Quando Introvigne era egli stesso un convinto "anti-sette"




Le posizioni di Massimo Introvigne sulle sette poco prima della fondazione del CESNUR, con citazioni da un suo studio e l'invito ad approfondire.


Introvigne oggi:

"Dovrebbe essere chiarito che gli apostati scontenti, non importa chi sponsorizza le loro dichiarazioni, costituiscono una minoranza dell'ampia popolazione degli ex-membri di una data minoranza religiosa, e non dovrebbero, senza ulteriore investigazione, essere considerati rappresentativi degli ex-membri in generale. 

[...] 

Le parole non sono neutre. Parole come 'culti' (o 'sette' [...] o parole equivalenti in altre lingue Europee) sono facilmente usate come strumenti di odio e discriminazione, e dovrebbero essere evitate, in particolare nei documenti ufficiali" 
 

[Religious Liberty in Western Europe. Rapporto del CESNUR per il 1997 dalla conferenza stampa tenuta il 1 Dicembre 1997 a Washington DC.]
 



Introvigne prima del CESNUR:
"La letteratura sui Testimoni di Geova conosce già le opere di testimonianze, spesso inquietanti, di persone che hanno lasciato la setta [...]. Il volume Crisis of Conscience di Raymond Franz, pubblicato negli Stati Uniti nel 1983, offre tuttavia, per la prima volta, la testimonianza di un membro del Governing Body che, dopo avere fatto parte del Corpo Direttivo - l'organo supremo di governo dei Testimoni di Geova, che è considerato il canale stesso di comunicazione tra Dio e il suo popolo -, ha lasciato la organizzazione e ha assunto un atteggiamento critico nei confronti della setta. (p. 20) 

[...] 

Le vicende personali di Raymond Franz hanno un interesse che va al di là del caso singolo dell'autore di Crisis of Conscience, in quanto valgono a mettere in evidenza lo spirito di setta che ispira tutta la organizzazione dei Testimoni di Geova e che spinge a colpire, in modo sistematico e feroce, chiunque all'interno dissenta, senza che si provi il bisogno di fornire argomenti o spiegazioni. Si tratta, certamente, di un resoconto di parte; tuttavia, sulla base dei documenti riprodotti, il lettore con una qualche esperienza giuridica difficilmente potrà non condividere la conclusione secondo cui 'tutti i diritti stanno dalla parte degli accusatori, e l'accusato non ne ha nessuno'. (p. 22) 

[...] 

Il diritto e le attività processuali interne dei Testimoni di Geova mostrano, al contrario, lo spirito di setta nel suo carattere più tipico, che consiste nel rifiutare spiegazioni ai membri e nell'imporre decisioni prive di motivi e di argomentazioni razionali. (p. 23) 

[...] 
Il totalitarismo gnostico non è meno evidente - come dimostra la organizzazione descritta 'dall'interno' da Raymond Franz - nella setta dei Testimoni di Geova, che costituisce nella sua struttura un seminarium e un modello di organizzazione totalitaria basata su credenze millenaristiche, con la pretesa di crescere e di imporsi al mondo attraverso il continuo aumento dei 'convertiti'". (p. 38) 
 

[Massimo Introvigne, I Testimoni di Geova: un profetismo gnostico in Quaderni di Cristianità, primavera 1985]
 



Queste affermazioni, datate 1985, fanno parte di una campagna portata avanti in quegli anni da Alleanza Cattolica, di cui Introvigne è tuttora dirigente nazionale, illustrata in dettaglio dal Dott. Miguel Martinez nel suo Storia segreta di un apologeta dei culti, 1998, in un interessante capitolo intitolato Quando Introvigne odiava le "sette" e ascoltava gli "apostati".

Improvvisamente nel 1988, dopo pochi anni, Introvigne fonda il CESNUR, e Alleanza Cattolica muta drasticamente orientamento: non più "ex-membri", ma "apostati ostili"; non più "sette", ma "nuovi movimenti religiosi".

PERCHÉ?


Nota: sul rapporto tra Introvigne e i Testimoni di Geova, si veda anche "La Società Torre di Guardia smercia i libri di Introvigne".
Sul complesso rapporto tra gatti e Testimoni di Geova, si veda invece questo articolo sul Pioniere Silvestro.





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