Il maoismo

I parte
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve, apparso per la prima volta sulla rivista Praxis è stato diviso in nove parti.

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1. Queste note critiche sul maoismo seguono un precedente contributo sul trotzkismo concepito secondo criteri del tutto analoghi a quelli che hanno ispirato il presente testo. Non vi è alcuna pretesa di completezza, organicità e documentazione bibliografica. L'interesse è esclusivamente teorico e tematico. I due contributi sul trotzkismo e sul maoismo sono in buona misura complementari, e dovrebbero essere discussi e giudicati insieme.

2. L'argomento del maoismo è talmente vasto da "scappare da tutte le parti", per usare una espressione colloquiale. In un testo relativamente breve è impossibile affrontarlo nel modo corretto, che è in primo luogo storico. Mao Tse Tung (userò questa formulazione italiana anziché quella del cinese latinizzato di Mao Ze Dong) è prima di tutto il maggiore artefice della rivoluzione socialista in Cina. Egli è stato, per così dire, un po' il Marx, il Lenin, lo Stalin ed il Trotzky della Cina, e tutto in una sola persona (sento già lo stridore di denti di protesta dei maoisti ortodossi!). In questo mio testo trascurerò questo aspetto storico decisivo, non certo perché non gli dia importanza, ma proprio perché gliene do molta, e non voglio ridurre questo tema storico complesso ad alcune formulette. Per chiarezza, toccherò invece quattro distinti punti. In primo luogo, la questione del modo di produzione asiatico in Marx e nei marxisti, perché a mio avviso la rivoluzione cinese è nell'essenziale una rivoluzione che si è strutturata non sulla base del modo di produzione capitalistico, ma del modo di produzione asiatico. In secondo luogo, darò una definizione di quello che è a mio avviso il "maoismo" in senso proprio, e la darò sulla base di come il maoismo fu definito dai cinesi stessi (o meglio, dalle loro correnti comuniste di sinistra) fra il 1966 ed il 1976. Questa definizione è discutibile, non mi aspetto che tutti i lettori competenti la accettino, ma almeno proporrò una base per la discussione ulteriore. In terzo luogo, accennerò non tanto al maoismo in generale, ma a quello che definirò "maoismo europeo", da non confondere con il cosiddetto movimento marxista-leninista internazionale, per le ragioni che ricorderò. In quarto luogo, infine, anche se questo punto non c'entra molto con il maoismo ed è pertanto un po' "fuori tema", accennerò alla discussione fra marxisti sulla Cina di oggi, sul suo carattere "socialista" o meno, sulla sua funzione economica e politica internazionale, eccetera. Questi quattro punti sono distinti, ed è del tutto possibile a mio avviso condividerne tutti e quattro, non condividerne nessuno, o condividerne solo alcuni e non altri.

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