Pubblichiamo questo documento sul sito Kelebek in relazione all'articolo sugli scontri attualmente in corso all'interno di Tradizione Famiglia e Proprietà (TFP).

Il testo originale si trova sul sito di Cristianità e Alleanza Cattolica.




ACNews 003-2004 — Tradizione Famiglia Proprietà, ieri, oggi e sempre

Roma, 15 aprile 2004. Un documento illuminante dell’Associazione dei Fondatori della TFP brasiliana, la Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição, Família e Propriedade, bersaglio di un gravissimo attacco che, attraverso dissidenti ormai schierati su posizioni non solo diverse ma talora diametralmente opposte al programma dell’associazione fondata da Plinio Corrêa de Oliveira nel 1960, mira a mettere a tacere la voce forse più importante che, dalla seconda metà del secolo XX, viene contrastando, con gli strumenti della propaganda e nella più rigorosa legalità, il progressismo cattolico, unico agente in grado, con qualche verosimiglianza, di sovvertire il mondo cattolico iberoamericano. Il testo è comparso in Folha de S. Paulo, San Paolo 15-4-2004. La traduzione è redazionale.

Tradizione Famiglia Proprietà, ieri, oggi e sempre

Mentre movimenti legati alla "sinistra cattolica", come il MST [Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra], annunciano l’intenzione di "incendiare" il Paese, la TFP, paladina dell’anti-agroriformismo, vede imbavagliati i propri mezzi di espressione

Fondata nel 1960 per iniziativa di Plinio Corrêa de Oliveira, la TFP, la Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição, Família e Propriedade, viene svolgendo una parte rilevante nella conservazione di questi tre valori basilari della Civiltà Cristiana.

"Sinistra cattolica", principale portabandiera della Riforma Agraria socialista e confiscatoria

Nel tentativo di evitare i mali del socialismo e del comunismo — o delle ideologie di sinistra che ne hanno preso il posto dopo l’enorme metamorfosi del comunismo seguita alla caduta del Muro di Berlino —, la TFP ha sempre indicato nella realizzazione di una Riforma Agraria socialista e confiscatoria una tappa indispensabile alla comunistizzazione del Paese.

Perciò ha sostenuto instancabilmente che una tale Riforma Agraria avrebbe potuto contare sulla collaborazione attiva del nostro popolo religioso, pacifico e amante dell’ordine, soltanto se l’Episcopato, o almeno una parte significativa di esso, l’avesse presentata come un imperativo della morale cristiana. Perciò la TFP ha sempre denunciato il "sinistrismo cattolico" infiltrato nella Chiesa come l’unica forza capace di dare impulso al riformismo agrario in Brasile.

Dal 1960 a oggi, si sono moltiplicati i pronunciamenti di alti Prelati a favore di riforme sempre più radicali e lesive del sacro diritto di proprietà. Uno degli attacchi più aperti a favore del socialismo agrario si è verificato nel 1980, quando la maggioranza schiacciante dei Signori Vescovi ha approvato, nell’Assemblea Generale della CNBB [Conferência Nacional dos Bispos do Brasil], il documento Igreja e problemas da Terra. Plinio Corrêa de Oliveira pubblicò allora un’opera di grande impatto nazionale, intitolata Sou católico: posso ser contra a Reforma Agrária?, denunciando il profondo contrasto fra il documento episcopale e gl’insegnamenti della dottrina tradizionale della Chiesa, e dimostrando che un cattolico può e deve essere contro la Riforma Agraria.

Adesso, con il Governo Lula, nuovo attacco della CNBB a favore di un socialismo agrario

Dopo l’andata al potere dell’attuale governo, e in modo marcato quando i fatti hanno messo in evidenza la radicale partecipazione del "sinistrismo cattolico" alla nuova offensiva agroriformista, moltissimi brasiliani si sono volti verso la TFP, nella certezza che questa si sarebbe mantenuta fedele al suo percorso storico.

Alla fine dell’anno scorso, il governo ha annunciato il suo impegno nella realizzazione di un radicale e audace Plano Nacional de Reforma Agrária, elaborato da Plínio de Arruda Sampaio, figura nota della "sinistra cattolica". Immediatamente, il Consiglio Permanente della CNBB, come pure alte personalità ecclesiastiche, hanno espresso appoggio al PNRA, ancor prima che venisse reso pubblico.

