zingari, rom, kosovo, profughi


 
La pace e l'avvoltoio






 
 
 Reska una notte sogna i nonni morti, che la chiamano in mezzo a un grande campo di grano… e lei ci va, perché non ha paura di raggiungere i defunti ai quali vuole bene. Ma al centro del campo c'è una buca profonda, su cui hanno messo una tavola. La nonna la invita ad attraversare, Reska mette avanti un piede e improvvisamente la tavola si divide in due. Reska fugge via e ritorna tra i vivi. 
È notte. L'Adriatico si è calmato. Anche in cento campi Rom, da Milano a Palermo, la paura cede il posto alla quiete. Per Bajram, il riposo vuol dire fare i turni di notte nelle cupe fabbriche di Bergamo. Tossisce forte e scivola via sul ghiaccio a cavallo del suo motorino, ma lui è contento, finalmente lo hanno chiamato! 

Si riposa Bechir, che ha in mano una rivista americana e fa finta, serissimo, di leggersela.  

Si riposa Xhevrija, la mamma che ha i suoi figli sparsi per il mondo e in questo momento di pausa notturna li ritrova assieme. L'ho vista, lei che parla così poco, muovere le braccia come se danzasse. 

Si riposa Lulzim, che stanotte ha sognato che gli vendessero il permesso di soggiorno. 

Si riposa Altna che gioca con il trucco e sogna una giovinezza che non potrà mai vivere. 

Reska mi ha convinto a vedere in televisione un film con l'attore di cui è da sempre innamorata. E' Van Damme, il buono silenzioso che punisce i cattivi.  
Mi aspetto che dedichi al film tutta l'attenzione. Ma, improvvisamente, ci rendiamo conto che la vita che stiamo vivendo è molto più avventurosa di qualunque film e che noi siamo persone vive, mentre Van Damme è solo una finzione. E' per questo che non guardiamo il film ma parliamo; e prima ancora che finisca, Reska e Remzija si addormentano mentre si abbracciano strette strette e si accarezzano i capelli. Con i loro corpi si comunicano la speranza, la vita e l'amore in questo mondo spaventoso. 

È una quiete leggera e fragile, quella che ci concede la notte, un velo che ci copre alla vista dell'avvoltoio, che gira, lento e paziente, su in cielo. 
 
 

Saluti a tutti da Emir
 

 

 





  
 


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