Come Magdi Allam si inventò
"l'arabo pentito"
 


Dal blog di Pfall



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Magdi Allam: un perfetto esempio d’integrazione - di Mr Hyde

"Il Pinocchio d'Egitto" - di Valerio Evangelisti

Magdi Allam e il suggeritore inesistente - di Giuseppe D'Avanzo

Così il Corsera lincia i musulmani - di Gian Carlo Mosca.

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Per vedere quali possono essere le consequenze della psicosi provocata anche dagli articoli di Magdi Allam, si consiglia un'occhiata alla recensione del libro di Carlo Corbucci sul "Terrorismo islamico in Italia".



Martedì 4 Maggio 2004
Giornalismo e comunicazione
Lo «Yemenita» è un dipendente di Bush

Oggi il Corriere della Sera pubblica una intervista di Magdi Allam a un «giornalista yemenita» ex dipendente di Al Jazeera, il quale accusa la televisione del Qatar di essere un covo di sostenitori di Al Qaeda.

Ora, chiamare Munir Mawari «giornalista yemenita» è una grossolana falsificazione. Mawari è nato nello Yemen ma è emigrato negli Stati Uniti. È cittadino americano naturalizzato dal 1995, quando aveva 28 anni. Per capirci è più americano del governatore della California, dato che Schwarzenegger ha ottenuto la cittadinanza solo a 36 anni.

Lo capisco: farebbe poca sensazione scrivere che un giornalista americano accusa Al Jazeera di appoggiare il terrorismo. Anzi, mancherebbero proprio i requisiti minimi di notiziabilità. Ma tant’è: così stanno le cose. Farlo passare per yemenita è un falso.

Un falso grave, perché Mawari non è nemmeno un giornalista americano qualsiasi. Dal gennaio 2003 lavora per i notiziari in arabo di Voice of America, l’emittente radiofonica del governo americano il cui compito, per statuto, è di «presentare le politiche degli Stati Uniti in maniera chiara ed efficace». Munir Mawari è un giornalista americano che lavora per il governo americano. Non è carino omettere di dirlo ai lettori se lo si fa parlare dell’informazione araba.

Prima di andare a lavorare ai servizi di propaganda dell’amministrazione Bush, nell’autunno del 2002, mentre si preparava la guerra all’Iraq, Mawari si era fatto notare per un articolo pubblicato sul sito in lingua araba del quotidiano israeliano Yediot Ahronot. Articolo che deve essere stato molto apprezzato dalla Casa Bianca e certo non gli ha fatto male quando ha presentato la sua domanda di assunzione. Titolo: «Sì alla liberazione dell’Iraq».

È solo un dettaglio, ma anche dire che Mawari abbia lavorato ad Al Jazeera non è il massimo della correttezza giornalistica. Detto così si lascia intendere che fosse un redattore della televisione. Falso. Munir Mawari ha lavorato al sito web di Al Jazeera. Non è proprio esattamente la stessa cosa.

Forse Allam tutto questo non lo sapeva. Ma io ho impiegato il tempo di una sola ricerca su Google per trovare queste notizie in un articolo del St. Petersburg Times. Il quale non è un giornale russo ma un quotidiano filorepubblicano della Florida. E l’articolo è un editoriale dello scorso gennaio tutto dalla parte di Mawari e polemico contro le autorità yemenite che lo avevano invitato a una conferenza e poi avevano ritirato l’invito.

Allora: o Allam fa il furbo o non verifica le credenziali delle sue fonti. In ogni caso, un giornale serio chiederebbe scusa ai lettori.

Aggiornamento 5/5
Questa mattina Allam ha pubblicato come «lettera del giorno» del suo forum un intervento che gli permette, tirandolo un po’ per i capelli, di infilare nella risposta la biografia di Mawari. Come qui sopra con l’aggiunta di qualche imprecisione. Per non sottrarsi al comico, conclude le note biografiche così:
«Attualmente lavora nella redazione della «Voice of America» in lingua araba. Ci troviamo quindi con un giornalista libero e amante della libertà. Sincero e coraggioso».
Magdi fa il furbo. Sciattamente.
Flavio Grassi - 04.05.04 20:31 | TrackBack | Spedisci a un amico



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