La FAQ degli Apologeti delle Sètte






Di Tilman Hausherr

Traduzione a cura di Martini.
 

La FAQ degli apologeti dei culti. Smascherati i volonterosi difensori delle sètte [1]

Molti link citati in questo testo non sono più validi. È probabile che la versione originale in lingua inglese sia più aggiornata.
 

Negli ultimi anni ho dato uno sguardo a culti e membri di culto; di recente il mio occhio si è spostato alla specie chiamata "apologeti dei culti". Questo scritto non è ancora definitivo e ha lo scopo di svelare le loro "argomentazioni" e indagare sulle loro motivazioni.
 

1. Che cos'è un apologeta dei culti? 

Andiamo a vedere che dice la parola "apologist":

On-line Medical Dictionary:

chi fa una apologia; chi parla o scrive in difesa di una fede, una causa o una istituzione; specialmente chi discute in difesa del Cristianesimo.
In generale gli apologeti dei culti non sono membri di culto, ma li sostengono e difendono le loro attività immorali.   
 

2. Quali sono le motivazioni degli apologeti dei culti?  

Difficile immaginare che cosa li spinga. Eccovi alcuni suggerimenti: 

  1. Denaro
  2. I culti possono pagare discrete cifre per opinioni favorevoli. In alternativa organizzano "convegni" dove si possono incontrare altri apologeti dei culti, tutte le spese pagate. Agli accademici piace, visto che non sempre le loro università hanno il denaro per mandarli ai convegni. Si tratta di pagamenti anticipati per assicurarsi, nel futuro, opinioni positive. I culti stessi acquistano i libri a loro favorevoli. Gli apologeti dei culti più affidabili vengono anche invitati a rendere testimonianze giurate in tribunale, o forniscono sostegno quando il culto è attaccato dal governo, dalla stampa o dalla magistratura.

    Se è importante dibattere sulle argomentazioni degli apologeti dei culti, è altrettanto importante "seguire il denaro" per vedere se queste persone sono veramente indipendenti o sono semplici megafoni in affitto.

  3. Paura
  4. Alcuni apologeti dei culti sono essi stessi membri di minoranze religiose che devono affrontare l'intolleranza. Sebbene l'intolleranza sia guidata dalle credenze piuttosto che da valida critica, queste persone sono portate a vedere sotto la stessa luce tutti i gruppi criticati.

  5. Cattiva interpretazione del concetto di libertà religiosa
  6. Alcuni apologeti dei culti sostengono sinceramente la libertà religiosa, e per la convinzione che essa sia una cosa di massima importanza si preoccupano di meno per gli aspetti negativi delle follie religiose, per paura di danneggiare la loro "causa".

  7. Autopromozione
  8. Alcuni apologeti dei culti creano "istituti" di fantasia per arrivare ai media, diventare famosi ecc. Questi istituti sono un riflesso del loro proprio ego, anche quando esistono giganteschi "consigli direttivi" o cose del genere, naturalmente composti da altri apologeti dei culti.

  9. Stupidità accademica
  10. Conseguenza di una mentalità "torre d'avorio": gli accademici sostengono i culti perché i loro critici non usano "metodi scientifici". Il discorso verrà elaborato in seguito. Un altro problema è che a causa di questa mentalità "torre d'avorio" gli apologeti sono troppo pigri per fare ricerche in proprio, cioè soppesare tutte le fonti e metterle a confronto; fanno invece affidamento sulle "imboccate" di teneri agenti PR dei culti che con loro si comportano da "bravi ragazzi" e simulano amicizia personale.


La maggioranza degli apologeti dei culti ha o si dice abbia un background accademico.  
 

3. Che cos'è un "apostata"? 

On-line medical dictionary

1. Chi ha abbandonato la fede, i principi o il partito a cui apparteneva, spec. chi ha abbandonato la sua religione per un'altra; un pervertito; un rinnegato. 

2. Chi, dopo aver ricevuto gli ordini sacri, rinuncia alla sua professione clericale. 

Gli apologeti dei culti usano questa parola per intendere chi ha lasciato un gruppo e lo critica apertamente. Gli "apostati" vengono considerati inaffidabili perché "hanno delle motivazioni". Naturalmente ai culti piace molto questa definizione modificata. Si dice inoltre che "il movimento anti-sette" trasforma gli ex membri in "apostati", cioè che qualche forza oscura trasforma chi se ne va in un propagandista militante. 

La logica retrostante è che l'apostata è inattendibile perché è motivato nel fare certe accuse. È uno standard di prova che non passerebbe mai in tribunale - in questo modo si etichetta semplicemente come bugiardo un gruppo di persone. 

La logica normale è semplicemente quella di indagare su una accusa. Se è falsa la "vittima" della falsa accusa può e dovrebbe querelare. 

In Giappone gli "apostati" hanno denunciato per anni, prima del gas nervino nella metropolitana. Hanno fatto esposti alla polizia - che non ha fatto nulla perché AUM era una "religione".

A proposito di Jonestown, un "apostata" aveva anche previsto la possibilità di un suicidio di massa! Affidavit di Deborah Layton Blakey

Un eccellente riassunto è stato scritto dal Prof. Beit-Hallahmi: «Fin dalla tragedia di Jonestown, le affermazioni degli ex-membri si sono rivelate più accurate di quelle degli apologeti e dei ricercatori di NMR.»  
 

4. Quanto successo hanno gli apologeti dei culti?  

Molti apologeti dei culti hanno incarichi universitari, di conseguenza per il loro lavoro possono usufruire del denaro dello stato, mentre i critici dei culti usano fondi propri o donazioni. Inoltre alcuni apologeti dei culti ricevono fondi o servizi dai culti stessi. 

I libri degli apologeti dei culti non vendono molto bene nel libero mercato. La libreria Internet amazon.com mostra le statistiche (numero basso=vendite alte) che dimostrano che i libri degli apologeti dei culti non vendono (1.11.98).
 
 

Steven Hassan
Combatting Cult Mind Control
9,271
Margaret Singer
Cults in Our Midst
25,783
Eileen Barker
New Religious Movements, an introduction
726,153
Bryan Wilson
The Social Dimensions of Sectarianism
513,671
David Bromley
The Role of Apostates
535,042
 

A volte questi libri vengono acquistati dai culti stessi e poi distribuiti ai media come difesa. 

Gli apologeti dei culti vengono a volte intervistati dai media; accade perché i media cercano di essere "equilibrati" invece che fare un pezzo di dura inchiesta giornalistica. Di solito i media degli USA riportano una affermazione di Gordon Melton, e quelli del Regno Unito una di Eileen Barker.  
 

5. Chi sono gli apologeti dei culti?

Ecco un piccolo esempio della loro operosità. Il criterio è semplice: tutti quelli che ho qui elencato hanno detto qualcosa di molto illogico e mi hanno fatto molto arrabbiare. Non ci sono tutti.  
 

a) Dean Kelley: 

Ora defunto; quando era vivo veniva spesso citato a nome del "Consiglio Nazionale delle Chiese" - il che è falso.  
 

b) Eileen Barker: 

Information Network Focus on Religious Movements (INFORM) 

[nel consiglio di amministrazione del CESNUR, 1998]

La madre degli "apologeti dei culti", a volte chiamata "Camilla" dai suoi critici. Famosa sostenitrice dei Moonies, insegna alla London School of Economics (insegna sociologia, non economia!) È flessibile con la verità: nei media afferma che INFORM (la sua organizzazione, una "pseudo" organizzazione anti-sette) riceve fondi dal governo mentre di fatto ha perso i fondi dopo le proteste pubbliche. Afferma che INFORM "fornisce assistenza" sebbene nessuno, neanche i suoi sostenitori, siano mai stati in grado di dire in dettaglio in che cosa consista questa "assistenza". Nelle interviste afferma che il problema è il movimento anti-sette. 

Un altro incidente è accaduto nel 1995 quando il Reverendo Thomas Gandow la incontrò a Mosca. Le fece la domanda che probabilmente si sente fare spesso: «Eileen, chi ti ha pagato il viaggio?». Lei rispose "la Duma". Il problema è che tutti i partecipanti all'udienza della Duma dovettero pagarsi le spese di tasca propria, gli esperti stranieri non erano previsti (Berliner Dialog 3/95, pagina 28; l'articolo non fa illazioni su chi di fatto le pagò il viaggio, ma riporta che i Moonies vendevano il suo libro "New Religious Movements"). Durante l'udienza passò così tanto tempo ad attaccare chi non era d'accordo con il suo lavoro che il tempo finì prima che potesse presentare il suo lavoro! 

Ha partecipato alla presentazione dell'amicus brief nel caso Molko "per conto" di APA/ASA (American Psychological Association / American Sociological Association). Successivamente sia l'APA che l'ASA hanno ritirato i loro nomi. 

In una intervista del 1994 (The Independent, 9.10.1994) ha affermato che INFORM è sostenuto finanziariamente dal governo del Regno Unito; ma nel suo rapporto annuale dice che non lo è. Le ho fatto domande in questo senso su una mailing list a cui entrambi partecipiamo, ma non ha risposto. Da informazioni ricevute recentemente da un critico, l'home office le paga 2.000 sterline per l'uso della biblioteca. 

