Gabriella Pasquali Carlizzi risponde
 



Su questo sito, ho citato la signora Carlizzi in un mio articolo sul satanismo e il caso del "mostro di Firenze". Mi ha risposto in maniera molto cortese, senza nemmeno chiedere una rettifica. Comunque pubblico per intero il suo messaggio.





4 luglio 2004

Caro Miguel,

Certamente non mi permetto di entrare nel merito delle tue idee o valutazioni nei miei confronti, poiché ritengo, che nel reciproco rispetto etico, l'uomo sia un essere libero.

Nè intendo sfiorare il concetto di appartenenza religiosa, a meno che a te non faccia piacere discutere su tematiche che in quanto tali esistono indipendentemente dalle condivisioni private.

Mi limito a precisare, seguendo il tuo stesso ordine di elencazione, ciò che risente di una visione distorta, o prevenuta, dimmelo tu.

Nel 2001 ebbi occasione di parlare telefonicamente molte volte con Vittorio Fincati, e sono d'accordo con te circa l'interesse della tesi da lui sostenuta in ordine ai delitti del cosiddetto "Mostro di Firenze". In alcune parti coincideva con il mio pensiero ma anche con documentazione presente agli atti dell'indagine e a me nota nella mia veste di testimone.

Ho apprezzato il saggio di Fincato "Goezia - I mostri di Firenze", anche se in molti aspetti specialistici non ero preparata per poter esprimere un giudizio. Come persona, parlandoci frequentemente, non potetti fare a meno di percepire molti risentimenti da parte sua verso altri, e in tale contesto ebbe a parlarmi di Massai, colui che arrestarono anni prima, trovando materiale riconducibile a pratiche di magia. All'epoca gli inquirenti che indagavano sul "Mostro", non avrebbero mai pensato a un possibile movente esoterico, dunque il caso Massai rimase circoscritto ai fatti.

Personalmente non ho mai pensato ad eventuali collegamenti con l'inchiesta. Tu critichi coloro che considerano Satana una sorta di "Dio al rovescio".

Effettivamente molti gruppi si comportano così, ma secondo me questa é la conseguenza di gravi errori, anche di linguaggio, che commette la gerarchi ecclesiastica. Parlare, per farti un esempio, della morte di Gesù, continuando a pronunciare la parola "sacrificio", innesca in chi é in malafede, false interpretazioni con effetti di ribaltamento dottrinale.

Gesù, non si é offerto in sacrificio, anzi stava nascosto, sapendo di essere ricercato e Giuda divenne il traditore per aver svelato dove si nascondeva Gesù, e in quale persona dovevano riconoscerlo, di qui il famoso bacia.

La crocifissione era la conseguenza della applicazione della legge di quel tempo, in caso di condanna. Il resto rigurda il modo in cui Gesù subì, e in quel senso per i credenti nel cristianesimo, la sua morte assunse un valore salvifico per l'umanità. Ti ripeto, l'uso improprio del linguaggio religioso, può indurre conseguenze inimmaginbili, ma questo non dipende da noi, né da me, né da te.

Citi dunque Giuseppe Cosco e Gabriella Carlizzi, questa sciagurata con cui stai parlando...... vedi che i miracoli esistono?

Conosco Cosco attraverso internet, di lui lessi qualcosa nel '95, ma avvertivo una sorta di "esclusiva" sulle stesse argomentazioni che io portavo avanti, non come esperta, ma assumendomi le mie responsabilità innanzi alla Autorità Giudiziaria, e credo che questo sia un dato di fatto.

Sapevo che Cosco era consulente con la magistratura calabrese, e credo che frequentasse anche Francesco Bruno. Pare che la moglie sia convinta che sia stato ucciso.

E veniamo al mio curriculum.

La condanna cui ti riferisci, non é di quattro mesi ma di due,con tutte le attenuanti e la non menzione della pena.

Rifiutai di difendermi da Valerio Morucci, il diffamato, per essere coerente con ciò in cui credo veramente, dunque non la coerenza dei muli, ma quella radicata in convinzioni. Il tempo mi ha dato ragione, come vedi oggi si riparla delle stesse cose che all'epoca rappresentai a chi di dovere, facendo sequestrare il famoso memoriale Morucci, di cui nessuno sapeva, a meno di... qualcuno.