La TFP, esercitando il diritto di libera opinione riconosciuto a tutti in un regime democratico, ha manifestato pubblicamente il suo disaccordo. In un manifesto intitolato Bispos encaminham o País para a luta de classes e a revolução social?, ha segnalato l’indebita intromissione dei Signori Vescovi in un campo strettamente temporale, ha sottolineato l’incompatibilità della Riforma Agraria proposta con la dottrina cattolica, e ha messo in guardia circa l’esistenza di un patto agroriformista fra l’attuale governo e la CNBB.

Questo manifesto ha avuto ampia diffusione nel Paese, è stato pubblicato su 31 organi di stampa di 12 Stati, ed è stato, inoltre, consegnato con lettera personale d’accompagnamento a tutti i Signori Vescovi del Brasile.

La risposta è stata un silenzio imbarazzato e irritato nelle file dell’agroriformismo. Silenzi di questo genere la TFP li conosce da decenni... Spesso hanno preceduto furiosi attacchi anti-TFP che apparentemente non avevano nulla a che vedere con le mosse che l’associazione aveva appena fatto.

Il più recente attacco contro la TFP: insidioso e sleale

Dopo la morte di Plinio Corrêa de Oliveira nell’ottobre del 1995, la TFP è divenuta bersaglio di un insidioso e sleale attacco da parte di un gruppo di soci e di collaboratori.

Quando facevano ancora parte della TFP, e senza che la sua Dirigenza ne fosse a conoscenza, avevano costituito un’altra associazione — Associação Cultural Nossa Senhora de Fátima — a favore della quale erano passati a indirizzare tutte le loro energie, operando anche per deviare verso di essa donativi destinati alla TFP.

Sarebbe troppo lungo e triste riferire in questa sede i diversi modi attraverso i quali questi dissidenti hanno cercato di nuocere alla TFP. Merita di essere ricordata soltanto l’offensiva realizzata davanti al Tribunale del Lavoro da 102 di loro, i quali, rinnegando il carattere volontario e disinteressato del proprio precedente impegno nella TFP oppure perfino proclamando la propria totale rottura con gli ideali di questa, cercavano di ottenere consistenti indennizzi. Per altro, offensiva vana, perché la Giustizia ha negato sistematicamente queste rivendicazioni lavoriste.

Riuniti poco tempo dopo in un’altra associazione — Arautos do Evangelho — tali dissidenti hanno cominciato a occultare pubblicamente qualunque legame precedente con la TFP. Va inoltre sottolineato che l’associazione Arautos do Evangelho — avendo ottenuto provvisoriamente il riconoscimento pontificio come associazione privata internazionale di fedeli — ha cominciato a collaborare strettamente e attivamente con membri della Gerarchia ecclesiastica e anche con figure eminenti del progressismo cattolico.

In concomitanza con l’abbandono progressivo e irreversibile degli ideali della TFP, un gruppo consistente di questi dissidenti, nel novembre del 1997, ha intentato un procedimento giudiziario mirante a modificare gli statuti della TFP, nel tentativo di strumentalizzare la Giustizia allo scopo di ottenere il controllo dell’associazione.

I dissidenti hanno visto categoricamente negate le proprie pretese in Prima Istanza, ma hanno ottenuto, nella Seconda, una sentenza parzialmente favorevole, mentre è pendente, tuttavia, il ricorso già accolto dal Superior Tribunal de Justiça.

Allora tali dissidenti hanno realizzato un’assemblea di soci fasulla, assolutamente irregolare, nella quale hanno dichiarato destituiti i quadri dirigenti dell’associazione e hanno eletto fra di loro nuovi dirigenti. Il verbale di tale "assemblea" non è stato registrato dal competente Ufficio del Registro delle Persone Giuridiche. In un provvedimento di garanzia, richiesto dai dissidenti, non fu accettata come presupposto la regolarità di tale assemblea. Ma, in modo impensabile, il giudice sostituto della 3ª Sezione Civile ha riconosciuto loro come presupposto, senza addurre nessuna motivazione, la validità di tale assemblea e ha ordinato il trasferimento della direzione della TFP a questo gruppo.

Mercoledì della Settimana Santa, in forza di questa ordinanza, un gruppo di dissidenti, accompagnati da due ufficiali giudiziari e da uno sproporzionato — e per altro non necessario — apparato di polizia, si sono impadroniti dell’immobile di Rua Maranhão, 341, nel quale precedentemente si trovava la sede principale della TFP. Questa presa di possesso, fondata su un mandato giudiziale di inusitata severità e ampiezza nei suoi termini, ha assunto caratteri di particolare aggressività.

Chi trae vantaggio dall’imbavagliamento della TFP?