Al processo di Mosca contro il Prof. Alexander Dvorkin ha dichiarato, sotto giuramento, che è possibile appartenere simultaneamente a Scientology, alla organizzazione di Moon, ai Krishna, ai Testimoni di Geova, ai Mormoni, ai Bambini di Dio, alla Local church (Testimone Lee) al centro Madre di Dio e ai Vissarioniti (Dvorkin aveva fatto un opuscolo basato in parte sul lavoro di Steven Hassan "domande per il consumatore informato", ed era stato querelato da un gruppo inter-cultistico. Ha vinto la causa, confermata in appello).

Su una mailing list la Barker ha dichiarato che la sua organizzazione, INFORM, non accetta denaro dai culti. Non ha mai risposto alla domanda se questo riguarda anche i rappresentanti/presidenti di INFORM. 

È veramente sorprendente l'affermazione della Chiesa Anglicana (Vescovo Richard Chartres, citato nel Berliner Dialog 1/98): dice che la vera attività di INFORM è mettere in guardia studenti e altri contro i culti! 

Eileen Barker è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology, e su quello di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT]. 
 

c) Anson Shupe

Professore di sociologia alla Indiana Purdue University. Ha testimoniato contro il CAN al processo che lo vedeva coinvolto [2]. Ecco che cosa ha detto il CAN nell'udienza preliminare d'appello:

«Durante il contro-interrogatorio il Dr. Shupe ha ammesso che nei suoi più di 20 anni di "studio" anti-sètta ha avuto colloqui con personale del CAN in due sole occasioni. (RT 4/66). (Senza fornire spiegazioni ha comunque completamente screditato quel che gli fu riferito da queste persone.)» 

«Il Dr. Shupe ha ammesso di non aver mai cercato di parlare con nessun rappresentante del CAN circa la referenza [2] e non ha mai parlato con nessuno a cui qualche associato CAN avesse consigliato un deprogrammatore. (RT 4/69). In breve, il Dr. Shupe non ha conoscenze specifiche, specializzazioni, esperienza, formazione o informazione relative al CAN su cui possa basare una opinione esperta al riguardo.» 

Purtroppo il CAN, al processo, ha mancato di obiettare adeguatamente alla testimonianza, e non è stato possibile correggere questo errore in appello. Il giudice ha affermato che era compito della giuria accettare o scartare la testimonianza di Shupe. [3]  
 

d) David G. Bromley

Professore di sociologia alla Virginia Commonwealth University di Richmond e gemello accademico di Shupe. Insieme pubblicano libri sulla cattiveria degli "apostati". 

Ha partecipato alla presentazione dell'amicus brief nel caso Molko "per conto" di APA/ASA (American Psychological Association / American Sociological Association). Successivamente sia l'APA che l'ASA hanno ritirato i loro nomi. 

David Bromley è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology, e su quello di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT]. 

Nella sua "Expertise on Confidential Religious Writings" (Opinione Esperta su Scritture Religiose Confidenziali) appoggia la rappresentazione fasulla che Scientology fa delle sue stesse credenze. 

Quanto segue è un estratto dal suo libro "The Politics of Religious Apostasy: The Role of Apostates in the Transformation of Religious Movements" [La Politica dell'Apostasia Religiosa: Il ruolo degli Apostati nella Trasformazione dei Movimenti Religiosi] citato da Scientology: 

«…un risultato critico dell'intervento esterno [del "movimento anti-sette" - ndt] è che le uscite indotte, che abbiano o no una componente di controversia, vengono trasformate nel primo dei due casi in quanto gli oppositori esterni reclutano attivamente i fuoriusciti nella loro coalizione, forniscono loro reti sociali attraverso i quali i fuoriusciti possono reinterpretare i problemi personali come problemi dell'organizzazione e controllano il ruolo transitorio in termini favorevoli. È probabile che esista un prezzo per il re-ingresso. Gli ex membri devono confessare la loro condotta sleale, o ammettere la perdita di libera volontà come conseguenza di una influenza sovversiva. L'onere della prova di confutare le affermazioni dei fuoriusciti ricade sull'organizzazione, e potrebbero esistere poche opportunità per farlo.» 
. Sulla pagina web http://www.people.vcu.edu/~dbromley/paper-satanismandanticultism.htm trovate una delle sue teorie per cui il controllo mentale non esiste: 
«Non esiste spiegazione plausibile per cui un assortimento tale di gruppi di diverse parti del mondo e senza collegamenti tra di loro - gli Hare Krishna dall'India, gli Unificazionisti dalla Corea, The Family degli Stati Uniti - scoprano tutti e mettano in atto nello stesso preciso momento questa psico-tecnologia.» 
La "tecnologia" del controllo mentale è ben spiegata (Lifton). E non aver scoperto il perché tutti questi gruppi diversi usano gli stessi metodi è un problema del Prof. Bromley. Immagino che il Prof. Bromley dubiti anche che, per esempio, i bambini manipolino i genitori mentre fanno la fila alla cassa del supermercato; dopotutto milioni di bambini non possono aver scoperto e messo in atto questa "tecnologia" nello stesso momento.  
 

e) James Richardson: 

http://www.unr.edu/arts-n-science/soc/jtr.htm 

Apologeta dei culti minore, Professore di Sociologia e Studi Giudiziari all'Università di Reno (!), Nevada. 

Dice che Leo Ryan [deputato USA assassinato dai seguaci del Rev. Jones - ndt] «non è un eroe» ma una «figura tragica come Jim Jones» corresponsabile di quanto accaduto, e che era «pazzo quanto Jones.». 

Ha partecipato alla presentazione dell'amicus brief nel caso Molko "per conto" di APA/ASA (American Psychological Association / American Sociological Association). Successivamente sia l'APA che l'ASA hanno ritirato i loro nomi. 

Al processo di Mosca contro il Prof. Alexander Dvorkin ha affermato sotto giuramento che è possibile appartenere simultaneamente a Scientology, alla organizzazione di Moon, ai Krishna, ai Testimoni di Geova, ai Mormoni, ai Bambini di Dio, alla Local church (Testimone Lee) al centro Madre di Dio e ai Vissarioniti. (Dvorkin aveva fatto un opuscolo basato in parte sul lavoro di Steven Hassan "domande per il consumatre informato", ed era stato querelato da un gruppo inter-cultistico. Ha vinto la causa, confermata in appello.) 

James Richardson è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology, e su quello di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].  
 

f) Gordon Melton: 

conosciuto anche come The Institute for the Study of American Religion (ISAR) 

conosciuto anche come CESNUR USA [siede nel suo consiglio di amministrazione, 1998]

Il "padre degli apologeti dei culti". Ministro della Chiesa Metodista Unita Emmanuel a Evanston. Non sembra abbia una educazione formale sui culti. Viene spesso citato dai media. Ha una biblioteca e gestisce l'ISAR, "Istituto di Studio della Religione Americana". Che io sappia, oltre a lui non esistono altri membri. Non ci sono informazioni su chi lo sostenga finanziariamente. Compila lavori di riferimento sulle religioni che i critici dicono essere niente più che pezzi elogiativi delle organizzazioni di cui parla. A Melton è stato concesso insegnare all'Università di Santa Barbara dopo che ha donato la sua biblioteca. 

Ha testimoniato al processo di Neil Duddy, un critico della "Local Church". Ha fatto una gita in Giappone per indagare sulla "persecuzione" di AUM [4] (insieme a James Lewis, Barry Fisher e Thomas Banigan) Attraverso il suo amico Introvigne sta ora cercando di ridefinire questa "visita" come un intervento di protesta contro il maltrattamento dei membri comuni. 

Gordon Melton è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology, e su quello di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].  

Il suo hobby: vampiri.
 

JGM sugli ex membri: 

Dalla testimonianza esperta di J. Gordon Melton in Lee contro Duddy et al, causa che coinvolgeva la Local Church e lo Spiritual Counterfeits Project. Citato da: http://www.contendingforthefaith.com/summary/experts/index.html  

Dott. MELTON:«Quando si sta indagando su gruppi di questo tipo non si fa mai affidamento sulle testimonianze non verificate di ex membri.» 

Sig. MORGAN: «Perché?» 

Dott. MELTON: «Parlando francamente, gli ex membri ostili oscurano invariabilmente la verità. Invariabilmente ingigantiscono incidenti minori e li trasformano in grandi incidenti, e sul lungo periodo le loro testimonianza quasi sempre cambia perché ogni volta che la raccontano percepiscono la reazione di accettazione o rifiuto di chi li ascolta, e di conseguenza verrà sviluppata e incorporata nella visione diversa del mondo che stanno adottando.» 


JGM su Jonestown: 
«La tragedia di Jonestown…nonostante fosse pochissimo in relazione con le religioni non convenzionali in generale, fu trasformata nella storia dell'orrore del culto definitivo dal movimento anti-sette e dai media.» (Chicago Tribune, 25.11.1988) 

«Il Tempio del Popolo era una congregazione di una denominazione cristiana riconosciuta dal Consiglio Nazionale delle Chiese». «Non era una sètta. Era un gruppo rispettabile di matrice cristiana.» (Milwaukee Journal, 3.12.1988) 

«Jones diventò un capo-sètta, e il Tempio del Popolo una sètta, letteralmente dalla sera alla mattina. E quel che è stato dimenticato è che si trattava in realtà di una chiesa di una religione tradizionale… era così tradizionale che lo potete immaginare.» (The Sacramento Bee, 15.11.1998) 


JGM l'inquisitore: 
«Le streghe sono un gruppo benevolo, orientato alla natura» ha dichiarato. «Le appartenenti tendono a risiedere in città ed hanno molte piante in vaso e un paio di animali domestici». (Los Angeles Times, verso il 13.10.1998) 

Nonostante tutto Melton è riuscito a dire due cose di Scientology su cui sono d'accordo: 
«Hanno la tendenza a combattere fino alla vittoria, e a cercare di punire gli oppositori.» (Boston Globe 9.12.1997) 

«Trasformano i critici in nemici, e i nemici in guerrieri dedicati per tutta la vita.» (New York Times 21.12.1997)


g) Massimo Introvigne

CESNUR
Transylvanian Society of Dracula - Italian Chapter

È un legale italiano specializzato in proprietà intellettuali, in modo particolare in software. 

