Nazione italiana, Europa e Mediterraneo

il presente come storia. Coscienza storica, memoria storica, liberazione

introduzione
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve, apparso per la prima volta sulla rivista Indipendenza è stato diviso in tredici parti.

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1. Le cinque questioni storiografiche decisive del Novecento (nazionalsocialismo tedesco, comunismo storico novecentesco, colonialismo imperialistico, sionismo, globalizzazione ipercapitalistica attuale).
2. Il nazionalsocialismo tedesco, il razzismo antisemita ed il "massacro amministrativo".
3. Il comunismo storico novecentesco, l'utopia rivoluzionaria di Marx e la condanna postmoderna dell'"illusione criminale".
4. L'industria ipocrita del perdono ed il fittizio superamento simbolico del vecchio colonialismo imperialistico.
5. Il sionismo ed il segreto della sua scandalosa impunità internazionale.
6. La globalizzazione ipercapitalistica attuale e la cosiddetta "fine della storia" in una dittatura incontrastata dell'economia.
7. L'enigma della storia italiana moderna.
8. La leggenda infondata di un Risorgimento senza eroi.
9. Il fascismo italiano fra rimozione culturale e politicizzazione storiografica.
10. Il triangolo storico della Prima Repubblica: il nazionalismo nostalgico di destra, l'ecumenismo democristiano e lo storicismo cosmopolitico togliattiano.
11. Il caso Violante. La Seconda Repubblica ed il delirio dell'amministrazione statale della memoria storica nazionale.
12. Nazione italiana, Europa, Mediterraneo. Il presente come storia. Coscienza storica, memoria storica, liberazione.


Nazione italiana, Europa, Mediterraneo. Il presente come storia. Coscienza storica, memoria storica, liberazione.
In tre successivi saggi per la rivista Indipendenza ho trattato la questione politica, la questione culturale ed infine la questione nazionale italiana, avendo come minimo comun denominatore di tutti e tre i saggi il tema di una totale indipendenza di giudizio rispetto alle mode dominanti. L'indipendenza di giudizio è la premessa per un'indipendenza organizzativa, storica e politica. Chi invece mette davanti a tutto il problema cosiddetto pratico dell'organizzazione a tutti i costi, pur di fare subito qualcosa e non perdere tempo in chiacchiere, alla fine non farà un bel nulla e si troverà con un pugno di mosche, perché organizzerà il vuoto e si agiterà senza ben sapere qual è la prospettiva su cui lavorare.
Questo quarto saggio è dedicato al tema dell'identità e della memoria storica. Per essere adeguatamente compreso, esso presuppone la lettura dei tre saggi precedenti, cui è legato con mille fili. Svolto in dodici paragrafi questo saggio è diviso in due parti. Nella prima parte, dal primo al sesto paragrafo, sono trattati alcuni temi preliminari alla questione della identità e della memoria storica degli italiani. Gli italiani sono infatti collocati in un mondo globalizzato dai flussi economici, in un'Europa che non ha ancora fatto i conti con la questione del fascismo e del comunismo, in un Mediterraneo che deve ancora fare i conti, in particolare nella sua costa meridionale ed orientale, con le questioni del colonialismo e del sionismo. Sarebbe dunque assurdo trattare dell'Italia come se fosse l'unica isola emersa in un mondo ricoperto da un grande oceano sconfinato. Nella seconda parte, dal settimo al dodicesimo capitolo, si parla invece della questione nazionale italiana dal punto di vista della memoria e dell'identità storica, oggi messe in pericolo da almeno due fattori. In primo luogo, una globalizzazione supercapitalistica e neoimperialistica che tende programmaticamente a schiacciare ogni residua identità comunitaria nazionale. In secondo luogo, una manipolazione politico-amministrativa della memoria storica nazionale, che trova nell'asse Violante-Fini il suo punto visibile e più sfacciato e vergognoso, ma che è purtroppo assai più diffusa.



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