Massimo Introvigne
può dirsi "Professore"?






Per noi, i titoli sono irrilevanti. Tanto più in una materia difficile da definire come la ricerca sulle cosiddette "sette." Non sono però irrilevanti per il segretario del CESNUR, Massimo Introvigne, che in passato adoperava regolarmente i titoli di "professore" e di "sociologo" - che potrebbe essere un vezzo simpatico - ma soprattutto negava ai "non accademici", tra cui gli stessi ex-membri delle sette, il diritto di intervenire nel dibattito sulle sette per "mancanza di credenziali".

Non appena Massimo Introvigne ebbe sentore che volevamo mettere in qualche modo in discussione la validità dei suoi titoli, mandò una lettera minatoria - tra l'altro alla persona sbagliata, Martini, autore di un sito critico su Scientology (evidentemente si era confuso tra "Martini" e "Martínez") - in cui diceva, tra l'altro:

 

Egregio Signor Martini,

Secondo Lei e alcuni Suoi corrispondenti sarei colpevole di “millantato credito” perché mi qualificherei come “docente” e “sociologo”, senza esserlo. Per la verità faccio uso parco e modesto di tali qualifiche. Ma non millanto credito.

Quanto al “docente”, per tacere di precedenti esperienze, La rinvio all’edizione corrente dell’opera dei Pontifici Atenei Romani, “Catalogo dei professori e dei docenti”, Comitato dei Segretari Generali dei Pontifici Atenei Romani, Roma 1996, per es. p. 91 e p. 207. Il fatto che le mie lezioni siano di solito concentrate in una settimana - per ragioni legate agli altri miei impegni professionali - e non diluite al ritmo di un’ora ogni sette o quindici giorni non mi sembra francamente una discriminante.

Come accennato, non ritengo opportuno condurre dibattiti via Usenet. Per questo invio il testo soltanto a pochi amici (liberi, se lo vorranno, di farlo circolare) e non replicherò ad eventuali contro-risposte, salvo - al solito - quando si tratti di materie penalmente rilevanti, riguardo alle quali diffido Lei, il Suo quasi omonimo signor Martinez e gli altri Suoi cortesi interlocutori dal diffondere testi di natura calunniosa, a cui il sottoscritto e il CESNUR si troveranno costretti a replicare nelle sedi più opportune, senza ulteriore preavviso e con riserva di danni e spese.

Con i migliori saluti

Massimo Introvigne


L'oggetto del contendere era ovviamente inesistente: non avevamo mai usato l'espressione "millantato credito".

Comunque, il messaggio minatorio di Introvigne porta la data del 20 luglio 1998. Da allora Introvigne non ha mai più toccato l'argomento dei suoi titoli. Crediamo al dialogo e non alle denunce; comunque visto che lui ha scelto il piano delle denunce e non del dialogo, ciò evidentemente significa che avevamo ragione.

E bisogna dire che un effetto positivo lo abbiamo ottenuto: da allora, Introvigne ha cominciato davvero a fare un uso più parco e modesto dei suoi titoli (oggi, molto correttamente, si presenta quasi sempre come "Dott." Introvigne).

Noi non abbiamo accusato Massimo Introvigne di incompetenza: di parzialità sì, ma solo in pochi casi di essere poco preparato. Quindi la questione dei titoli potrebbe sembrare irrilevante. Però diventa importante dal momento in cui Introvigne non sostiene (come è nel suo diritto) di essere il portavoce di una corrente di ricercatori che possiamo definire "apologeti"; egli sostiene piuttosto di essere il portavoce di tutto il mondo accademico in materia di sette, in base ai tre giorni di docenza annuale presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, il centro romano del controverso gruppo dei "Legionari di Cristo".

Quindi diamo un'occhiata a questo suo titolo.

Intanto, sembra che lui da diversi anni non lavori più presso questo Istituto; ma soprattutto è stato il portavoce del "Pontificio Ateneo" stesso a farci sapere che non si tratta di un'università. Infatti, il 20 settembre del 1998, ci ha scritto Carlos E. Sotelo Ibarra, L.C. [Legionario di Cristo], nella qualità di studente dell'Ateneo:



 

Sul vostro sito, voi suggerite che l'Athenaeum Regina Apostolorum non sarebbe riconosciuto dalla Santa Sede. Si tratta a dir poco di un errore. Mentre è vero che l'Ateneo non è una "Università" (per essere qualificato come tale, un centro dovrebbe avere tre o più facoltà), esso è riconosciuto ed elencato dalla Santa Sede tra gli "Atenei Romani" (Cfr. "Annuario Pontificio", 1998, p.1740).

La confusione è certamente in parte dovuta al fatto che l'Ateneo è un'istituzione giovane (fondata nel 1993) e che la sua nomina ad "Ateneo Pontificio" è ancora più recente. Ma, secondo le vostre fonti, la causa potrebbe risiedere nel modo in cui si esprime la lettera di Mons. Fitzgerald, in cui egli nota che l'Ateneo non è una "Università Pontificia": a mio avviso si tratta più di un'affermazione riguardante la parte "Università" che il riconoscimento pontificio dell'istituto.

Distinti saluti,

Fr. Carlos Sotelo, L.C.


Ovviamente, nel presentare questa documentazione, non si intende accusare l'avv. Introvigne di "millantato credito."
Miguel Martínez
Marzo 2001

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