TFP: indebolita in Brasile e indagata dal Parlamento Francese

Indebolita in Brasile, l'ultraconservatrice TFP [Tradizione, Famiglia e Proprietà] è oggetto di indagine da parte del  Parlamento francese. Negli anni '70 la TFP manifestava contro il comunismo. Oggi, secondo Lionel Jospin, in Francia è solo una "setta brasiliana".

"Legione straniera", di Rosely Forganes. ISTOé Magazine N. 1558, 11 Agosto 1999.



Introduzione
cattolici di destraOggi non si vedono più per le strade delle capitali brasiliane quei ragazzi con i capelli a spazzola, con giganteschi stendardi rossi, megafoni in pugno a ruggire ferocemente contro il divorzio, la riforma agraria e la chiesa progressista. Nata in Brasile nel 1960, l'organizzazione cattolica ultraconservatrice SBDTFP è oggi una pallida ombra del suo passato, lacerata da profonde divisioni interne alla morte del suo leader Plinio Corrêa de Oliveira, nel 1995. Ma se in Brasile sembra ormai relegata all'oblio della Storia, in Francia viene considerata una sètta pericolosa, che ha sostituito i cortei anticomunisti con campagne di "assedio postale" contro i diritti delle minoranze. L'accusa è contenuta nella relazione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle sètte redatta dall'Assemblea Nazionale Francese che è appena stata diffusa, e da organizzazioni di difesa dei diritti umani. Anche il primo Ministro socialista, Lionel Jospin, accusò la TFP (che opera in Francia ufficialmente dal 1977) di stare dietro alle principali crociate moraliste degli ultimi anni. Inoltre l'organizzazione starebbe costruendo un vero e proprio impero economico con mezzi sospetti.


Contro gli omosessuali
Definendo la TFP una "setta brasiliana", il premier Jospen indica l'organizzazione come responsabile della violenta campagna contro il Contratto di Unione Civile (CUC). È un progetto che unisce a fini legali due persone indipendentemente dal sesso, potendo questi essere perfino fratelli, ma che viene definito come la legalizzazione del "matrimonio omosessuale". Promessa elettorale dei socialisti, fino ad oggi il CUC non è stato ancora possibile approvarlo nonostante le sinistre abbiano la maggioranza dell'Assemblea. La Avenir de la Culture - un'organizzazione di facciata della TFP - inviò più di 100 mila lettere di protesta sul tavolo di Jospen. Il manifesto contro il progetto è stato inoltre spedito a più di un milione di persone. Luc Berron, presidente della Avenir de la Culture, spiega la strategia: "L'esperienza mostra che quando centinaia di migliaia di lettere vengono inviate al Primo Ministro, lo staff fa scattare tutti gli allarmi." Tempo fa ci fu un'altra crociata contro un programma di educazione sessuale per la televisione, che generò una valanga di 600 mila lettere contro il Governo. Per avere un'idea del tono della campagna contro il CUC, è sufficiente citare dei brani del Manifesto contro "l'infame e ripugnate progetto di pseudo 'matrimonio' omosessuale": "La sodomia é un vizio abominevole, contro natura, condannata dalla Chiesa Cattolica e dalle Sacre Scritture. Il progetto CUC è un'aberrazione giuridica, un colpo mortale contro la società e un'aperta rivolta contro l'ordine naturale delle cose stabilite da Dio. Vuoi che domani una coppia omosessuale guardi tuo figlio uscire da scuola? I sodomiti confidano sulla tua inerzia!"
La TFP starebbe inoltre minacciando un medico, il dott. Israel Nizard, autore di un rapporto su incarico del Ministero della Sanità sulla situazione dell'aborto (legale in Francia). Protetto da una scorta della polizia, Nizard riceve più di 300 lettere al giorno con minacce e insulti anti-semiti, frutto di una campagna organizzata da "Diritto di Nascere" - altro gruppo di facciata. Alcuni lo accusano di voler "aprire le porte ai musulmani, la fogna della Francia". "Non avevo mai sentito parlare della TFP, e che ci sia dietro una sètta brasiliana o meno, per me è indifferente", ha dichiarato Nizard a ISTOÈ dopo avere sporto una denuncia contro Diritto di Nascere. La minaccia viene presa molto sul serio, tanto che diversi deputati sono intervenuti ufficialmente, con interpellanze parlamentari al Governo e esigendo che siano prese le misure del caso.


In cerca di prove
Come tutte le sette incluse nel rapporto d'inchiesta parlamentare, la TFP è oggetto di vigilanza da parte della polizia e dei Renseigments Généraux, il servizio di controspionaggio francese. Anche organizzazioni per la difesa dei diritti umani si stanno mobilitando. Una di queste che sta raccogliendo prove contro la TFP è la Réseau Voltaire, che difende la laicità, i diritti umani e le libertà individuali. "Il nostro obbiettivo è fornire informazioni e analisi che servano come base per un pubblico dibattito", afferma Thierry Meyssan, dirigente di Réseau. Per mesi hanno investigato le attività della TFP in Francia, incontrato membri e dirigenti del gruppo. "A noi non interessa stabilire se la TFP sia una sètta oppure no. La stessa parola è peggiorativa. Per noi la TFP è un movimento di estrema destra, altamente pericoloso, che difende interessi economici di latifondisti, di aristocratici, e che propugna il ritorno ad una società pre-Rivoluzione Francese", accusa Meyssan.


