Ospitiamo su Kelebek questa interessante storia della scuola italiana, un vero e proprio libro, dell'amico Roberto Renzetti. Di Roberto Renzetti abbiamo pubblicato su questo sito anche l'antologia sui neoconservatori, ma soprattutto le sue importanti ricerche sulle riforme Berlinguer e Moratti, che collocano la crisi della scuola italiana nel contesto dell'avviamento dell'Italia verso il capitalismo totalitario.

Roberto Renzetti, dottore e professore di Fisica, dal 1970 ha insegnato e lavorato in Università e Licei in Italia ed all'estero.

Si è occupato di questioni energetiche, di fisica, di storia della fisica, di filosofia, di problemi scienza e fede, di problemi della scuola, di didattica e di politica. Ha scritto diversi libri sugli argomenti suddetti, sia tecnici che divulgativi. Ha inoltre pubblicato su varie riviste scientifiche e divulgative italiane e straniere.

Ha fatto politica attiva essendo tra i fondatori di Radio Città Futura di Roma, corsivista de Il Quotidiano dei Lavoratori, nel Comitato di Redazione di Quale Energia.

Sta riordinando i suoi lavori ed organizzando varie nuove sezioni sul sito www.fisicamente.net.

Si consiglia inoltre la lettura dell'articolo di Costanzo Preve, L'assassino è il maggiordomo: la riforma Berlinguer e di un altro articolo di Roberto Renzetti, Scuola e mercato nel mondo globalizzato.



APPUNTI PER UNA STORIA CRITICA DELLA

SCUOLA IN ITALIA

PARTE PRIMA: DAL SETTECENTO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Roberto Renzetti

 


Per agevolare la lettura, questo testo è stato diviso in venticinque parti.
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PREMESSA

Vi sono varie storie della scuola in Italia e tutte hanno elementi di grande interesse. Il taglio è generalmente pedagogico e questo disturba alla lunga. In ogni caso lo stimolo a scrivere questo lavoro non è stato questo ma il cambiamento epocale che si è originato con la Riforma Berlinguer e che si porta avanti con le cialtronerie di Moratti. Stiamo perdendo la scuola pubblica, almeno nel senso della scuola qualificata che preparava a fondo o per l'ingresso nell'Università o per avviarsi nel mondo del lavoro. Questi episodi che si susseguono con grande rapidità e con una quasi indifferenza di tutti, particolarmente dei sindacati ed ancora più in particolare di quello, la CGIL Scuola, che una volta doveva innanzitutto farsi interprete degli interessi dei ceti meno abbienti che, con queste riforme, sono i principali danneggiati. E' una mancanza di cultura e di conoscenza dei problemi che ci ha avviato allo smantellamento del pubblico. Stessa lacuna di chi pensa a giochetti di potere invece di lottare in difesa del bene insostituibile della scuola pubblica, bene che è costato la lotta e l'impegno di molte generazioni contro chi non gradiva una educazione democratica che mettesse tutti gli studenti sullo stesso piano di serietà ed opportunità.

Inizierò con il ricercare le prime manifestazioni del pubblico nelle scuole degli Stati preunitari per poi arrivare ai demolitori di oggi. 

[Nel seguito il numero tra parentesi quadra che comparirà di tanto in tanto è riferito al numero con cui è contrassegnato un testo di bibliografia. I numeri tra parentesi tonda, al solito, rappresentano il rinvio ad una nota].

 



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