Non ha istruzione formale collegata ai culti (sebbene sia laureato in filosofia della religione e in legge, e insegni su "nuove religioni" qualche giorno l'anno) e gli piace apparire come "sociologo". Non ha laurea in sociologia (nonostante questo può pubblicare su riviste del settore). Dirige il "CESNUR" (Centro per lo studio delle nuove religioni - vedere descrizione dettagliata più sotto). Il suo nome è così associato ad esso, e viceversa, che io penso si tratti principalmente di una operazione individuale - opinione contraddetta dalle prove che mi sono state presentate. 

Massimo Introvigne assomiglia a Silvio Berlusconi. 

Introvigne/CESNUR organizza convegni sui culti. Afferma che se i culti fanno qualcosa di illegale dovrebbero essere processati; ha testimoniato per la difesa in un processo francese in cui uno scientologista padre di due bambini era stato indotto al suicidio dalle tattiche coercitive di "vendita dura" di Scientology. (Questo lo imbarazza molto: si considera testimone su e non per Scientology. Nel 1998 ha testimoniato a Washington per la CSCE, ed è stato affrontato da un ex scientologo che indossava una maglietta con scritto "$CIENTOLOGY KILLS"). 

I suoi articoli o comunicati stampa puntano spesso su quanto segue: che lui/CESNUR possiede 10.000 libri; che lui/CESNUR è ininfluente; che lui viene citato; che lui viene citato male; che è attaccato da attivisti anti-sette. In uno scambio di e-mail ha dimostrato intelligenza, capacità comunicativa e un ego di proporzioni galattiche. 

Introvigne il sociologo di successo, il mago dei media e il frequente viaggiatore. 

Non è semplicemente e solo un apologeta dei culti - è un "apologeta degli apologeti dei culti". Nel suo articolo "Blacklisting or Greenlisting" fa l'"apologia" delle attività di altri apologeti dei culti - i cui nomi non vengono citati a causa delle restrizioni imposte dalla rivista di cui è parte del consiglio. La parte più divertente è dove dice che il denaro che Scientology paga agli "studiosi" disponibili è "minimo". Non vengono citate cifre. Ma se i $$ sono veramente minimi, non solo significherebbe che questa gente è corrotta, ma anche stupida!  

Introvigne è in disaccordo con la strategia dei gruppi anti-sette laici di non discutere le credenze dei culti ma di concentrarsi sulle loro attività. Sostiene - senza spiegare perché - che l'approccio «alle azioni, anziché al credo» non funziona (Montreal Gazette 16.8.1996). Mi sembra che da qualche parte abbia detto che i culti dovrebbero essere attaccati solo da un punto di vista teologico, ma non riesco a ricordare dove. 

I suoi testi, nel corpo principale, citano spesso nomi di accademici e usano molte note aggiuntive, il che è normalmente tipico dei documenti accademici. Ma i documenti di Introvigne sono sovente superficiali: i nomi nel corpo del testo spesso non sono necessari (le note sarebbero sufficienti) e le note a piè pagina o i nomi veramente necessari sono dolorosamente carenti (esempi del passato includono una citazione senza riferimenti al processo MSIA (corretto poco dopo essere stato citato da questa FAQ!), l'accusa che «i critici dei culti affermano che i culti non sono religioni», l'accusa che il libro La Posizione del Missionario di Christopher Hitchens dice che si deve essere "plagiati" per aiutare madre Teresa di Calcutta; altri esempi possono essere trovati in qualsiasi momento, probabilmente in ogni documento che scrive - sfidatemi!).

Introvigne è citato come professionista di riferimento dalla Cult Awarness Network gestita da Scientology. Si veda anche il suo commento qui.

Tutto questo dà l'impressione che sia solo un tizio che si sente importante. Ma sono uscite prove recenti che mostrano che di fatto è collegato ad un oscuro culto di destra, la brasiliana "Tradizione, Famiglia e Proprietà"; esse suggeriscono che all'origine delle sue motivazioni ci sarebbero le critiche rivolte alla TFP. Introvigne è stato accuratamente smascherato da attivisti anti-sètta. 

Il suo altro hobby: vampiri. 

Le seguenti informazioni mi sono state fornite da Massimo Introvigne in un lungo scambio di e-mail, e le ho riorganizzate: 

Attualmente esistono quattro diverse organizzazioni CESNUR non collegate da contratti di licenza o franchising; non sollecitano o ricevono fondi da organizzazioni religiose, vecchie o nuove. Ricevono royalities dagli editori, contributi dai membri e quote di iscrizione ai convegni che organizzano. Le decisioni vengono prese dal Consiglio Direttivo ed altri organi appropriati in base agli statuti (o alle leggi nazionali). I fondatori erano membri del consiglio, con le eccezioni sotto citate. 

CESNUR International: fondato nel 1988, pubblicamente riconosciuto come associazione (ricostituito) nel 1996, personalità giuridica (Decreto 150-11310 dell'Amministrazione della Regione Piemonte). Riceve fondi dalla Regione Piemonte, sede a Torino. Gestisce il sito web www.cesnur.org. Lo statuto prevede che possa essere designato come "CESNUR", "CESNUR International", "CESNUR Piemonte" e "CESNUR Torino".
Direttore: Massimo Introvigne.
Presidente: Padre Luigi Berzano, Professore di Sociologia della Religione all'Università di Torino
Consiglio: Luigi Berzano, Gordon Melton, Eileen Barker, Massimo Introvigne, Michael Homer, Reender Kranenborg, Gianni Ambrosio. 

CESNUR Italia: fondato nel 1988, costituito nel 1990 come associazione privata no-profit, numero di registrazione 1486/1, sedi a Foggia e Torino.
Direttore: Massimo Introvigne.
Presidente: Monsignor Luigi Casale (un Arcivescovo e storico cattolico)
Consiglio: Giuseppe Casale, Michele Di Cesare, Massimo Introvigne,
Jean-François Mayer, Régis Ladous, Gianni Ambrosio
Giovanni Sangiorgio e Giorgio Frascella hanno lasciato il consiglio, il Prof. Roland Chagnon è spirato. 

CESNUR Francia: fondato nel 1996, associazione non-profit "loi 1901", numero di registrazione 126189 P, base a Parigi.
Presidente: Professore della Sorbona Antoine Faivre ("Storia di Dottrine Mistiche ed Esoteriche")
Segretario Esecutivo Olivier-Louis Séguy (legale)
Consiglio: Antoine Faivre, Roland Edighoffer, Olivier-Louis Séguy. 

CESNUR USA: non costituito.
Ha un segretario, Michael W. Homer (legale). 

La rivelazione di informazioni su marchi di servizio e commerciali è stata rifiutata.  
 

h) Frank Flinn: 

Professore di studi religiosi alla Washington University di St. Louis e cattolico romano. Ha testimoniato che l'RPF (il campo di schiavitù di Scientology) può essere paragonato a un "ritiro spirituale": 

«Contrariamente alle opinioni generalmente di seconda mano degli esterni e alle affermazioni di ex-membri ostili, direi che la sottomissione a queste pratiche non è dovuta a intimidazioni da parte dei capi della chiesa, ma sono primariamente una conseguenza naturale di un libero impegno religioso alla disciplina spirituale.» 
Ha testimoniato a favore di Scientology nel caso Armstrong affermando che le bugie (positive) di Scientology su L. Ron Hubbard vanno bene perché si tratta di "Agiografia". (Fonte di questa accusa: Gerry Armstrong). 

Afferma inoltre che Scientology è una forma di Buddismo (il che è stato smontato dal Prof. Stephen Kent in http://www.cs.cmu.edu/~dst/Library/Shelf/kent/eastern.html)

Un altro dei suoi documenti semplicemente riporta a pappagallo la letteratura della stessa Scientology. 

«Deplora l'esempio di ufficiale intolleranza della Germania (http://hatewatch.freedommag.org/press/eng/aug/96082101.htm) verso Scientology» "indipendentemente" da altri accademici. 

Ha anche testimoniato in difesa di Scientology al processo francese per il caso di suicidio. 

È un membro/partecipante delle organizzazioni collegate a Moon, New ERA, ICUS e IRF. 

Frank Flinn è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology. 
 

i) Jeffrey Hadden: 

http://etext.lib.virginia.edu/~jkh8x/ 

Di tutti gli apologeti dei culti è probabilmente il più ottuso. Nonostante questo è in un qualche modo riuscito a diventare professore di Sociologia alla University of Virginia. Una volta ha scritto un documento per Scientology dicendo che rendere pubblici i "segreti" di una religione è contrario al primo emendamento USA. Se avesse anche solo qualche base di storia delle religioni, es. le radici del Protestantesimo, non l'avrebbe scritto. 

