Il CESNUR usa fondi pubblici per uno studio
che etichetta tutti i suoi critici come "terroristi estremi"
 


Di Miguel Martinez 
In riferimento a uno studio di Massimo Introvigne presentato alla conferenza annuale dell'Associazione per la Sociologia della Religione (ASR), Chicago, 5 Agosto 1999.  

Appena bevuto il mio tè mattutino ho aperto la casella di posta elettronica e ho scoperto che su un sito web era stato pubblicato un documento che mi definiva terrorista estremo-estremo. Suppongo che i terroristi generici siano quelli che, quando possono, evitano di uccidere bambini; i terroristi estremi sono coloro a cui non potrebbe importare di meno, mentre i terroristi estremi-estremi, come me, sono a quanto pare specializzati in mutilazione di bambini. 

Con sorpresa ho inoltre scoperto di appartenere ad una cospirazione "anti-sette" che coinvolge "umanisti laici" e membri della sinistra politica, promotori della Identità Europea di destra, fondamentalisti islamici, guerriglieri sudamericani, difensori della libertà di parola ed Evangelici americani, in un unico complotto spalleggiato dai servizi segreti francesi. Per qualche ragione, tra i miei complici non sono stati elencati gli Illuminati. 

Ciò che rende speciale questo documento è il fatto che le suddette accuse sono state esposte in quella che ha la pretesa di essere una "relazione accademica" su "Terrorismo Anti-Sette via Internet", presentata a Chicago il 5 agosto 1999 al convegno annuale dell'Associazione per la Sociologia della Religione (ASR) dal legale italiano Massimo Introvigne. 

Ancora più speciale è il fatto che Introvigne sostiene che l'unica fonte di denaro per gli studi del CESNUR è il contribuente italiano, cioè persone come me, grazie ai fondi concessi dall'amministrazione locale (di centro-destra) della Regione Piemonte. 

Se fossi un amante delle querele, credo che potrei vivere per il resto della mia vita alle spalle dell'autore di queste affermazioni (e forse della Regione Piemonte). 

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