Multilevel e manipolazione - I
I parte
 



di Perseo Vallelata

05 gennaio 2005



Questo è il primo di una serie di quattro articoli sulla Star Service International SSI e dintorni, maestri di manipolazione positiva, e sui subdoli effetti negativi della positiva pseudo-cultura New Age. Come sempre, saremo lieti di ospitare le repliche della Star Service International.

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Disperazione chiama soldi subito.

Storia di un'indigestione di successo.

Ho una storia da raccontare ed alcune osservazioni da fare su un'esperienza avuta qualche anno fa, talmente estranea da quello in cui credo (e credevo allora, anche se distratto), di cui a stento ho trovato la forza di raccontarne i risvolti, basati sul mio punto di vista, perché un po', in verità, me ne vergognavo.

Spinto dalla lettura del recente articolo "Le saponette e il Regno di Dio", su Amway e le spiraleggianti ramificazioni dei mercati multilivello, mi è venuto spontaneo contribuire con quanto avevo sperimentato in prima persona.

Non sono mai stato tra le schiere di Amway, anche se qui nella mia piccola cittadina, se ne è parlato moltissimo ed erano/sono in molti a farne parte. Sembrava un circuito molto occultato, volutamente. Non fui mai coinvolto in niente del genere, fino a quando non trovai il mio primo lavoro.

In fabbrica la vita era molto dura; adesso sto molto meglio, anche se la paga è sempre la stessa. Insomma dopo un paio di anni ero talmente disperato che avrei fatto qualsiasi cosa per andarmene, a patto di non lasciare il mio posto di lavoro finché non avessi trovato di meglio.

Un giorno arriva un amico che mi presenta un giovane vestito tutto a puntino, giacca e cravatta, che mi fa sedere al tavolo di un lussuoso atrio di un hotel a quattro stelle, e si mette ad illustrarmi brochures, grandi piani di conquista del mondo e altro ancora.

La bevo.

Dopo aver partecipato al 'Corso Base' di due giorni, sempre in un lussuoso hotel, mi ritrovo dentro la Star Service International SSI a vendere polizze assicurative milionarie che fruttano davvero un bel po', a patto di usare con il "cliente" tutti i più impensabili e folli artifizi, che purtroppo funzionavano benissimo all'interno della suprema legge dei grandi numeri.

Dopo una manciata di settimane mi ritrovo a Pomezia a fare un supercorso di manipolazione assistita. La prima puntata mi lascia alquanto turbato, ma continuo. Alla seconda puntata realizzo che devo fare una scelta. La faccio e me la filo a gambe levate! Temevo semplicemente che il mio cervello, già quello di un giovane ingenuo, fosse troppo debole per reggere ad un colpo simile.

Quello che vidi, quando capii finalmente in che razza di tunnel mi stavo buttando, fu terribile. La Star Service International aveva sviluppato una rete di agenti che faceva veramente paura, ed in più il tutto era coperto da un velo impenetrabile, nessuna pubblicità consentita, e un giro di soldi che aveva dell'incredibile...quelli ai gradini più alti della piramide li potevi osservare prima sorridenti e solari durante l'esibizione in pubblico, e poi seri e con uno sguardo da far accapponare la pelle durante i momenti in cui erano alle prese con le loro scartoffie.

La cosa impressionante era vedere come la gente che partecipava a questi corsi cambiasse atteggiamento, una volta che il gancio aveva fatto presa su di loro. Personcine e signorotti in carriera si trasformavano di colpo in burattini senza paura di niente, pronti a far soldi ad ogni costo, e per primo quello di mettere i piedi sopra la testa a chiunque, pur di scalare quel gradino in più che li separava dal proprio superiore.

Un vero e proprio branco di manager del nulla più assoluto, ecco come descriverei la situazione che mi si parava di fronte agli occhi, aperti dopo l'ultimo quarto d'ora del secondo corso "speciale", di introduzione in quella follia organizzata.

Purtroppo era solo un corso di introduzione per l’appunto. Infatti, da una lato - e dopo aver riconosciuto che la cosa non faceva proprio per me – avevo già fatto la mia scelta, dovevo proprio andarmene. Dall’altro, la cosa era tremendamente curiosa!

Non sono di certo il tipo che brucia i libri perché non fanno parte della mia schiera di valori. Penso infatti, che tutto ciò che ad un certo punto della nostra vita viene classificato come non facente parte della propria bolla di realtà, potrebbe infatti rivelarsi immensamente utile in futuro, quando certi passaggi indigeribili allora, si rivelano alla luce di una maggiore capacità di criticare meglio, il pesante e ammuffito fardello accantonato in un angolo della stanza. D’altronde, spesso, quello che si è rigettato come “cosa non buona” in passato, si può riscoprire ricco di innumerevoli dettagli, invisibili al tempo, e fonte di ulteriori consigli. Meglio conservare il manuale per non ricadere negli stessi errori, o preda di dettagli trascurati presi troppo alla leggera.

Che dilemma. Morivo dalla voglia di sapere cosa si nascondeva dietro ad una simile organizzazione. Ogni livello raggiunto all’interno della piramide, spiegava il perché di certi comportamenti da parte dei tuoi superiori. Un sistema barocco per menti baroccamente manipolate, e forse era proprio questo che teneva ancora accesa la mia curiosità, in fondo quel sistema stimolava proprio la…curiosità; ed un potenziale desideroso di far soldi, assieme ad un ingenuo bonaccione, non potevano di certo resistervi! Almeno fino a quando non si mollava la presa, vuoi per il fatto di sentirti stanchi di esser presi per deficienti da parenti e amici, o per via del mal di testa causato dalle ripetute pressioni psicologiche subite dai superiori, che ti costringevano ad un vero e proprio tour de force, tutto studiato appositamente per non farti fermare troppo a pensarci sopra, come il dubbio è la rovina del credere alla prima cosa che ti viene detta.

Stupende manovre a parte, “La gioia di vendere”, il colorato libretto degli appunti dell’assicuratore multilivello, partiva in quarta andando diretto allo scopo del corso, descrivendo la "trasformazione dell’atteggiamento", ovverosia come “cambiare da negativo a positivo”; in fondo, si diceva, “ognuno è frutto dei propri pensieri, e “ogni individuo e ogni cosa è (che intuizione!) un 100%”.

Girando pagina, il libretto ci illumina subito dicendoci che la sicurezza è fondamentale per trasformare un’idea in realtà, magari utilizzando l’invidia (positiva!) come termometro del nostro successo in mezzo ad una coltre di lavoratori insoddisfatti e sottopagati.

La barriera dell’insicurezza è vista come un gravissimo ostacolo, cosa vera - in fondo - si potrebbe aggiungere, sennonché tutte le resistenze, interne ed esterne, devono essere abbattute per far largo al successo. Il tutto per percorrere al meglio la strada della trasformazione. E che trasformazione!

Il relatore ci fece notare, e annotare, che c’era bello e pronto un esercizio di una semplicità disarmante, che faceva proprio al caso nostro: “scrivere le cose negative in un foglio – poi strapparlo e buttarlo”, difatti, continuano le annotazioni “i problemi non esistono – sono solo indovinelli risolvibili”. Che si traduceva, come già visto, in un metodo per scacciare via dubbi e pensieri negativi, critiche e perplessità.



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