Libertà evanescente
 



Sei favorevole o contrario al fatto che uno Stato straniero possa prelevare cittadini di altri paesi - ad esempio dell'Italia - processarli in segreto davanti a un tribunale militare senza difesa, senza prove e senza appello e condannarli a morte? Non è una domanda astratta: è esattamente quanto prevede una direttiva del Presidente degli Stati Uniti.   



Miguel Martinez   

16 novembre 2001   




Tre notizie dal mondo. Tutte e tre riguardano la libertà.   

La prima. Alcune donne di etnia tajik a Kabul hanno potuto togliersi l'antipatico costume tradizionale delle donne pashtun, la burqa, provando la sensazione del gelido sole invernale sul loro viso per la prima volta in diversi anni.   

La seconda. La sede di Kabul dell'unica emittente libera del mondo arabo, al-Jazeera, è stata distrutta con un missile statunitense dopo la fuga dei Taliban, mentre il corrispondente a Washington della stessa emittente, cittadino statunitense, è stato arrestato senza alcuna accusa formale.   

La terza notizia. Con una direttiva presidenziale e senza consultare il Congresso degli Stati Uniti, Bush ha ufficialmente abolito tutti i diritti umani e civili nel mondo.    

Se non siete al corrente di quest'ultimo fatto, probabilmente non è colpa vostra. Mentre la prima riguardante le donne tajik di Kabul è la notizia sui quotidiani e nei telegiornali, la seconda ha meritato solo qualche accenno qua e là. La terza non viene menzionata alla televisione; che io sappia, ne parla unicamente un articolo alla pagina 17 della Repubblica del 15 novembre.   

Ora, quando sento qualcuno che dice una frase di quel tipo - parlando di abolizione complessiva dei diritti umani nel mondo - tendo a pensare che stia gridando al lupo: cose simili le diceva Berlusconi ogni volta che qualcuno si permetteva di sbirciare nei suoi conti, mentre Pannella lo fa anche senza motivo.   

Quindi giudicate voi, ecco i fatti.   

Bush dichiara guerra al mondo   

Con una direttiva presidenziale, Bush ha istituito tribunali militari che possono agire ovunque nel mondo contro cittadini stranieri; tribunali che decidono loro stessi cosa costituisce una prova e che sono liberi di comminare condanne a morte a volontà. Spiega il vicepresidente Dick Cheney, gli stranieri sospettati "non meritano le stesse garanzie e protezioni che sarebbero invece offerte a un cittadino americano in un normale processo giudiziario." (1)   

Ecco come Maurizio Ricci, sulla Repubblica, (2)descrive gli effetti della direttiva:   

"L'iniziativa non è, infatti, limitata alle attività di Al Qaeda e, messa insieme alle serie di innovazioni decise, nelle settimane successive agli attentati dell'11 settembre, crea una situazione storicamente inedita. Sulla base delle modifiche legislative e amministrative degli ultimi mesi, infatti, è possibile che un cittadino (italiano, libanese, cipriota) venga sottoposto a sorveglianza, il suo telefono e la sua posta elettronica controllati, da agenti americani, i quali si convincono, non che sia un terrorista, ma che abbia coscientemente ospitato o protetto un terrorista, non necessariamente un adepto di Al Qaeda. La persona in questione viene arrestata, presumibilmente con il concorso della polizia locale, e tradotta negli Stati Uniti. Il suo arresto non è pubblico, la detenzione indefinita, i contatti con i difensori limitati, se non vanificati. Poi viene sottoposto a processo militare segreto, a prescindere dalla sua cittadinanza (basta che non sia americano) e dal paese in cui è stato commesso il delitto di cui è imputato. E viene condannato a morte a prescindere dal fatto che la sentenza capitale esista nel paese in cui è cittadino, nel paese in cui è stato commesso il delitto, nel paese in cui è stato arrestato."    


La sostanziale differenza con i sistemi adoperati dai grandi regimi totalitari consiste nel fatto che le misure introdotte da Bush si applicano solo agli stranieri, alla faccia di ogni forma nota di diritto internazionale o di convivenza tra popoli.    

Non è facile immaginarsi una violazione così straordinaria di ogni principio su cui si fonda, nel suo aspetto migliore, l'Occidente. È una sorta di dichiarazione di guerra al mondo intero. Italia compresa.   

"Sterminare completamente i Sioux"   

Esiste un precedente storico per l'azione di Bush. Thomas DiLorenzo (3) un conservatore americano che però crede ancora al diritto, racconta di come fu commessa la più grande esecuzione di massa nella storia statunitense.   

Nel 1851, gli indiani Sioux Santee avevano venduto 24 milioni di acri di terra al governo federale per la somma di $1.4 milioni di dollari. Nell'agosto del 1862, migliaia di coloni bianchi continuavano a riversarsi sulla terra, anche se nulla era ancora stato pagato ai Sioux Santee. Quell'anno, il raccolto fu molto povero e gli indiani erano ridotti alla fame. Il governo di Lincoln si rifiutò di pagare loro il denaro dovuto, violando ancora una volta un trattato e i Sioux colpiti dalla carestia si ribellarono.   

Seguì una breve 'guerra'. Lincoln mise uno dei suoi generali preferiti, John Pope, in alla testa delle forze federali nel Minnesota. Pope annunciò, 'il mio scopo è di sterminare completamente i Sioux... Vanno trattati come pazzi o come bestie selvagge, non come un popolo con cui sia possibile fare un trattato o arrivare a un accordo.' [].   

I Sioux Santee furono sopraffatti dall'esercito federale nell'ottobre del 1862. Il generale Pope teneva in cattività centinaia di uomini, donne e bambini, considerati prigionieri di guerra. Gli uomini venivano tutti mandati nei fortini, dove si svolsero 'processi' militari, ciascuno della durata di circa dieci minuti, come racconta David A. Nichols nel suo libro Lincoln and the Indians. Furono tutti trovati colpevoli di omicidio e condannati a morte, anche se c'era un'evidente mancanza di prove e non fu loro data nemmeno la parvenza di una difesa adeguata. La maggior parte fu condannata a morte semplicemente perchéé erano presenti in una battaglia, durante una guerra dichiarata (da parte degli indiani).   

Le autorità politiche del Minnesota volevano che l'esercito federale mettesse subito a morte tutti e 303 condannati. Lincoln era però preoccupato che l'esecuzione di tante persone, in circostanze simili, avrebbe potuto suscitare le critiche delle potenze europee, che all'epoca minacciavano di sostenere la causa Confederata nella guerra civile. Lincoln arrivò a un compromesso: ridusse l'elenco dei condannati a 39, promettendo però ai politici del Minnesota che l'esercito federale avrebbe poi ucciso o cacciato tutti gli indiani dallo Stato.

   

Le esecuzioni del 1862 ebbero luogo tutte insieme, a Mankato, il 26 dicembre. Attendiamo le prossime, che inaugureranno il Terzo Millennio.   

strage di Sioux Santee a Mankato

Mankato, Minnesota, 26 dicembre 1862

Note   

(1) Peter Slevin e George Lardner, Jr, "U.S. Defends Military Tribunal Plan: Terrorists Don't Deserve Constitutional Safeguards, Cheney Asserts" The International Herald Tribune 16 nov. '01. 

(2) Maurizio Ricci, "Corte marziale per i terroristi", La Repubblica, 15 nov. '01. 

(3) Thomas DiLorenzo, America's Disgraceful History Of Military Trials.  

   


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