È anche l'autore del tristemente noto memo relativo alla neutralizzazione del "progetto recupero" della AFF e all'accettazione di denaro dai culti no strings attached [letteralmente: senza che noi risultiamo nell'operazione - ndt] (per conto di Eileen Barker e David Bromley, che più tardi ha contestato, vale a dire che lui parla solo per sé). Questo infausto memo può essere letto qui. Io penso che la Barker e Bromley fossero semplicemente troppo pigri e abbiano usato Hadden come scrivano. 

La cosa più divertente in risposta al suo memo è arrivata in Internet. Il 18.10.98 ha scritto: 

«Ho sperimentato il dolore di avere la mia mente temporaneamente alterata da chi predicava odio contro chi la pensava in modo diverso.» 
Successivamente, nello stesso testo, afferma: 
«Penso che la tesi del controllo mentale manchi totalmente di sostegno empirico.» 
(testo completo qui). 

Jeffrey Hadden è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology, e su quello di "The Family" [ex Bambini di Dio - NdT].  

Potete leggere i testi delle sue conferenze in linea: 

Cerca di compensare la mancanza di sostanza usando caratteri grafici grandi. Considerate questa sua conferenza sull'organizzazione di Moon: 

«A tutt'oggi Moon non ha mai dichiarato di essere veramente il Signore del Secondo Avvento, cioè di essere il Cristo ritornato» e «i membri della Chiesa dell' Unificazione l'hanno sempre creduto, ma Moon ha accuratamente evitato dichiarazioni pubbliche in tal senso.» 
Confrontatela con questa dichiarazione pubblica: 
«Preghiamo su questa cosa continuamente, continuamente 24 ore al giorno. "Dicono che c'è un nuovo Messia in arrivo: scopritelo!" Sono i Veri Genitori, "TP", e la Vera Nazione, "TN". Per comprendere la possibilità di salvare la nazione dobbiamo capire i nostri genitori [i coniugi Moon, per i loro seguaci, sono i genitori 'universali '- ndt]. È un sinonimo: la riapparizione del Signore del Secondo Avvento significa che ora lui ha completato la perfezione della sua famiglia.» 
Viene anche citato nel Unification News del 24 Agosto 1992 (citato da Dennis Smith): 
«Ai primi di luglio ho parlato in cinque città della Corea ad incontri organizzati dalla Federazione delle Donne per la Pace Mondiale [WFWP]. Là ho dichiarato che mia moglie Hak Ja Han Moon, Presidente del WDWP, ed io siamo i Veri Genitori di tutta l'umanità. Ho dichiarato che siamo il Salvatore, il signore del Secondo Avvento, il Messia.» 
A volte Hadden promuove aperte falsità
«Galen Kelley, condannato per rapimento in Nord Virginia nel 1993». 
Il suo nome è Kelly, e non è stato condannato per rapimento. Esattamente il contrario - dopo la condanna ha avuto un nuovo processo e il pubblico ministero è stato licenziato per condotta impropria. Kelly si è dichiarato colpevole per un'accusa minore e non è tornato in carcere.   
 

j) Bryan Wilson 

Non uno dei Beach Boys; si tratta di un ex professore di sociologia di Oxford. È una marionetta molto fedele di Scientology, spesso disponibile ad >apparire quando ce n'è bisogno. 

Stephen Kent (non un apologeta dei culti) cita un suo documento in cui sostiene che Scientology può ancora essere chiamata religione anche se l'apparenza religiosa venne aggiunta solo per questioni legali (citato da Stephen Kent). 

«Deplora l'esempio di ufficiale intolleranza della Germania verso Scientology» "indipendentemente" da altri accademici. 

Ha anche testimoniato in difesa di Scientology al processo francese per il suicidio. 

Si è recato in Svezia quando Zenon Panoussis ha rivelato i documenti "segreti" di Scientology. 

È collegato a Moon (partecipa a New ERA). 

Dice degli "apostati": 

«Informatori che siano semplici contatti e non abbiamo motivazioni personali per le cose che dicono sono da preferire a chi, per scopi propri, cerca di usare l'investigatore. Il disaffezionato e l'apostata sono, nel particolare, informatori le cui prove devono essere usate con circospezione. L'apostata generalmente è in cerca di auto-giustificazione. Cerca di ricostruire il suo passato, di cercare scuse per la sua precedente affiliazione, e di incolpare chi, prima, era il suo migliore amico. Non è inusuale che l'apostata impari a recitare "storie di atrocità" per spiegare come, con la manipolazione, l'inganno, la coercizione è stato indotto ad entrare o rimanere in una organizzazione che ora maledice e condanna. Gli apostati, portati al sensazionalismo dalla stampa, hanno a volte cercato di trarre profitto dai racconti delle loro esperienze con storie vendute ai giornali o con la pubblicazione di libri (a volte scritti da "negri")». [Bryan Wilson, The Social Dimensions of Sectarianism, Oxford: Clarendon Press, 1990, p.19.] 
 
k) Lonnie Kliever (Mr.) 

Simile a Bryan Wilson; è professore al Dipartimento di Studi Religiosi alla Southern Methodist University di Dallas. 

«Deplora l'esempio di ufficiale intolleranza della Germania verso Scientology» "indipendentemente" da altri accademici. 

Lonnie Kliever è sull'elenco di riferimento della Cult Awarness Network gestita da Scientology. 

Afferma che Scientology è una religione. 

È membro/partecipante delle organizzazioni collegate a Moon: New ERA, ICUS, AWR ed è uno dei firmatari dell'annuncio "orgoglioso di conoscerlo".  
 

l) REMID, Steffen Rink, Thomas Schweer, Thomas Hase
http://www.uni-leipzig.de/~religion/remid.htm

Su di loro si sa poco eccetto che considerano i culti "assolutamente normali" nel senso che frode e abusi sono parti normali della società. Gli apologeti dei culti tedeschi stanno cercando di mantenere un basso profilo perché con loro i media possono essere piuttosto cattivi (giustamente!) 

Thomas Schweer è in qualche modo affiliato all'editore "Diagonal Verlag" che ha pubblicato la traduzione tedesca del tristemente noto libro di Massimo Introvigne ("Pour en Finir Avec les Sectes").  
 

m) Hubert Seivert

Professore di studi religiosi alla Università di Lipsia. Secondo un membro di REMID, la sua qualifica originale è Religioni Cinesi del 16° secolo. 

A Lisbona, ad un convegno al Goethe Institute del dicembre 1995, ha affermato che Scientology è perseguitata e che non esistevano sentenze a suo sfavore (è una bugia). È stato l'"esperto" per il partito dei verdi nella commissione parlamentare tedesca. 

Secondo le informazioni in mio possesso, sua moglie lavora o ha lavorato al Süddeutsche Zeitung, che ha pubblicato articoli/ interviste. (è possibile che sia stato fatto a sua insaputa; nonostante questo, mostra a chi piacciono le sue idee). 

In una intervista a quel giornale ha detto che se sua figlia volesse diventare scientologista dovrebbe accettarlo, così come se volesse diventare suora (SZ 23.11.1996). 

In occasione di una conversazione con Alexander Dvorkin, durante l'udienza del Bundestag a Bonn, ha detto di considerare Massimo Introvigne come suo modello.  
 

n) Rainer Flasche: 

in costruzione - Vedere lavoro precedente 
 

o) Günther Kehrer: 

in costruzione 

In una intervista al Sonntags Aktuell, 15.6.1997, ha affermato che Scientology è perseguitata e che i persecutori politici sono anche più ottusi di quanto ci si potrebbe aspettare, e che Scientology non è un problema sociale.  
 

p) George Chryssides: 

Apologeta del culto di Moon, ma nel 1998 ha anche firmato un documento per Scientology; dice anche che i suoi copyright sono stati violati da un libro di Nansook Hong. Non spiega come ha ricevuto il suo libro prima che fosse disponibile in Europa (le spedizioni richiedono tempo!).  
 

q) Marat Shterin, Damian Thompson: 

Allievi di Eileen Barker.  
 

r) Catherine Wessinger: 

Professore di Studi Religiosi alla Loyola University di New Orleans. 

Leggete il suo articolo su Jonestown. 

Incolpa il movimento anti-sette di quanto accaduto, incolpa Ryan e il suo staff. È rivelatorio il ritratto che fa di Don Harris, uno degli assassinati: 

«Alla fine della visita, mentre la telecamera filmava Jim Jones dritto in faccia, il reporter Don Harris interrogava aggressivamente Jim Jones su armi, punizioni fisiche e droga.» 
(Il poveretto stava semplicemente facendo il suo lavoro, e le telecamere riprendono sempre la faccia dell'intervistato - perché dovrebbero riprenderne i piedi?) 

Confrontate con questo accurato articolo del Washington Post del 21.11.1978: 

«Più tardi il corrispondende della NBC Harris "fece un giro completo e la gente lo avvicinava per chiedergli come lasciare Jonestown" ha detto Lane. Quando Harris e Ryan cominciarono a raccogliere i loro nomi, hanno detto Lane e Garry, Jones si innervosì molto». 
E con il racconto della MSNBC: 
«Non appena la musica ricominciò, il corrispondente della NBC Don Harris venne avvicinato da una persona del pubblico di Jonestown, apparentemente felice. 

