Letteratura di guerra

A proposito di Oriana Fallaci e del suo ultimo libro "La forza della ragione"

II parte
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve è stato diviso in diverse parti.

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2. A costo di scandalizzare il lettore pio e timorato dei valori della sinistra politicamente corretta, la cui bandiera è la doppiezza e l'ipocrisia, a me Oriana Fallaci non riesce ad essere antipatica. C'è qualcosa di grande in questa odiatrice acquattata in un alloggio di Manhattan, che odia in modo tanto puro. Devo ammettere che io sono un vero "qualunquista" nel senso della vulgata PCI-PDS-DS per cui tutto il mio disprezzo e la mia antipatia sono rivolti al ceto politico professionale, al "malvagio baffetto" D'Alema, al "presuntuoso furetto" Amato, al "contenitore vuoto" Rutelli, al "parolaio" Bertinotti, al "fascista civilizzato" Fini, al "venditore di carrozzoni usati" Berlusconi, al "gesuita ipocrita di professione" Buttiglione, eccetera. Purtroppo io consumo tutta la mia antipatia verso questi "mostri-fantocci", e quando arrivo alla Oriana Fallaci l'ho completamente esaurita, come chi dopo avere fatto troppo all'amore non può più farlo, e deve limitarsi ad accendere una sigaretta (che in lingua greca viene indicata come la "grande sigaretta").

Certo, il fatto che Oriana Fallaci mi sia antipatica non significa che mi sia simpatica. Essa suscita invece in me una specie di attonita meraviglia. Ed anche, devo dirlo, una silenziosa ammirazione. Non conosco infatti nessuno che sia riuscito a portare tanto in alto, ed a tali alti livelli di espressione letteraria, due caratteristiche presenti in tutti i saggisti (e dunque anche ovviamente in chi scrive, che certo non può chiamarsene integralmente fuori), e cioè la Paranoia e la "Libera Stupidaggine" (o coglionata che dir si voglia). Segnalerò queste due caratteristiche in modo analitico nei prossimi due paragrafi, perché la paranoia e la libera stupidaggine sono effettivamente portate da Oriana Fallaci a livelli di vera e propria arte, ed anzi, di pura arte.



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