Letteratura di guerra

A proposito di Oriana Fallaci e del suo ultimo libro "La forza della ragione"

VII parte
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve è stato diviso in diverse parti.

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7. Oriana Fallaci si occupa molto della chiesa cattolica (ad es. pp 189-200). La sua posizione ("sono un'atea cristiana") è quella classica del consolidato laicismo crociano (non possiamo non dirci cristiani, anche se non pensiamo che esista un signore chiamato Dio e tanto meno una vita dopo la morte). Si tratta però di un laicismo crociano estremizzato dell'epoca imperiale delle guerre preventive.

In sostanza, Oriana Fallaci identifica il cristianesimo con l'Occidente e la sua è una vera e propria religione dell'Occidentalismo. Ma il suo occidentalismo è un occidentalismo senza dialogo interculturale, ed è dunque un occidentalismo senza universalismo.

L'Occidente cristiano di Oriana Fallaci è Pietro l'Eremita che chiama alla crociata i cavalieri (o il loro equivalente post-moderno, e cioè i paladini delle multinazionali). In proposito, farò tre tipi di osservazioni. Prima però, dirò qualcosa del mio modo personale di vedere la questione.

Per dirla in breve, io verrei subito classificato "ateo" nel chiacchiericcio identitario italiano, perché certo non credo nel Dio cui le dita grassocce ed inanellate d'oro del cardinale napoletano Giordano fa fare il miracolo di S.Gennaro, con la presenza istituzionale e nazionalpopolare di Bassolino e della Russo Jervolino. Di un Dio così non so proprio cosa farmene, e viva gli dei di Epicuro.

Sono invece d'accordo con Hegel, per cui la religione non è solo un sentimento, ma è anche in un certo modo conoscenza della realtà, anche se ovviamente da "decifrare". Mi tengo dunque bene alla larga non soltanto dal grassoccio idolatra Giordano, ma anche dal ridicolo ateismo laicista e positivista alla Oddifreddi e Levi Montalcini. Per quanto riguarda i cattolici, preferisco mille volte gli ortodossi greci, per il fatto che non pretendono di avere un papa universale unico vicario di Dio in terra e soprattutto perché fanno sposare i barbuti pretoni, che in questo modo hanno mogli, figli e nipotini e sono meno tentati di accarezzare lubricamente i rosei bambini. Dei protestanti non ho molta considerazione. Se sono isolati, sono semplicemente dei laici razionalisti inconseguenti. Se cantano in coro, penso agli orrendi protestanti fondamentalisti americani convinti come George Bush di parlare in nome di Dio, veri e propri Bin Laden di lingua inglese. Fine della parentesi personale.

Passando ai rapporti fra Oriana Fallaci e il cattolicesimo, mi limiterò a tre punti essenziali. In primo luogo, Oriana Fallaci, vorrebbe che il clero cattolico, dal papa all'ultimo pretino, diventasse il sacerdozio salmodiante dell'Occidente, intendendo come Occidente la banda americana e sionista che oggi monopolizza il circo politico-mediatico e che i popoli per ora non sono ancora riusciti ad abbattere ed a sostituire con nuovi gruppi dirigenti. Ma la chiesa cattolica, a differenza della cultura di "sinistra", ha un'esperienza secolare e sa che esiste una cosa chiamata "demografia", per cui sa bene che sulla base di bianchi puri può tranquillamente aprire un ospizio per vecchi. Le grida occidentaliste di Oriana Fallaci hanno pertanto scarse possibilità di essere accolte al di fuori di piccoli ambienti di laici snob.

In secondo luogo, Oriana Fallaci non ha forse ancora capito come vanno le cose. Oggi la chiesa cattolica è pienamente accodata alla crociata americana e sionista, e mentre con la mano sinistra grida "pace, pace", con la mano destra grida "continuazione dell'occupazione". L'arcipretone Ruini d'altra parte lo ha detto in occasione dei funerali dei soldati morti a Nassirya. "Terroristi assassini. Non fuggiremo di fronte a loro. Anzi, li fronteggeremo".

Il Cardinal Ruini, mentre lascia salmodiare al suo principale innocue frasi di pace, ha con queste infami espressioni dettato la linea politica americano-sionista del clero cattolico (ma non certo di Gesù di Nazareth, che non è proprietà privata di nessuna pretoneria ne mai lo diventerà).

Ruini non sa che con queste rauche grida di guerra va addirittura contro la tradizionale dottrina della chiesa sulla guerra giusta, perché è assolutamente evidente che la lotta dei partigiani iracheni contro gli occupanti rientra nella categoria della "guerra giusta", in quanto guerra contro gli invasori, che hanno sconvolto il quadro del diritto internazionale motivando la loro aggressione con due sporche menzogne (le inesistenti armi di distruzione di massa e l'inesistente collusione con gli attentatori delle Torri Gemelle di New York).

Oriana Fallaci può stare tranquilla. Le gerarchie superiori della pretoneria romana (che non oso chiamare "chiesa", perché il venerando termine greco di ecclesia significa assemblea pacifica dei fedeli) in fondo sono con lei.

In terzo luogo, per finire, Oriana Fallaci vorrebbe che non solo i pretoni idolatri, ma anche i sacerdoti di base pacifisti fossero cattivi e malvagi come lei. In questo modo le chiese, già semivuote, si vuoterebbero completamente. Se la baracca funziona ancora, funziona esclusivamente per il volontariato caritativo di generosi pretini rivolto a giovani, anziani, malati, infelici. Sono loro, e soltanto loro, a tenere in piedi questa baracca. E Oriana Fallaci li vorrebbe cattivi e "crociati" come lei. La tradizione controriformistica dei cattolici italiani è ipocrita, ma non certo autolesionista.



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