"Don Harris ci chiamò da parte" racconta Sung. "Gli chiesi 'che succede?' e allora ci mostrò un pezzetto di carta. Il biglietto diceva 'aiutateci a lasciare questo posto'. Allora gli chiedemmo 'Che sta succedendo? Chi ha scritto questa lettera?'". Era stata scritta da un membro di vecchia data del People's Temple. Si trattò della prima defezione nel corso del nostro viaggio, e fu la prova che nell'"utopia" di Jim Jones c'erano persone che volevano andarsene. Il corrispondente Harris avrebbe fatto domande a Jim Jones, a proposito del biglietto, il giorno seguente. 

Quel che accadde è che alcuni dei residenti in questo "paradiso" stavano passando messaggi alla squadra [giornalisti/politici - ndt] nella speranza di scappare. La Wessinger, nel suo articolo, non cita questa gente! 

In altri lavori considera i punti di vista di chi si "sente" perseguitato. Dice «l'opposizione vociferante e le tattiche degli anti-sette possono diventare fattori che contribuiscono a conseguenze tragiche». Per essere giusti, dice anche che «I residenti di Jonestown hanno la responsabilità delle loro scelte e del modo in cui hanno risposto.» 

Ha inoltre scritto un articolo in cui dice che «Il Problema È L'Intolleranza Religiosa - Non le "Sette"».

Per certi culti le piace usare la parola "millenarista". È incredibile quanto la TV influenzi le persone.  
 

s) Jonas Alwall: 

[Grazie a *** per avermelo fatto notare]. 

Alwall è elencato nel rapporto svedese come collaboratore di INFORM, CESNUR e ISAR. Crede che il governo dovrebbe evitare di dare informazioni sulle varie sette, visto che così facendo potrebbe violare la libertà religiosa. Afferma che non esiste prova scientifica che i nuovi movimenti religiosi danneggino in generale la salute mentale della gente (GöteborgsPosten 5.10.1998). 

Si spinge oltre. In un'intervista al P1-radio del 28.8.1998, ha detto che la Germania proibisce agli artisti [di Scientology] di entrare nel paese (questa è una incredibile bugia). Dice inoltre che «gli scientologisti vengono accusati di quello che si dice il movimento di Scientology sta facendo, che non è proporzionato alla dimensione o al potere del movimento» (non ha importanza che scientologisti in USA e Canada siano stati condannati per aver infiltrato il governo). Afferma ancora che Scientology è religiosa, e che ha "riti" e "tipi di servizi religiosi", e che il governo non dovrebbe definire il concetto di religione.  
 

t) James Lewis: 

Un altro turista spesato da AUM. 

Ha scritto un articolo sul numero 2 della pubblicazione complottista Prevailing Winds Magazine che per spiegare i vari avvenimenti promuove ridicole cospirazioni politiche. La data della pagina WWW è 19.6.1996. 

Un altro esempio della sua "accademia" (WP 9.5.1995): ha dichiarato che era «"oltraggioso" il fatto che la polizia avesse portato via alcuni bambini dai dormitori di AUM, dove venivano alloggiati separatamente dai genitori. Lewis ha detto che non conosceva bene i dettagli di come venissero trattati i bambini nella sètta.» (è un lavoro accademico: fare affermazioni prima di conoscere i fatti.) Ed ecco come sono i fatti, dallo stesso articolo: 

«I figli dei membri di AUM hanno raccontato che vengono loro concessi due pasti al giorno e quattro ore di sonno per notte. Dicono che non vanno mai a scuola, che non possono avere contatti con amici o parenti che non siano nella sètta, e che non hanno il permesso di giocare fuori perché il capo dice che i suoi nemici stanno attaccando il gruppo con gas velenoso.» [4] 
James R. Lewis collabora anche con la Cult Awarness Network gestita da Scientology ed è nel loro elenco di riferimento.   

6. Quali sono le argomentazioni degli apologeti dei culti?  
  • Gli apostati si rivolgono al movimento anti-sette (ACM), che li solleva delle responsabilità e al contrario usa teorie non scientifiche di "lavaggio del cervello".
Si dice che gli "apostati" riversano sul culto la responsabilità della loro permanenza, che viene falsamente accusato per i loro scarsi risultati. Questa è niente di più dell'argomentazione "la sua gonna era troppo corta" o dire che la vittima dello stupro "se l'è cercata". 

Le teorie del "lavaggio del cervello" - di fatto chiamato "controllo mentale" - sono semplicemente buon senso e spiegano come la gente venga imbrogliata.

La locuzione "controllo mentale" viene spesso definita in modo diverso, dipende a chi la si chiede. La cosa migliore è vedere quali sono i metodi usati per "persuadere", e chiedersi se quei metodi sono giusti. 

L'APA (American Psychological Association) non accetta né rigetta la teoria del "controllo mentale", nonostante un documento della Singer e altri sia stato rifiutato come «mancante di merito scientifico e che gli studi a sostegno degli accertamenti mancavano di rigore metodologico.». Ma il memo APA [5] dice anche che «il BSERP non crede di avere a disposizione sufficienti informazioni che lo possano guidare ad una presa di posizione su questo argomento.» (Il Consiglio di Responsabilità Sociale ed Etica per la Psicologia - BSERP - era il Consiglio dell'APA che stava valutando l'argomento). Leggete anche l'articolo di Zablocki citato più sotto. 

Gli attivisti anti-sètta non scaricano le persone dalla loro responsabilità. È largamente accettato che nelle sette si è spesso al contempo vittime e persecutori. Questo è vero in modo particolare per gli ex membri di alto livello.  

  • Esiste un "movimento anti-sette", il "ACM".
Si tratta di un tentativo retorico di ritrarre persone e gruppi molto diversi come se fossero un tutt'uno, probabilmente come risposta ai membri dell'"ACM" che usano una parola descrittiva comune ("sette"-"culti") per gruppi diversi (es. Singer, Hassan e Lifton). Ma tenete presente che "culti" significa parecchi gruppi, e "movimento" significa uno solo. Che una parola comune ("culti") venga usata per gruppi diversi dipende dal fatto che tutti questi gruppi praticano metodi simili per riuscire nella "riforma del pensiero". Praticare questi metodi è una loro scelta. 

(Per saperne di più sulla riforma del Pensiero, vedere "Thought Reform and the Psychology of Totalism: A Study of 'Brainwashing' in China" di Robert Jay Lifton. 

Un'altra abilità retorica è definire "anti-sèttari" gli attivisti anti-sette, che è come sottintendere che questi movimenti sono culti per loro stessa definizione.  

  • I membri del "ACM" considerano solo gli apostati, non i membri soddisfatti.
Può essere vero, ma c'è una buona ragione. I gruppi anti-sette guardano al danno. Guardare alle persone che (veramente) sono state bene è inutile, visto che non sono state ferite. Si potrebbe anche accusare un dottore di guardare solo ai malati, o accusare il Movimento Consumatori di rivolgersi solo ai consumatori truffati. Inoltre non guardano solo ai casi isolati, ricercano piuttosto se gli abusi denunciati sono sistematici, cioè se è probabile che si ripeteranno.  
  • I metodi usati dai culti sono parte della pratica della religione.
Immaginate un tizio che si occupa di scienze politiche che parli della tortura nei paesi latino-americani, e che dica che se per alcuni la pratica è impopolare, è però un metodo legittimo per influenzare le idee. E chi protesta è sempre chi, di fatto, non è d'accordo con le idee politiche dei torturatori, quindi non è credibile. 
La verità è che la maggioranza delle religioni non usa tattiche coercitive o persuasione ingannatoria. Alcune religioni addirittura non fanno proselitismo! 

Una grande differenza tra culti e gruppi "innocui" è che i culti cercano di cambiare la personalità dei loro seguaci in una personalità prestabilita, generalmente simile a quella del loro capo.  

  • Waco/Jonestown non erano sette.
La discussione (non di JGM ma di altri apologeti dei culti) è questa: non era una sètta perché le sette non commettono suicidi di massa, e pochissime sette commettono suicidio. 

Naturalmente le definizioni di sètta più largamente usate (da Hassan/Singer/Lifton) non hanno niente a che fare con il suicidio quanto piuttosto con l'interazione tra la sètta e suoi seguaci. 

Un altro argomento per la stessa supposizione è che i due movimenti erano "ufficialmente" parte di gruppi rispettabili (Discepoli di Cristo/Avventisti del Settimo Giorno). Anche questa argomentazione vacilla, visto che queste affiliazioni sono solo in nome dello spirito, non esiste una licenza o un sistema di controllo come per le franchise di McDonald.  

  • Il "ACM" vede solamente le "leggende di atrocità" invece di raccogliere dati con metodo scientifico.
Questa argomentazione (proveniente dall'angolo Bromley/Shupe e felicemente ripresa dal resto del mondo apologetico dei culti) è che le storie degli ex membri sono favole di atrocità e non si tratta di racconti sobri e realistici ma di storie intese a presentare qualcosa fuori dell'ordinario, ed è una delle ragioni per cui hanno più successo nel persuadere il pubblico sul fatto che i culti sono pericolosi. 

Usiamo la parola "stupro" invece di appartenenza al culto, e otterremo quanto segue: queste donne stuprate non fanno un racconto sobrio e realistico ma vogliono presentare qualcosa fuori dell'ordinario, ed è questa la ragione per cui hanno più successo nel criticare qualcosa di naturale. Le donne non forniscono un quadro rappresentativo. È risaputo ed anche ammesso dal MAS (movimento anti-stupri) che solo una parte delle donne stuprate parla pubblicamente dell'accaduto. Quindi un racconto obiettivo sullo stupro non può basarsi sulla minoranza di chi si lamenta. 

