Bucalo!

Quarta parte
 



Alla prima parte
Alla parte successiva



In Bucalo!, la femmina è anche la pre-erotica "piccola araba", una bambina di dieci anni che si trova in un "convoglio di arabi che, scortati da un plotone di bersaglieri, s'incamminava, a traverso le infide dune, alla volta di Tripoli".

Donne nei loro "variopinti stracci" che hanno portato via quello che potevano dalle loro "abitazioni abbandonate", vecchi e fanciulli: "tanto sottomessi ed umili, ora, quanto erano stati malvagi e traditori per l'addietro".

L'obnubilamento del lettore doveva essere tale, da renderlo incapace di capire di cosa si stesse parlando. L'autore infatti dice senza dirlo, che gli italiani hanno distrutto un villaggio, massacrando tutti i giovani maschi che vi abitavano, e stanno attualmente deportando appunto donne, vecchi e fanciulli.

Il "simpatico caporale Marioni" offre un biscotto alla bambina, e la ospita nella sua tenda. Durante la notte, un "arabo traditore" lo ferisce alla schiena, ma la bambina uccide con un colpo di baionetta il suo audace connazionale: "un rantolo avvertiva che la infame vita di un arabo si spegneva per sempre".

"Capo arabo" (da Bucalo!)

Bucalo! ci offre anche una poesia che fonde fantasie di stupro omosessuale, paura dell'impotenza, imperialismo e omicidio in una maniera che avrebbe fatto arrossire Freud.

In sogno, il protagonista crede di essere in trincea. Vedendo un arabo avvicinarsi, impugna la baionetta; mentre sta per sparare, viene svegliato da un calcio della moglie, che a quanto pare non vuole saperne dell'inattesa erezione del marito.

Mentre il nemico politico è il turco, il nemico reale è l'arabo. Il presunto "oppressore turco" non viene mai descritto; compare nei disegni solo come un buffo personaggio in fez che scappa via, mentre sorge il sole della Civiltà, accompagnato dalla parodia di due canzoni, Eclisse di luna e Barcarola.

Il turco di Bucalo!

Nella lettera di un cuoco al suo padrone, non è chiaro chi sia il nemico. Ma il testo va letto tutto, perché mostra come sia facile passare, all'interno dello stesso opuscolo, dall'arrogante presunzione di una superiore civiltà alla più rozza barbarie, se non all'apologia del cannibalismo. Pensiamo che i liberatori italiani erano sbarcati in Libia, certi di un'accoglienza "entusiasta", il 29 settembre del 1911. La "lettera" porta la data del 1 dicembre del 1911.

Il cuoco, infatti, racconta di essere stato mandato a combattere:

"Ora sono contento. Mi pare di essere a caccia invece che alla guerra! Quei nati di cani si appollaiano sugli alberi come uccelli! Vedesse che arrosti! L'è carnaccia è vero, ma è una bella soddisfazione quando si vedono rotolare di sotto dalle piante! Come li cucinerei volentieri, e con tutte le regole! Se si potesse fare come quando s'è ucciso le lepri di conservare lo zampetto, Le garantisco che mi ci vorrebbe una cassa per portarli. Smetto di scrivere perché sento odore di selvaggina e mi dispiacerebbe di perdere il passo!"

Come raccontiamo altrove, gli italiani in Libia sono stati i primi al mondo a lanciare ordigni dal cielo, bombardando un'oasi alcuni giorni dopo le impiccagioni di Sciara Sciat. Il sommo cialtrone, Gabriele D'Annunzio, felicemente ignaro di come gli angloamericani avrebbero devastato l'Italia dall'aria una trentina di anni dopo, lallava:

"di su l'ala tu scaglia la tua bomba
alla subita strage; e par che t'arda
il cuore vivo nel filo della romba"

Il Bucalo! coglie l'occasione per deridere la stupidità e il fanatismo degli arabi, in Un arabo ferito da una bomba gettata da un Areoplano [sic] italiano:

- Non mi avevi detto che quegli uccellacci erano di Allah ?
- Sì ; lo sono, infatti !
- E allora perché mi ha ferito ?
- Per errore; voleva colpire un italiano... Sai era tanto alto...
- Ma sbaglia spesso, però !
- Non c'è male! Ma in compenso compie miracoli !
- Miracoli ?
- Perbacco ! Ci vuoi poco a capirlo: siccome si era accorto di aver colpito un suo suddito ti ha solamente ferito, ma se era un italiano l'avrebbe uccise
- Hai ragione ! Com' è grande e buono il nostro profeta !
- Davvero ! anzi ringrazialo !

"Un arabo ferito da una bomba" in Bucalo!




continua






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