Letteratura di guerra

A proposito di Oriana Fallaci e del suo ultimo libro "La forza della ragione"

VIII-X (ultima) parte
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve è stato diviso in diverse parti.

Alla prima parte

Alla parte precedente




8. Sarebbe ingeneroso non segnalare che Oriana Fallaci regala al lettore anche momenti esilaranti, in particolare a proposito di buffi personaggi come Romano Prodi (p. 93) e Gianfranco Fini (p. 97). A proposito del bolognese Prodi (un personaggio tipico di quella Bologna orribile descritta dal bravo giallista Loriano Machiavelli nei romanzi del sergente Sarti Antonio) Oriana Fallaci ricorda la partecipazione del buffo personaggio alla seduta spiritica del 1978 in cui si evocavano le anime del Purgatorio per sapere dove i brigatisti rossi tenevano prigioniero Aldo Moro (e Prodi a quella immonda seduta spiritica partecipò sul serio).

Ancora più esilarante la descrizione di Fini, che con lo zucchetto ebraico si prosterna davanti ai sionisti per far dimenticare decenni di apologia del fascismo. Naturalmente Oriana Fallaci (p. 133) è perfettamente d'accordo con la porcheria propagandistica oggi egemone, per cui chi si oppone al sionismo è ipso facto anche antisemita. Credo che il vero Mastro Cecco buonanima avrebbe smascherato questa ipocrisia intollerabile (la legna simbolica con cui oggi vengono costruiti i roghi). In quanto alle truppe d'occupazione italiane illegali in Iraq (p. 177), esse vengono dipinte come benefattori che "riportano un po' di ordine pubblico" (sic).

9. Ma Oriana Fallaci a volte si butta anche nella filosofia. Per esempio, (p. 88), fa dottamente notare che in lingua araba non c'è neppure una parola per indicare il nostro nobile termine occidentale di libertà, avendo i disgraziati solo il termine di affrancamento (hurrya) con cui vengono affrancati gli schiavi. Cara Oriana Fallaci, limitati alla libera stupidaggine, e non ficcarti in cose etimologiche più grandi di te! Nel nostro occidentalissimo latino i liberi erano i figli, in quanto asserviti al padre, ed i liberti erano gli schiavi liberati. La variante greca di liberti (apeleutheroi) significa etimologicamente "affrancati".

Non importa. La libera stupidaggine, anche quando si traveste da etimologia filosofica, resta libera stupidaggine. Così il lettore di Oriana Fallaci desideroso di avere una filosofia della storia universale pronta come il caffè solubile imparerà che mentre l'Islam è uno "stagno di acqua morta" (p. 273) l'Occidente è un "fiume" (p. 274). Peccato che in questo momento questo fiume sia talmente inquinato che se uno ci nuota dentro e per caso beve una sorsata della sua acqua ci resta secco immediatamente.

10. Concludiamo questa segnalazione. In linea di massima, è meglio leggere i libri dei "cattivissimi" piuttosto di quelli dei "buonisti". Fra Veltroni e la Fallaci, mille volte meglio la Fallaci. E' vero che, come dice saggiamente Don Chisciotte, "l'ipocrita che si finge buono arreca meno danno di chi pecca pubblicamente". Ma oggi gli ipocriti che si fingono buoni bombardano la Jugoslavia con uranio cancerogeno guidando contemporaneamente cortei salmodianti che inneggiano alla pace. E allora meglio Oriana Fallaci. Più di duecentocinquanta pagine di libere stupidaggini possono avere un effetto catartico. In me almeno lo hanno avuto. Se non altro, ho capito che bisogna accostarsi ai problemi di oggi con maggiore serietà ed anche, diciamocelo pure, con minore odio unilaterale.



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