Un giorno del 1998 un apologeta dei culti tedesco ha postato, su una mailing list relativa a "nuovi movimenti religiosi", un messaggio fuori argomento, basato su racconti di giornale, a proposito delle donne indonesiane-cinesi che venivano stuprate e uccise. Gli fu chiesto (senza ottenere risposta) se esistevano prove scientifiche del fatto o se si trattasse solo di racconti anedottici che non avevano valore scientifico, cioè se erano stati usati metodi scientifici per la raccolta dei dati. Era mai stato pubblicato qualcosa su queste attività in riviste sottoposte a controllo di colleghi? Qualcuno è mai stato condannato? Al governo indonesiano è stato permesso presentare la sua versione della storia? Questo tipo di ricerca non era stata condotta e pertanto, nella logica degli apologeti dei culti, questi assassinii e stupri dovrebbero essere ignorati. 

Ovviamente la fonte delle accuse di stupro e uccisioni sono persone che non fanno un racconto sobrio e realistico, e non citano le migliaia di donne indonesiane-cinesi che non sono state stuprate o uccise, e che sono perfettamente felici di vivere in quel paese. Di conseguenza è un quadro molto distorto. 

Un terzo esempio potrebbe essere il fumo. "Gli apologeti del fumo" potrebbero discutere sul fatto che i dottori che mettono in guardia contro il fumo considerano solamente i pochi decessi dovuti al fumo, e dipingono tutti i tipi di sigarette con lo stesso pennello. I membri del "movimento anti-fumo" non considerano che molti fumatori sono felici, e godono dei vantaggi del fumo: si concentrano meglio, restano magri, si divertono con gli amici perché si sentono "cool".

Le esperienze di chi è morto di cancro ai polmoni non è decisiva - è solo una prova anedottica, solo una parte della prova in generale.

E chi smette di fumare e mette in guardia gli altri sul fumo (apostati!) non capisce il concetto degli studi sociologici e antropologici sul fumo. 

Un quarto esempio di questa logica sarebbe dire che il lavoro di Amnesty International non è scientifico; dopo tutto la maggior parte delle persone che vi lavorano non è laureata in scienze politiche, e inoltre non ha lavorato con i governi coinvolti. Al contrario crede alle accuse che provengono da una sola parte, fatte da cittadini scontenti nei guai con la legge. 

Suona ridicolo e stupido? Sì. Ma è il modo di pensare degli apologeti dei culti quando una "minoranza religiosa" autoproclamata si lamenta delle critiche.  

  • Dovremmo usare "nuovo movimento religioso" (NMR) invece di "culto-sètta".
NMR significa "nuovo movimento religioso". Gli apologeti dei culti preferiscono usare questa locuzione perché non è negativa. Uno degli "studiosi", J. Gordon Melton, ha anche dichiarato una "moratoria" (per chi?) sulla parola "sètta". 

Questo linguaggio è un eccellente esempio di come gli apologeti dei culti rifiutino di vedere alcunché di negativo nei gruppi che fanno del male alla gente, o di trovare una classificazione per questo tipo di gruppi. Significa anche che i gruppi criticati sono religiosi, implicando che chi critica questi gruppi è anti-religioso. 

La parola "culto-sètta" è veramente negativa e non viene usata con leggerezza. E come per tutte le parole negative la persona/gruppo che si vede appellata in questo modo non è d'accordo. Una minoranza religiosa in cui i capi sono onesti e non frodano il prossimo, non distruggono famiglie ecc. sarebbe semplicemente una… minoranza religiosa. 

Il semplice essere strano o non-cristiano non la rende una sètta. Per esempio, la vecchia Cult Awarness Network aveva questa complessa definizione:  

 

SEGNI DISTINTIVI DEI CULTI DISTRUTTIVI 
  • Controllo mentale (influenza indebita): Manipolazione con l'uso di persuasione coercitiva o tecniche di modificazione del comportamento senza consenso informato.
  • Leadership carismatica: Affermazioni di divinità o conoscenza speciali, e richiesta di obbedienza acritica con poteri e privilegi.
  • La leadership può essere composta da un individuo o da un piccolo nucleo di leaders.
  • Inganno: Reclutamento e raccolta di fondi con obiettivi nascosti, e senza svelare l'uso di tecniche di controllo mentale; uso di gruppi di facciata.
  • Esclusività: segretezza o vaghezza dei seguaci in relazione ad attività o credenze.
  • Alienazione: separazione da famiglie, amici e società, cambio nei valori e sostituzione del culto come nuova famiglia; prova di cambiamenti di personalità acuti o bruschi.
  • Sfruttamento: può essere finanziario, fisico o psicologico; pressione a dare denaro, spendere ingenti somme per corsi o dare in modo eccessivo per progetti speciali, o impegnarsi in attività sessuali improprie, compreso abuso di bambini.
  • Visione del mondo totalitaria (sindrome del noi/loro): causare dipendenza promuovendo obiettivi del gruppo sull'individuo e approvando comportamenti immorali mentre si afferma bontà. 
 

7. Dove trovare documenti interessanti di o su apologeti dei culti?  

In questo capitolo ho recensito alcuni documenti di o relativi a apologeti dei culti. Potete leggere queste recensioni con o senza il documento reale che, se siete fortunati, potrete reperire in alcune biblioteche universitarie o, a volte, contattando l'autore. 

Siti Web sugli apologeti dei culti: 

di Rick Ross
del Dialogue Center (tedesco); 

a) l'articolo di Zablocki THE BLACKLISTING OF A CONCEPT: THE STRANGE HISTORY OF THE BRAINWASHING CONJECTURE IN THE SOCIOLOGY OF RELIGION [6] (in italiano

Si tratta di una opinione più neutrale sulla disputa, inizia in modo un po' noioso ma migliora sempre più. Discute sul fatto che una maggioranza all'interno della disciplina ha agito con un buon grado di successo per bloccare i tentativi di dare un processo scientifico equo al concetto di lavaggio del cervello. La nota a piè pagina numero 29 è il tristemente noto memo Hadden. 

b) PLAGIATI! STUDIOSI DEI CULTI SI ACCUSANO L'UN L'ALTRO DI MALAFEDE, in Lingua Franca, 12/98, di Charlotte Allen (in italiano) 

Questo eccellente articolo analizza l'intera faccenda, in modo particolare l'impatto dell'articolo di Zablocki. Nomina anche il tristemente noto memo Hadden. 

c) Dibattito sulle nuove religioni in Russia 

Questo documento è stato presentato nel marzo 1998 ad una conferenza presso la Jagellonian University, e apparentemente non è stato pubblicato. È stato scritto da Marat Shterin, James Richardson e Eileen Barker. Pare che Shterin (un allievo di Eileen Barker) abbia fatto la raccolta dati e il lavoro di battitura, mentre gli altri due abbiano fornito le note, citando la solita gente. 

Il documento deve essere assolutamente letto dagli attivisti anti-sette perché è pieno di "aceto". Gli autori mostrano la loro tristezza per il fatto che il "movimento anti-sette" ha avuto successo nell'influenzare media e governo. 

Alcune affermazioni sono fantastiche. Per esempio dice il ACM [movimento anti-sette] occidentale è responsabile della creazione dell'immagine negativa di questi gruppi (confrontate la pag. 2 e la pag. 9, dove il documento nega le sue stesse accuse!). Si potrebbe altrettanto affermare che in Russia l'idea che il fumo provoca il cancro sia stata costruita dal movimento anti-fumo occidentale. Sbagliato. Il fumo provoca il cancro, questa è la risposta. L'immagine negativa dei culti è creata dai culti, non dai critici. Hanno avuto la possibilità di venire in Russia ed essere veramente onesti, pacifici, bravi cittadini ecc.. Ma no, hanno fatto esattamente le stesse cose che gli avevano creato problemi in occidente.  

Il lettore apprezzerà la pagina 4, dove si dice: 

«Il ACM è stato abile nel manipolare i mass media.»   
Si tratta naturalmente di una buona notizia, considerando che culti e apologeti dei culti hanno molte più risorse! E il motivo viene fornito anche a pagina 5: 
«Il ACM è diventato molto abile nello spiegare le sue posizioni sulle "sette" in un modo compreso sia dai rappresentanti dei media che dall'opinione pubblica e dai politici a tutti i livelli di governo.»   
Questa è l'ammissione, da parte degli apologeti dei culti, che nessuno si "beve" le loro argomentazioni. La pagina 14ff spiega come la lobby inter-cultistica russa ha perso una causa contro un critico dei culti e questo a dispetto della testimonianza degli apologeti dei culti (crimine!), al contrario il giudice ha tenuno in considerazione la testimonianza di attivisti anti-culto e ha fatto affidamento sui rapporti dei governi occidentali.  

d) Integrità e sospetto nella ricerca sui NMR   

Si tratta di un documento del Prof. Benjamin Beit-Hallahmi dell'Università di Haifa, versione rivista di un lavoro presentato al congresso annuale del 1997 del SSSR. È un articolo critico verso i colleghi che hanno passato il limite e ovviamente non sono pù indipendenti. Se il documento non adduce fatti nuovi, usa però un linguaggio semplice per esprimere opinioni che anche io condivido. I miei passaggi preferiti: 

Sui convegni pagati dai Moonies: 

«A questi convegni, accademici di tutto il mondo si incontrano per discutere che cosa li unisce, molto chiaramente la prontezza ad accettare una vacanza gratis, tutte le spese pagate dalla Chiesa dell'Unificazione.»
Sul memo Hadden: 
«Quello che colpisce è il chiaro senso con cui chi dirige la rete di ricerca sui NMR considera i NMR come alleati e non come soggetti di studio. Sembra che gli studiosi fossero più ansiosi di condurre la battaglia per la loro legittimazione degli stessi NMR.»
Sugli apostati: 
«Fin dalla tragedia di Jonestown le affermazioni degli ex membri si sono dimostrate più accurate di quelle di apologeti e ricercatori di NMR.(…) In ogni caso di disastro causato dai NMR negli ultimi 50 anni, iniziando da Krisha Venta, incontriamo un mondo nascosto di pazzia e sfruttamento all'interno di un gruppo totalitario e psicotico la cui realtà è di fatto peggiore delle accuse dei suoi detrattori.»
Il documento è inedito ma può essere richiesto all'autore. [in italiano]

e) "Atrocity Tales, the Unification Church, and the Social Construction of Evil" [Leggende di Atrocità: La Chiesa dell'Unificazione e la costruzione Sociale del Male] di Bromley, Shupe, Ventimiglia, Journal of Communication, Summer, 1979, p. 43-53.  