E veniamo ad Alberto Bevilacqua.

Al di là di quanto fa comodo avere in arhivio, per alcune agenzie di stampa tipo l'Ansa, i fatti sono diversi.

A denunciare Bevilacqua come mostro di Firenze fu tale Annamaria Ragni di Genova, la quale si presentò prima a me ed io non potevo fare altro che trasmettere il suo nome a chi di dovere. La stessa firmò il verbale relativo il 2 marzo 1995 innanzi a Vigna e a Canessa, e il 10 marzo 1995, dopo otto giorni, Bevilacqua veniva interrogato come persona offesa del reato di calunnia. Uno dei pochi fortunati che in Italia non passa nemmeno per il cosiddetto "atto dovuto". Questi sono i verbali, peraltro pubblicati da me in diversi libri, e consultabili o presso la mia redazione, o il mio avvocato o presso le sedi giudiziarie avendone titolo.

Se poi ad una certa stampa di potere fu imposto di comportarsi falsificando i fatti, ci sono state querele, e chi ha sbagliato ha pagato.

Il caso lo ha creato invece Bevilacqua stesso, il quale ha approfittato della risonanza del suo nome e dell'accusa in se, guadagnando qualche miliardo con il suo libro sul mostro e con interviste e presenze nei salotti televisivi, costringendomi a contestare quanto purtroppo sta portando in luce, ciò che non spetta a me giudicare.

Presiedo da venti anni l'Opera di carità fondata da Padre Gabriele Maria Berardi, presso la quale non ho mai avuto il piacere di incontrarti e presentarti le realtà che cerchiamo di aiutare. Puoi venire quando vuoi, abbiamo bisogno di volontariato, e non chiediamo i documenti e nemmeno l'appartenenza religiosa.

Di condanne da parte del Vicariato di Roma, non mi risulta, al contrario mi risultano diffamazioni non firmate e da confessionali, ma Ruini... é una storia a parte, nè può condannare o scomunicare nessuno.

Io, come vedi sono sempre disponibile al dialogo, se poi qualcuno pensa di colpire alle spalle, si é già qualificato, basta viverle con la gioia nel cuore queste piccole cose, non ti pare?

E parli anche dei "messaggi" del Cielo.

Qui é difficile risponderti, perché se invece di considerarli ispirazioni dell'anima, questa é la dizione corretta, li considerassimo frutto di un pensiero,il mio vale il tuo e viceversa, e possiamo essere condivisi oppure no. Dov'é il problema? Tra l'altro, queste realtà, normalmente vengono usate al negativo, e tu ne hai dato prova, quindi ti assicuro che non ci si guadagna. Un fatto é certo, e se un giorno leggerai davvero quello che sicuramente non conosci, giudicherai tu stesso: questi "messaggi" spesso contengono anticipazioni di competenza dell'ordine pubblico. Io normalmente li deposito nelle competenti sedi, e ti assicuro che consentono di evitare e prevenire tante brutte cose. Non sempre, come ad esempio é accaduto per la strage di Capaci: Venti giorni prima verbalizzai il deposito del messaggio con Vincenzo Parisi, l'allora capo della Polizia, ma evidentemente non bastò. Il verbale con le nostre firme fu poi pubblicato, scoppiò un casino nelle Prefetture e da quel giorno, le mie ispirazioni, vengono considerate con più attenzione, tutto qui.

E siamo arrivati alla scorta. Non ho avuto nè ho scorta, ma dal 1985 rientro tra le persone a rischio, perché l'associazione che presiedo, si occupa di reinserimento nella società civile di detenuti e terroristi, sottoposti agli obblighi e di conseguenza si attivano controlli particolari. Da un anno invece sono praticamente immobilizzata a causa di un tentativo di uccidermi attuato dopo molte minacce. In Procura c'é una indagine e un fascicolo per tentato omicidio, ma non ho scorte, anzi se proprio devo essere sincera, penso che con la scusa di proteggermi, magari mi spiano.... io non sono una persona comoda, sono una persona libera, e te l'ho dimostrato contattandoti e senza adeguarmi al pensiero altrui. Tu hai mai visitato il mio sito? Se ti va mi farà piacere: www.giustainformazione.it A presto, e grazie di avermi consentito di spiegarti qualcosa..... almeno ci ho provato.

Ciao

Gabriella


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