Il Bombardamento Etico
 



Costanzo Preve. Il Bombardamento Etico: Saggio sull'Interventismo Umanitario, sull'Embargo Terapeutico e sulla Menzogna Evidente. ISBN 88-87296-77-4   

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Mentre preparo l'html di questo articolo, l'occhio mi cade su un titolo del quotidiano, Corriere del Ticino (20 dicembre 2001). In sostanza, dice che gli Stati Uniti, padroni incontrastati dei cieli, si stanno preparando a usare di nuovo la bomba atomica per annientare i loro oppositori persino sottoterra. Il titolista svizzero riesce a ricavarne invece una bomba antiatomica: "Una miniatomica contro il terrorismo: la bomba capace di distruggere armi di distruzione di massa a grande profondità". Ecco, in una parola sola, cosa è la "Menzogna Evidente" che compare nel titolo del libro di Costanzo Preve.   

Costanzo Preve insegna filosofia a Torino ed è un profondo conoscitore del mondo balcanico, greco e ottomano. Con questo libro, scorrevole e soprattutto originale, ci regala alcuni spunti decisivi per capire la Guerra del Bene contro il Male, la manipolazione retorica e il mondo post-occidentale.   


Lasciamo perdere le ovvie differenze di idee ma fa tristezza trovare il confuso delirio di Oriana Fallaci, pieno di clamorosi errori, in tutte le librerie; mentre difficilmente troverete il testo di Costanzo Preve, scritto molto meglio e da un autore che pensa prima di aprire bocca. Comunque se il vostro libraio dovesse rivolgervi uno sguardo perplesso quando chiedete il libro, ecco tutte le coordinate per farglielo ordinare:   

Editrice C.R.T. via S. Pietro, 36 - 51100 Pistoia tel. 0573 - 976124 fax 0573 - 366725  e-mail info@editricecrt.it    

Potete ordinare il libro contrassegno andando direttamente sul sito della casa editrice http://www.editricecrt.it/ (non vi preoccupate se non lo hanno ancora messo in catalogo, il libro c'è).   

La recensione che segue è stata scritta da Roberto Giammanco, docente di scienze sociali in varie università statunitensi, curatore in passato di documentari per la RAI e autore di fondamentali saggi sulla cultura americana.   




Roberto Giammanco   

2 gennaio 2002   




Com'è noto, l'ossimoro è la tipica figura retorica dell'ambiguità rassicurante. Prolifera in epoche di conformismo e repressione, in società in cui il dominio ha i mezzi per incoraggiare "la voglia di non sapere", magari facendola passare per una delle più lodevoli virtù. La voglia di non sapere è la versione soft della truce prescrizione Charitas omnia credit  

La cultura della Controriforma fu un vero e proprio florilegio di ossimori, il florilegio dell'ambiguità e della paura di prender partito.   

I quattro ossimori qui considerati sono gli slogan del potere di definizione degli Stati Uniti tradotti in bombe, nel controllo planetario dei media e in un doppio standard di valutazione dei propri morti e di quelli del nemico, delle azioni terroristiche e di quelle, continuative e assai più quantitativamente criminose che l'Impero commette per combattere il terrorismo e cercare di annientarlo.   

O, si dice, "per curarlo". Undici anni di embargo, centinaia di migliaia di morti, specialmente bambini, un'intera regione contaminata dall'uranio impoverito, non sono bastati per curare gli irakeni dal loro inguaribile "saddamismo", o se si preferisce, "hitlerismo"? Il rimedio è pronto da tempo. George W. Bush Jr. si appresta a ordire un secondo bombardamento di maggior significato "etico". "Non fu sì forte il padre."   

Debellare superbos (e magari "perdonare" chi si sottometteva incondizionatamente) era il motto della secolare autoreferenzialità di Roma: definiva i suoi "nemici" e mandava le legioni ad annientarli.   

"Oggi essere Roma - scrive Richard Gwyn - è assai di più che avere il potere e i missili, invece dei gladi e delle lance. È una questione di autopercezione è sapere che sei Roma e che non t'interessa cosa pensano tutti gli altri né avere la benché minima preoccupazione per loro. Essere Roma vuol dire prendere a calci chiunque, ovunque, senza scusarsi, senza dubbi e, all'occasione, senza spiegare niente a nessuno."   

Essere Roma vuol dire imporre la globalizzazione, termine che, come dice Preve, "non descrive uno stato di fatto, ma prescrive uno stato cui conformarsi coattivamente". Qual è la chiave del potere imperiale autoreferente, oltre all'"onnipotenza" delle sue armi di distruzione a distanza?   

È la capacità d'imporre a tutti i livelli di azione e comunicazione, su scala planetaria, il criterio del trattamento differenziato (il double standard da decenni assunto da Noam Chomsky a criterio per smascherare la politica estera degli Stati Uniti).   

I "modelli" dell'autoreferenza imperiale sono Auschwitz e Hiroshima. Auschwitz è entrato nella percezione collettiva come il frutto dell'Ideologia demoniaca del nazismo, il genocidio "giudeocentrico" per eccellenza, non paragonabile a nessun altro, il Male assoluto. La colpa assoluta per cui tutti chiedono, invano, perdono.    

Auschwitz fu consumato a terra, in un periodo di tempo relativamente lungo, da aguzzini numerosi che si servivano di strutture tradizionali, visibili: linee ferroviarie, vagoni piombati, filo spinato, forni ecc.   

Hiroshima fu tutt'altra cosa. Fu il trionfo di una tecnologia superiore, neutra, anonima, affidabile, onnipotente e, soprattutto, senza coinvolgimenti diretti. Cenere, non lacrime e sangue.   

Fu subito interiorizzata la menzogna fondante: le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki avevano "posto fine alla guerra", salvando "tante vite americane", si trattò di un'azione di guerra, condotta dall'aria, in un minimo arco di tempo, un rendez-vous tecnologico senza responsabilità soggettive né ideologiche e quindi senza nessun obbligo "morale" di chiederne perdono.   

Corollario. Se Auschwitz, almeno in quella forma, non si ripeterà più, di Hiroshime, dopo il 1945, ne abbiamo viste tante e c'è da aspettarsi che, in futuro, ce ne saranno anche di più.   

L'assuefazione collettiva all'astratto incenerimento di esseri umani che non hanno diritto ad avere né nome né volto è garantita dall'uso spettacolare di questi ossimori.   

Tutte le connessioni che garantiscono le definizioni e gli incenerimenti anonimi imposti dal dominio globale fanno capolino, aggrovigliate, dietro questi ossimori che, come scrive Costanzo Preve, "comunicano al lettore/spettatore una sorta di gradevole torpore dei sensi e dello spirito, un torpore in cui annegano progressivamente insieme sia la consapevolezza teorica sia la coscienza morale".   

Per chi non vuol lasciarsi sopraffare da quel torpore Il Bombardamento Etico è la lettura adatta.   



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