Non c'è sintesi, ma un sottotitolo dice: 

«Provocando lo sdegno su presunte azioni di un gruppo religioso, i racconti di atrocità dei giornali servono a convalidare "il male" e quindi a legittimare il controllo sociale.»
Dal titolo si può già vedere che gli autori considerano "il male" come "costruito" dai giornali e non come "raccontato". Gli autori analizzano 190 titoli di giornale tra il 1974 e il 1977. La campionatura è stata fatta dalla Chiesa (!) [dell'Unificazione/Moon - ndt]. Gli autori classificano le "leggende di atrocità" di questi articoli dividendole in fisiche, psicologiche, economiche, associative, politico- legali e di cultura generale. Un sottotitolo afferma: 
«L'atrocità riportata più di frequente è stata la violazione psicologica di libertà e autonomia personali.»
Vengono descritti altri esempi di accuse di abusi. Hanno trovato un totale di 709 "atrocità" (preferisco la parola "abuso") in 188 articoli su 190. Non considerano "importante" il fatto che queste storie siano vere o false - lo considerano "irrilevante". I giornali vengono incolpati di fare titoli negativi (pag. 46) del tipo "L'esperienza nei Moonie non è solare" [7]. Gli autori non offrono spiegazioni sul perché articoli negativi dovrebbero avere titoli positivi.  

A pagina 49 c'è un errore clamoroso: il "love bombing" viene spiegato come "fare lobby per la Corea del Sud". 

L'articolo poi accusa queste "leggende" di contribuire ad azioni "punitive" contro la Chiesa dell'Unificazione, cioè di "deprogrammare" i membri fornendo una specie di "scusa" (le leggende di atrocità) per qualcosa che normalmente sarebbe illegale (non viene fatta distinzione su come viene eseguita la deprogrammazione legale e illegale). È divertente notare come già l'accusa di fare operazioni illegali sarebbe in sé, per lo standard degli autori, una "leggenda di atrocità", però non sembrano "afferrarla". Le accuse di abusi fatte da ex moonies non vengono considerate vere - a pag. 49 gli autori mettono addirittura la parola "vittima" tra virgolette. 

Gli autori sottintendono - senza spiegare perché - che chi è stato "deprogrammato" è l'"apostata" che dipingerà una caricatura del gruppo modellata più dal suo ruolo attuale che dalle reali esperienze nel gruppo. La prova per questa ridicola accusa è un paragrafo di un unico articolo di giornale del 1975 in cui un ex membro confronta la sua vita passata con l'attuale (non ha importanza che un altro paragrafo dello stesso articolo, citato in precedenza, sia incentrato interamente sulla vita all'interno della sètta).

Nell'articolo non si accenna a chi denuncia abusi ma è uscito dal gruppo da solo senza essere "deprogrammato". Dubito che tutti i 188 articoli fossero relativi a membri deprogrammati, e mai a membri che erano usciti autonomamente. 

Per finire mi chiedo se gli autori vivano in un universo differente. Hanno analizzato 709 casi di abuso (specialmente perdita di libertà personale), sono riusciti a mostrare che molte di queste accuse di abusi sono simili, hanno descritto le accuse su parecchie pagine dell'articolo eppure non si preoccupano di chiedersi se "forse" potrebbe esserci qualcosa di storto in un tipo di "chiesa" del genere.  

f) Anson Shupe, Jeffrey Hadden (1995). Cops, News Copy, and Public Opinion. In Wright, S.A. (Ed.), Armageddon in Waco: Critical Perspectives on the Branch Davidian Conflict (pp. 177-202). Chicago and London: University of Chicago Press.  

Il sottotitolo è «Legittimità e la Costruzione Sociale del Male a Waco». Ciò suggerisce che il "male" di Waco sia stato costruito e non che sia "accaduto". David Koresh non era un predone sessuale, un assassino e un capo sètta; i media e altre forze oscure lo hanno dipinto tale. Gli autori affermano che le notizie, come tutte le realtà sociali, sono socialmente costruite. 

Se è vero che i fatti possono essere distorti dai reporter, l'obiettivo del giornalista onesto è fornire notizie accurate e non storie costruite. Le notizie non sono inventate, lo sono le presentazioni delle notizie. Qualcuno potrebbe osservare che nessuno degli autori afferma di avere esperienza di giornalismo. 

L'articolo sostiene che il suo obiettivo è sviluppare un modello concettuale che sia in grado di descrivere e analizzare sia i racconti resi da agenti del governo che la storia come presentata dai mass media. (p.178). Non solo questo modello non viene presentato, ma l'articolo fallisce anche l'obiettivo dell'oggettività.  

Diverse pagine dell'articolo sono dedicate a fornire basi accademiche per qualcosa di molto normale: fonti diverse fanno narrazioni diverse. Per dimostrarlo gli autori raccontano la sequenza degli eventi di Waco secondo la narrazione di persone diverse e di conseguenza con differenti prospettive. Questa interessante tecnica viene dal film giapponese "Rashomon" di Akira Kurosawa, dove quattro diverse fonti raccontano un crimine; il film non cerca di ritrarre una narrazione come più credibile di un'altra. 

La vita non è un film; nel mondo reale si può "arrivare ai fatti" valutando le prove e contro-interrogando i testimoni per sottolineare i punti deboli dei racconti falsi. 

Il problema di questo libro è che nessuna delle "narrazioni" proviene dai punti di vista delle rispettive fonti, piuttosto tutte le narrazioni sono dal punto di vista degli autori. Viene mancato anche l'obiettivo di fornire la storia da prospettive diverse, visto che gli autori non solo fanno valutazioni ma spesso mescolano una narrazione con dettagli che chiaramente appartengono ad un'altra. 

Per esempio a pag. 194, in un capitolo che parla della "narrazione dei media", i media vengono criticati per aver fatto affidamento sulle prove fornite da ex membri invece che affidarsi a "studiosi accademici di movimenti religiosi". Questa parte del testo dovrebbe al massimo appartenere alla "narrazione antisèttaria". In questa affermazione vediamo di nuovo emergere i pregiudizi degli autori: da una parte accusano il "Movimento antisette" di appoggiare solo formalmente la nozione che non tutti i movimenti sono uguali (in altre parole, il "Movimento Antisette" fa distinzioni, ma gli autori "accademici" considerano questo fatto come Pubbliche Relazioni), mentre dall'altra, pur ammettendo che il "Movimento antisette" è in realtà una "confederazione molto elastica" di organizzazioni, la chiamano "monolitica". Non vengono fornite spiegazioni per l'uso della parola "confederazione".  

A pagina 195, viene citata l'affermazione di Priscilla Coates, funzionaria del CAN, secondo cui la FBI/BATF non avrebbe mai consultato il CAN. Il libro sottolinea come ciò sarebbe stato contraddetto da una certa Nancy Ross e da una certa Linda Green, che invece affermano che il CAN era stato consultato. 

Sempre secondo il libro apologetico di cui sto parlando: 

«quando un giornalista del National Alliance Party ha posto la stessa domanda, un portavoce dell'FBI avrebbe confermato che il CAN era stato consultato».
Il racconto di Ross e Green è largamente disponibile in rete, per mio triste merito visto che l'ho postato come esempio di propaganda ed è stato copiato su diversi siti web, sia pro che contro i culti. 

Il racconto cita un (innominato) reporter del "National Alliance" che cita un (innominato) portavoce dell'FBI: con Ross e Green abbiamo ora un "triplo sentito dire" e questo difficilmente può essere definito lavoro "accademico" (o lo è?). Gli autori hanno un buon motivo per non identificare Ross e Green. Ross e Green è uno studio di PR (gli autori affermano trattarsi di uno "studio legale") che lavora per il "partito National Alliance", una organizzazione a sua volta vista come "culto politico". Ma questo in effetti fa parte di un'altra storia.  

La faccenda della "narrazione dei media" viene poi sollevata di nuovo: l'FBI ha detto di essersi consultato con "esperti di sette" - di nuovo nessun "scienziato sociale accademico specializzato in nuove religioni" è stato invitato all'"evento"! Invece di vederlo come prova che questi scienziati sociali non sono per niente considerati esperti, si incolpano FBI e media per non essersi affidati a loro quanto piuttosto al (vero) esperto di sette Rick Ross. Altro aceto "non siamo stati invitati alla festa" viene versato sul fatto che il Fort Worth Star Telegram ha osato pubblicare un libro che si affidava agli "attivisti anti-sette", compreso Rick Ross, invece che, per esempio, agli autori dell'articolo. 

