Imparare a crescere

 Circa ogni sei righe Introvigne ci dice che i "terroristi" sono tutti "anti-americani" e contrari alla "globalizzazione". I "terroristi", ci racconta, vivono tutti in Europa (anche se aggiunge la "guerriglia di sinistra" che pare attacchi i Mormoni in Sud America). Vero o no, è certamente la cosa diplomaticamente corretta da raccontare quando si presenta un documento a Chicago. Tuttavia la diplomazia di Introvigne si spinge un gradino oltre. 

Fin dove arriva la memoria, Introvigne è stato in guerra con ciò che egli chiama il "movimento anti-sette". Tuttavia in questo studio distingue continuamente tra "attivisti anti-sette mainline", prevalenti negli Stati Uniti, e l'"estremo anti-settarismo" con la sua "frangia psicopatica".  Interessante - fino ad ora "anti-sette", insieme ad "apostata", era il peggior insulto di Introvigne. I "mainline" sono ora messi in guardia dal non associarsi con gente "estrema". 

Abbiamo comunque visto che, per "estremo", Introvigne intende semplicemente - in otto casi su nove - chiunque distribuisca informazioni critiche sul CESNUR, cioè su Introvigne stesso e sulla sua organizzazione privata. 

Recentemente Steven Hassan, il più "categorico" tra tutti gli anti-sette, ha domandato a Introvigne se nel suo elenco di terroristi era da intendersi anche lui. Pare che Introvigne abbia risposto di no, visto che Hassan non corrispondeva alla sua definizione di terrorista. 

C'è qualcosa di meravigliosamente spassoso in questo legale torinese che emette tesserini di "non terrorismo" alla gente. Comunque l'episodio è davvero interessante. Steve Hassan, per usare il linguaggio caricato dello stesso Introvigne, è un "apostata", un ex deprogrammatore, un critico delle "sette" che attacca "le azioni e non le credenze"  ("deed contro creed"), uno che crede al "controllo mentale" e che sostiene ogni idea che Introvigne ha combattuto negli ultimi 15 anni. 

Non ho idea di cosa Steve Hassan pensi su altri argomenti che interessano Kelebek. In materia di "sette" io sono assai più moderato del Dott. Hassan. Lui usa termini come sette distruttive; io addirittura metto le virgolette intorno alla parola "setta" quando sono costretto ad usarla. Pertanto è evidente che non è l'intensità con cui si "attaccano le sette" a fare un "terrorista", ma il semplice fatto di fornire informazioni critiche su Massimo Introvigne. 

Ora, cercare di dividere i nemici è un'eccellente tattica militare, e ammiro il Dott. Introvigne perché cerca di applicarla. Mi chiedo tuttavia se la maggioranza degli studiosi sarebbe d'accordo sul fatto che una "relazione accademica" sia il posto giusto per farlo, specialmente in modo tanto sfacciato. 

Qualche tempo fa Introvigne si è vantato di essere stato invitato a parlare ad un gruppo di psicologi dell'Università di Torino, dicendo loro che il lavaggio del cervello era un mito. Se Introvigne ne sa abbastanza in questo campo da poter insegnare psicologia agli psicologi, dovrebbe anche conoscere una delle regole fondamentali della psicologia per casalinghe. I bambini piccoli pensano che il mondo debba loro tutto, e pensano di avere sempre ragione.  Nel crescere, comunque, si rendono conto della dura realtà - non c'è capriccio che tenga, il mondo non obbedirà ai loro voleri. 

Esistono persone che non sono d'accordo con il Dott. Introvigne. Fino ad ora ha cercato di trattare questo spiacevole fatto con minacce, insulti e questo studio che etichetta tutti i suoi critici come "terroristi". Naturalmente può continuare in questo modo all'infinito: pensiamo di aver dimostrato di non aver paura. Ma per lui sarebbe più salutare se imparasse semplicemente ad accettare i fatti della vita. Il mondo è grande, e nessuno potrà mai dominarlo del tutto. 


Miguel Martinez 

1 Settembre 1999. 

Traduzione in italiano a cura di Martini. 





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