"Da una parte, io e due zingare
dall'altra, il mondo intero"

II parte
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Miguel Martinez è stato diviso in dodici parti.

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La tempesta per la sentenza di Lecco si scatena subito. E non nel senso di una campagna per togliere a tre persone certamente innocenti lo stigma di "rapitrici di bambini".

Il quotidiano locale La Provincia del 7 febbraio titola in prima pagina "Lecco, tolleranza zero con i nomadi". Già in questa frase leggiamo tutto: non bisogna tollerare i "nomadi", in blocco - i "nomadi", stranissimo termine che dovrebbe indicare, presumo, una razza speciale e irrequieta che non riesce mai a fermarsi, forse per un'antica maledizione.

Poi, il colpo al cuore, nel catenaccio: "mamme preoccupate". Mica le madri: le mamme.

Mentendo senza paura di essere smentiti, i giornalisti parlano di una bambina "strappata dalle braccia della mamma."

Sul quotidiano Libero, Vittorio Feltri parte dalla certezza della colpa per fare le sue ipotesi:

"Tre zingarelle hanno tentato di portarsi via un bambino. Per farsene che? Questo è il punto. È dato solo formulare ipotesi, dalle più fragili alle più inquietanti. L'esperienza però insegna che non si rapisce un minore per offrirgli il gelato o, vista la stagione, la merendina. Bensì per trasformarlo in accattone dopo averlo magari mutilato allo scopo di impietosire i passanti e indurli a sganciare qualche centesimo. Inoltre, Internet è pieno di inchieste sul traffico di organi, ma qui mi fermo per ragioni di sensibilità personale."

E qui, per ragioni di sensibilità personale, mi fermo anch'io nel citare Feltri.

Tutti conoscono la campagna leghista, che ha visto come protagonista il Ministro delle Riforme della nostra repubblica, Roberto Calderoli (ministro sotto lo stesso signore che ci ha rappresentati tutti accendendo una candelina ad Auschwitz).

roberto calderoli

Roberto Calderoli

Ovviamente Calderoli, come il suo compare Mario Borghezio, è un personaggio indegno. I benpensanti, come gli editorialisti di Repubblica, sono sempre pronti a farcelo notare. Ma non ci spiegano tutta la faccenda.

Infatti, la Lega Nord non ha soldi e non controlla i media. Può solo rivolgersi direttamente al "popolo", amplificando sentimenti di massa che esistono realmente ed esprimendoli in una maniera in cui altri non osano. La propaganda della Lega può permettersi di essere rozza, perché le stesse masse che leggono volentieri Oriana Fallaci capiscono al volo lo slogan leghista, «Giù le mani dai nostri bambini, leggerete il futuro nelle nostre manette».

Per questo, più che criticare la Lega, è interessante analizzare il motivo per cui questi sentimenti sono così diffusi tra il buon "popolo"; e a questo tema dedicherò un'altra parte di questo articolo. Ma torniamo ai fatti.

La Lega in sostanza accusa collettivamente i Rom di rubare i bambini italiani. Questa accusa ha suscitato pochissime reazioni, perché i Rom non hanno assolutamente alcuno strumento per difendersi.

Quello che ha suscitato molte reazioni, invece, è il fatto che Calderoli si era permesso di insultare i giudici. Una cosa inammissibile per gran parte degli stessi italiani che trovano perfettamente normale pensare che una signora che ha già cinque bambini intenda rubarsene un altro, per poi "mutilarlo" o farlo a pezzettini per il mitico "mercato degli organi".

Ma ci sono personaggi molto peggiori di Roberto Calderoli. Non saprei fare una graduatoria, ma il peggiore in assoluto lo lascio per la prossima pagina.



Cominciamo con il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Le sue parole sono queste:
«Credo che ci voglia una esatta valutazione da parte dei giudici della pericolosità sociale di certi comportamenti... certamente anche il legislatore dovrà fare le sue valutazioni in ordine alla legislazione e anche alla verifica della stessa».
Come vedete, non parla come Calderoli, perché sa che qualunque cosa politicamente scorretta che possa dire, potrà essere usata contro di lui. La Lega si è conquistata un'ampia nicchia ecologica, proprio violando questo precetto primario della politica italiana.

Ma basta tradurre le parole di Casini in italiano corrente per capire che sono peggiori di quelle di Calderoli. L'astrusa frase di Casini, infatti, significa che i "comportamenti" delle romnijà, in pratica il fatto di aver guardato un bambino, vanno valutati in modo "esatto", cioè con anni di carcere. E se una romnì per sventura, non dovesse farsi anni di carcere, occorre o cambiare la legge, o "verificare" il giudice che l'ha applicata in maniera troppo permissiva.