Le note a piè pagina sono fatte in modo molto scadente: non ce n'è una. Alla fine c'è solo una bibliografia senza riferimenti a quale libro sia la fonte di quale accusa. 

Nella migliore delle ipotesi si tratta di un pezzo da opinionista, nella peggiore di un pezzo di invenzione sociale (social fiction).

g) "Esperto per caso" di James T. Richardson, pubblicato su Nova Religio, ottobre 1998, pag. 31.  

L'articolo non ha sintesi: se l'avesse sarebbe «non avevo programmato di diventare il gran tipo che sono ora, quindi perché tutta questa gente ce l'ha con me?» 

Dal titolo si potrebbe desumere che una "coincidenza" o "il caso" hanno fatto sì che James Richardson divenisse un "esperto": per esempio che un attivista antisètta gli abbia lasciato cadere in testa un'incudine, così lui ha deciso di diventare un esperto di culti. Ma nell'articolo non vengono descritti "casi" o coincidenze. 

James T. Richardson "ha scoperto" che le persone entrano nelle sette perché "lo volevano", non vengono citati metodi ingannevoli o influenza coercitiva (successivamente si contraddice ammettendo, nella nota non collegata No. 22, che viene usata "forte pressione psicologica"). Così il suo lavoro era inteso a riportare alle giuste proporzioni il "lavaggio del cervello" perché pensava che il concetto fosse un attacco alla sua disciplina. Purtroppo per lui, i giurati della corte non l'hanno bevuta (pag. 33). 

La sua tristezza è sparita solo dopo che gli esperti responsabili non sono più stati in grado di presentarsi davanti alla corte (pag. 34). Afferma che questo cambiamento è stato raggiunto "solo dopo un notevole sforzo". Quello che però non cita è che questo sforzo comprende il tramare con le sette che in teoria avrebbero dovuto studiare. 

A pag. 35 afferma che parla per tutti "gli studiosi di NMR" e aggiunge che tutti loro credono che le religioni più nuove dovrebbero essere lasciate in pace a meno che non venga dimostrato che danneggiano il prossimo. Nella nota 1 ha però ammesso di aver testimoniato per la difesa di una sètta che aveva rovinato la salute di una persona, per una sètta che è nota per avere abusato di bambini (si veda la nota 10 dell'articolo di Kent nella medesima pubblicazione), e per il caso in cui alcuni gruppi, tra cui alcuni per cui è stato dimostrato che avevano danneggiato persone, avevano querelato per diffamazione.  

Le sue contraddizioni si fanno "sempre più curiose" nella nota 25 dove parla di nuovo a nome di tutti e dice che "questo gruppo di studiosi accetterebbe l'idea che l'intervento è giustificato". Ci si chiede se Anson Shupe faccia parte di "questo gruppo di studiosi" dal momento che è riuscito a distruggere la cult awarness network - il processo riguardava il coinvolgimento in un tipo di intervento del genere. Comunque sia, non vuole un'altra "Waco". Questo studioso ovviamente non si è ancora accorto che sono stati Koresh & C. ad appiccare il fuoco e ammazzare. 

Nel mondo degli "studiosi" un articolo su una rivista è come una risposta usenet in ritardo. Nella nota 3 afferma che la Singer ha incassato 350 dollari l'ora (senza citare prove) e nella nota 4 accusa Zablocki di aver erroneamente presentato il suo lavoro nell'articolo "schedatura"; praticamente, comunque, Richardson non è citato nell'articolo e neppure viene discusso il suo lavoro. Prosegue rispondendo alle accuse spesso fatte che gli "apologeti dei culti lo fanno per $$" informandoci che non ha guadagnato più di 3000 dollari e spesso lavora gratis. Quel che non cita, però, sono i convegni sponsorizzati dalle sette. 

Ammette che c'è uno "studioso" (nota 27) che dipende dal denaro fatto col suo lavoro perché non ha incarichi accademici. Questo misterioso personaggio, purtroppo, non viene citato per nome. 

A pag. 36 conclude dicendo che è orgoglioso di aver appoggiato ciò che definisce "sperimentazione sociale". Considerando le persone che sono state danneggiate dalle organizzazioni che sostiene, mi chiedo se dobbiamo chiamare gli omicidi nei Balcani un esempio di "sperimentazione etnica", o la Germania nazista una "sperimentazione politica". Per me una "sperimentazione sociale" è piuttosto qualcosa come "The Wave" o "l'esperimento prigioni di Zimbardo", certamente non organizzazioni che lavorano per alterare la personalità dei loro parrocchiani.  

h) "Academic Compromise in the Social Scientific Study of Alternative Religions" ("Compromesso Accademico nello Studio Scientifico Sociale delle Religioni Alternative") di Stephen A. Kent e Theresa Krebs, pubblicato in Nova Religio, ottobre 1998, pag. 44.   

Articoli simili sono apparsi in "The Skeptic" e nel "Berliner Dialog" del 2/98 (L'articolo dello "Skeptic" è il migliore) 

Questo breve articolo analizza parecchi esempi in cui "studiosi" hanno fatto "studi" che fondamentalmente erano imbiancature a calce delle sette, dove le sette sono state talmente deliziate dai risultati da aver provveduto esse stesse alla diffusione di questi "studi". 

Un esempio lampante sono i Bambini di Dio che avevano predisposto "case per i media" appositamente per gli "studiosi", in cui tutto era programmato in precedenza, condizioni di vita perfette e membri accuratamente addestrati. 

La storia delle "case per i media", che non conoscevo, mi ha portato alla mente il "giorno uno" di Jonestown in cui Jim Jones inscenò una festa per il gruppo di Leo Ryan. La mossa, all'inizio, ebbe successo: Leo Ryan rimase impressionato da come la gente fosse felice. Successivamente però il gruppo di Ryan venne avvicinato da persone che chiedevano di aiutarle ad andarsene, e il giorno seguente in parecchi, tra cui Rayan stesso, furono assassinati. Il concetto di "casa per i media" approntata per la stampa non è nuovo - anche i nazisti avevano "campi per i media" prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. 

Un altro esempio di studio favorevole alle sette venne ordinato dalla CUT, che era sotto esame per accumulo di armi. Due persone che parteciparono allo "studio" successivamente fecero uno "studio dello studio" altamente critico. 

Gli autori citano anche Shupe per aver aiutato a distruggere il CAN, e Melton per aver appoggiato Scientology nel suo tentativo di tenere segreti i suoi documenti (nell'articolo di "Skeptic" si fa un dettaglio di dove Shupe ha preso i "dati" sul CAN - da Rick Moxon, legale di Scientology - ciò dimostra che Shupe non aveva conoscenze sul CAN). 

Successivamente Gordon Melton ha "replicato" ad un lavoro simile apparso su "The Skeptic" con questo suo articolo - il divertente è che ammette tutte le accuse e fa un patetico tentativo di lasciare intendere che "ho fatto la cosa giusta", affermando addirittura, alla fine, di essere un critico delle sette. All'inizio definisce le "case per i media" come "fantasie" e poi ammette che esistono e che sono solo una parte dei molti "tipi" di case che i Bambini di Dio hanno, e che lui e i suoi colleghi sono troppo furbi per farsi ingannare. Ciò che non spiega, però, è perché sia necessario avere una casa per i media.



Nota: sul rapporto tra Introvigne e i Testimoni di Geova, si veda anche "La Società Torre di Guardia smercia i libri di Introvigne".



Note

[1] Questa FAQ (Frequently Asked Questions: domande poste più di frequente) è datata 25 gennaio 1999 e non è definitiva: sarà oggetto di ulteriori modifiche e/o correzioni. Cercherò di tenerla aggiornata. Vi consiglio comunque di consultare anche la versione originale. Ricordo inoltre che il termine anglo-americano "cult" in italiano significa sia "culto" che "sètta".

[2] Vedere l'ampia sezione che abbiamo dedicato al caso.

[3] Vedere l'articolo "Scientology colpisce ancora?"

[4] AUM è la sètta giapponese che ha gasato la metropolitana di Tokyo.

[5] Per saperne di più sulla questione memo APA, si legga l'interessante documentazione, qui e qui, resa pubblica dal Gris Roma.

[6] Sul sito web del Gris Roma potrete trovare la traduzione dell'interessante articolo del Dott. Zablocki. Prima parte: Schedatura di un concetto, Seconda parte: Analisi dei costi di uscita.

[7] "Moonie experience not sunny" gioco di parole tra moon = luna e sun = sole.  




Gli articoli apparsi originariamente su questo sito possono essere riprodotti liberamente,
sia in formato elettronico che su carta, a condizione che
non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Kelebek http://www.kelebekler.com -
e che si pubblichi anche questa precisazione
Per gli articoli ripresi da altre fonti, si consultino i rispettivi siti o autori



e-mail


Home | Il curatore del sito | Oriente, occidente, scontro di civiltà | Le "sette" e i think tank della destra in Italia | La cacciata dei Rom o "zingari" dal Kosovo | Il Prodotto Oriana Fallaci | Antologia sui neoconservatori | Testi di Costanzo Preve | Motore di ricerca | Kelebek il blog