Non possiamo tralasciare di manifestare la nostra sorpresa di fronte alla clamorosa ed enigmatica contraddizione di questi dissidenti: da un lato, un pubblico allontanamento dalla TFP e dagli ideali che l’hanno sempre orientata; dall’altro, un’accanita volontà di assumere il controllo dell’associazione. Perché?

Cinque elementi fra quelli che ora hanno l’amministrazione della TFP hanno intentato un processo lavorista contro l’associazione, e alcuni di loro hanno dichiarato che la TFP è "un autentico simbolo di quanto vi è di più retrogrado, reazionario nel nostro paese"; e uno è arrivato anche ad affermare in tribunale che il suo ideario ideologico era opposto a quello della TFP e che era "precisamente schierato con i "senza terra", i "senza tetto", gli esclusi dalla società". Forse si trova in questa posizione ideologica la chiave che illumina tutto questo enorme enigma...

Che cosa succederà a partire da ora alla TFP, solo il futuro lo dirà. Ma non è difficile prevedere che, nella misura in cui sarà controllata da persone che confessatamente si sono allontanate dai suoi ideali perenni, la TFP si vedrà sfigurata nelle sue dottrine, mete, metodi e stili. Il che porterà con sé ripercussioni dolorose nella vasta corrente d’opinione che simpatizza per la TFP, e comporterà uno squilibrio di forze nel panorama ideologico del Paese.

In queste circostanze, noi, co-fondatori della TFP — posto che abbiamo avuto l’onore di seguire Plinio Corrêa de Oliveira nell’atto della sua fondazione —, ora coattivamente allontanati dalla sua gestione, dobbiamo una spiegazione a questa corrente e ai numerosi soci, collaboratori, corrispondenti, sparsi nelle immensità del nostro territorio. Anche perché non siano confusi e ingannati dalle parole, atti e omissioni di coloro che, in questo momento, controllano la TFP.

Coincidenza...

Dobbiamo ancora sottolineare che la situazione nella quale ora la TFP si vede costretta si verifica in coincidenza con il momento stesso in cui il Paese attraversa una crisi profonda, e in cui le forze legate alla "sinistra cattolica", come il MST, annunciano la loro volontà di "incendiare" il Brasile, con azioni violente, per finalmente imporre l’enorme trasformazione socio-politico-economica che da tanto tempo cercano di realizzare.

Si tratterà di quella finale esplosione sociale dalle conseguenze imprevedibili che la CNBB e alti Prelati di sinistra annunciano da decenni, e che la TFP ha sempre denunciato come potente mezzo per la comunistizzazione del Brasile?

Tradizione, Famiglia, Proprietà: un ideale perenne

I firmatari di questo comunicato, animati dalla figura impareggiabile di Plinio Corrêa de Oliveira, il Crociato del Secolo XX, non si scoraggiano di fronte all’inspiegabile e all’imprevedibile, che sperano di veder rapidamente sanati. Così come non si scoraggiano tutti coloro che, anche fuori dal Brasile, costituiscono con noi un’enorme "famiglia spirituale" fedele agli ideali, ai princìpi e ai metodi d’azione vissuti e insegnati da questo insigne pensatore e leader cattolico, nostro maestro, modello e guida.

Proseguiremo la battaglia giudiziaria in tutte le istanze, confidando che un Potere Giudiziario indipendente — felicemente ancora libero dalle pastoie di un controllo esterno che certe ideologie di sinistra gli vogliono imporre — finirà per far prevalere l’equità nella propria decisione finale.

Indipendentemente dalla istituzione civile, soggetta a decisioni giudiziarie ancora incerte, sapremo trovare altri mezzi, sempre legali, per agire in difesa dei princìpi basilari della Civiltà Cristiana, espressi nel lemma perenne Tradizione Famiglia Proprietà.

Firmiamo questo comunicato ai piedi dell’Immagine Pellegrina della Madonna di Fatima, che ha versato lacrime a New Orleans, che in questi giorni di prova ci accompagna con la sua materna presenza. E a Lei leviamo la preghiera: "Ad te levavi oculos meos, qui habitas in caelis", "A te levo i miei occhi, a te che abiti nei cieli" [Sal. 122, 1].



San Paolo, Giovedì Santo
8 aprile 2004

Il Consiglio dei Fondatori

Luiz Nazareno de Assumpção Filho
Paulo Corrêa de Brito Filho
Eduardo de Barros Brotero
Plinio Vidigal Xavier da Silveira
Caio Vidigal Xavier da Silveira
Adolpho Lindenberg
José Fernando de Camargo
Celso da Costa Carvalho Vidigal

Associação dos Fundadores da TFP - Tradição Família Propriedade


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