Perché passa un orrore del genere? Perché viene detto in una lingua artificiale, apparentemente elevata, e non se ne accorge nessuno.

Il compassato Gaspare Barbiellini Amidei è un Intellettuale. Non vuol dire un esperto di qualche cosa, ma vuol dire un Moralista Pubblicamente Autorizzato a Esercitare, a sostegno del politicamente corretto. Sul Corriere della Sera Barbiellini Amidei rievoca la versione moderna della calunnia del sangue, che ha condotto a tanti pogrom:

“Di rado una notizia va immediatamente a fondo nell'immaginario collettivo quanto l'impunita circolazione di due ladre di bambini colte sul fatto. Spaventa la gelida distanza fra la lettura solitaria della norma e la percezione generale del pericolo [...].

Almeno in una notte inquieta della loro vita quasi tutte le madri hanno fatto il brutto sogno di un figlio rapito da una zingara. Pessima letteratura ha alimentato questi incubi. Ma la scomparsa di bambini non è soltanto fantasticheria. La cronaca tiene aperti alcuni casi drammatici e l'opinione pubblica non li dimentica (da Angela Celentano, scomparsa nel '96 sul Monte Faito, nella penisola sorrentina, quando aveva 3 anni; a Denise Pipitone, 4 anni, sparita il 1° settembre scorso a Mazara del Vallo."

Tutti i casi irrisolti di bambini scomparsi sarebbero da attribuire a un popolo che avrebbe il vizio atavico di privarci della nostra discendenza. Ma Barbiellini Amidei va molto oltre. Ricade nel politicamente corretto giusto il tempo per dire che gli zingari sono stati perseguitati dai nazisti; e da qui arriva a dire che proprio per questo gli zingari devono stare attenti a quello che fanno e a non "gettare ombre" sul proprio popolo:
Quelle due nomadi sciagurate buttano ancora un’ombra sul loro popolo, che tanto ha sofferto. La cronaca della piccola criminalità è oggi purtroppo popolata di nomadi che avviliscono lo slancio dei molti fra loro che invece patiscono immeritatamente il pregiudizio sociale che li bolla tutti come 'ladri'. È un motivo in più perché quelle due ladre di bambini restino in carcere per un tempo credibile."
Come raccomandare agli ebrei di smetterla di uccidere bambini a Pasqua perché se no la gente potrebbe pensare male.

Lascia davvero perplessi il signor Pietro Zocconali, presidente della associazione nazionale dei sociologi. Avrebbe dichiarato ai giornali (il condizionale, perché ho solo una fonte indiretta su Internet) che

"non è possibile che una giovane madre, che sta facendo una passeggiata in città in pieno giorno, venga attaccata da un gruppo di persone con lo scopo di rapire un nostro nipotino per poterselo poi rivendere, magari a pezzi o, nella migliore delle ipotesi, per portarlo a spasso in qualche altra città per accattivarsi le elemosine".
Un particolare premio di ipocrisia lo merita l'onorevole Giuseppe Valditara di Alleanza Nazionale.

L'infame onorevole adopera il solito trucco. Parte dalla certezza della colpevolezza delle romnijà, parlando di "due nomadi, resesi responsabili del tentativo di sequestro di una bimba di 8 mesi."

E quindi ragiona: se ci fossero leggi più severe, il giudice non avrebbe potuto rilasciarele. Quindi ci regala un disegno di legge ritagliato su misura delle signore Sopirla Copalea e Sineta Caldaranu. Per Valditara, bisogna aumentare le pene da cinque a dodici anni "per la sottrazione di minori commessa non da genitore o appartenente al nucleo familiare " e occorre "una riconsiderazione della normativa in materia di misure attenuative della sanzione".

Se ricordiamo che le due romnijà sono ree confesse proprio del reato descritto da Valditara, e che hanno usufruito delle misure attenuative che Valditara vorrebbe abolire, è facile arrivare alla conclusione: l'onorevole Giuseppe Valditara chiede che ogni romnì colpevole di aver guardato un bambino italiano venga incarcerata per dodici anni.

giuseppe valditara

La faccia di Giuseppe Valditara


Il nome di questo mostro mi sembrava familiare, e ci riporta proprio alla questione del razzismo. E infatti ritrovo l'onorevole Valditara sul mio sito come co-firmatario della più bizzarra legge "contro il razzismo" mai presentata al parlamento italiano. La legge in questione propone di combattere il "razzismo e la xenofobia", non punendo la gente come Casini, Barbiellini Amidei o Valditara stesso, ma... imponendo sanzioni contro il principale movimento della resistenza antimperialista libanese. Sì, libanese.



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