Impero economico
Secondo Réseau Voltaire, la TFP è oggi attiva in 22 paesi e starebbe formando un vero impero economico in Francia, essendo proprietaria, per mezzo della Avenir de la Cultura, del Castello di Jaglu, acquistato nel 1991 per 4,5 milioni di Franchi (quasi US$ 1 milione), della casa editrice L'Européene des Médias, che stampa giornali di 15 TFP, e di un centro di informatica capace di spedire 15.000 lettere al giorno. Circa 250 mila persone ricevono posta dall'organizzazione. Ogni lettera contiene una richiesta di "aiuto morale e finanziario" che rende circa 20 milioni di franchi all'anno (circa 4 milioni di dollari). Oltre a questo, le liste di nominativi sarebbero vendute a imprese commerciali per circa 2,5 milioni di Franchi (500 mila dollari) all'anno.
Per l'Associazione Di Difesa della Famiglia e degli Individui contro le Sètte (ADFI), la maggiore organizzazione di lotta alle sètte in Francia, l'Avenir de la Cultura e la TFP utilizzarono la campagna contro il Contratto di unione Civile per costruire una macchina per fare soldi. "A ogni persona che firmava, chiedevano 200 franchi raccogliendo in questo modo una vera fortuna", ha dichiarato un funzionario dell'ADFI a ISTOé. Secondo la rivista Bulles, pubblicata dall'ADFI, la casa editrice Européene des Médias pubblica sia il giornale Flash della Avenir da Cultura quanto Le Nouvel Aperçu, della TFP, così come i milioni di volantini inviati per posta da queste "associazioni gemelle", e funziona a tutto vapore. Secondo calcoli dell'ADFI, per sapere quanto ha reso la campagna conto il CUC basta moltiplicare 300 mila per 250 franchi, il contributo medio.
"In Francia la TFP usa la Vergine di Fatima e la campagna contro il CUC per fare soldi. Chiede un contributo di 250 franchi per sostenere la campagna. Il target è costituito dai nostalgici del passato, anziani, famiglie tradizionaliste e mistici che si rifugiano nel culto della Vergine Maria. Organizzano pellegrinaggi, notti di preghiera, rosari, camminate alla statua di Nostra Signora di qua e di là. La leva del culto della Vergine funziona molto bene con persone che stanno soffrendo. L'incredibile è che arrivano ad organizzare preghiere all'interno delle parrocchie, senza che il vicario venga informato, ai margini della chiesa ufficiale, perché hanno pessimi rapporti con la Chiesa. Sono alquanto pericolosi perché utilizzano messaggi della Chiesa Cattolica per altri fini senza specificare chi sono veramente", sostiene il Bulles. Secondo padre Jaques Trouslard, il maggior specialista di sètte francese, "il pericolo delle sètte consiste nella loro capacità di togliere lo spirito critico e il libero arbitrio ai suoi adepti attraverso tecniche di manipolazione mentale."


"Setta sono i socialisti"
In una intervista esclusiva a ISTOé, il presidente della TFP francese, Benoît Bemelmans, 37 anni, afferma che il governo socialista pratica una politica di persecuzione religiosa.

ISTOé - Come avete reagito all'inserimento della TFP tra le sètte pericolose nella lista compilata dal Parlamento?
Benoît Bemelmans - Per noi c'è qualcosa di profondamente inquietante nella politica del governo francese. Sta ricominciando la persecuzione religiosa. Questo clima di intolleranza colpisce anche altri movimenti cattolici e sembra annunciare l'instaurazione di una vera dittatura anti-religiosa. L'iniziativa è tesa a porre definitivamente fine all'influenza dei cattolici in questo paese. Nella realtà, settari sono i socialisti - oggi al potere in Francia - e i loro alleati di sinistra. Negli ultimi 150 anni, tutti i papi hanno catalogato il socialismo, il comunismo e la massoneria come sètte pericolose.
ISTOé - Che legami vi sono tra la TFP brasiliana e quella francese?
Bemelmans - La TFP brasiliana non è una sede, ma la prima di tutte. Sul piano giuridico e finanziario non ci sono relazioni tra le varie TFP; sono autonome. Si dice che passiamo denaro tra un paese e l'altro secondo le necessità, che riceviamo o inviamo fondi in Brasile. È tutto falso.
ISTOé - Perché la TFP è più attiva in Francia che in Brasile?
Bemelmans - Non so come sia in Brasile. Qui in Francia facciamo un'opposizione serrata contro il Governo socialista perché crediamo che stia distruggendo quello che resta della civiltà Cristiana. L'anno scorso Lionel Jospen, parlando del CUC, disse che "dietro all'opposizione al progetto c'è una sètta brasiliana". Per come l'ha detto, Jospen può essere accusato di xenofobia e razzismo. Io sono orgoglioso di avere legami con il Brasile.
ISTOé - Da dove vengono i fondi della TFP?
Bemelmans - Circa il 90% sono donazioni, in genere di piccola entità. Si è detto che certe donazioni arrivano a un milione di franchi. Mi piacerebbe davvero molto, ma è lontano dal vero! La media è di 200 franchi. Per un'associazione attiva, di cui tutto il mondo parla, che causa crisi al premier in televisione, facciamo miracoli con pochi soldi.
ISTOé - A quanto ammontano i finanziamenti annuali della TFP?
Bemelmans - In generale, sui 6 milioni di franchi.



Ulteriori informazioni sulla TFP, sulla sua "consorella" Alleanza Cattolica e sul CESNUR.





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