Dall'apologia dell'Inquisizione all'apologia dei culti  

di Miguel Martinez


Visto l'amore di Plinio Correa de Oliveira per l'Inquisizione, può sembrare a prima vista sorprendente trovare che Massimo Introvigne firmi un manifesto in difesa di Scientology anziché fulminare l'impresa americana con "marchio d'infamia" (la "infamia" nel diritto canonico è anche una caratteristica degli "apostati"). Nell'agosto del 1996, infatti, il congresso internazionale del CESNUR ha rilasciato un comunicato stampa in cui dichiarava che i tentativi tedeschi di approfondire le attività dell'impresa costituivano un "indice di un fanatismo estremamente pericoloso" e una "campagna di odio". Non sorprende che l'appello del CESNUR abbia evitato di spiegare perché Scientology aveva problemi in Germania: ad esempio, secondo l'ex-dirigente di Scientology, Gunther Träger, lo sfratto di inquilini da case comperate dall'organizzazione e messe in vendita. Nessuno di questi motivi ha alcun rapporto con il "fanatismo religioso". "Odio" è il classico slogan adoperato dai politically correct per descrivere le motivazioni dei propri critici ed è sostanzialmente privo di senso. 

L'appello del CESNUR significa anche che questa presunta organizzazione di studi accetta l'equazione ridicola, fatta dai responsabili di pubbliche relazioni di Scientology, tra le misure prese in Germania e la "persecuzione religiosa" e/o il "ritorno dei nazisti". Qualunque siano le colpe della Germania, il "fanatismo religioso" nel paese si è spento nel 1648, al termine della Guerra dei Trent'Anni, molto prima che altrove. Gli ebrei sono stati perseguitati da Hitler per motivi pseudo-economici e pseudo-razziali, e non perché non credevano alla Trinità; mentre nazisti cattolici e protestanti hanno ecumenicamente oppresso olandesi protestanti e polacchi cattolici. Fatti semplicissimi, che una persona dal retroterra culturale di Introvigne dovrebbe conoscere. 

Comunque Introvigne sa, o dovrebbe sapere, che il motivo per cui lo Stato tedesco vede con un certo allarme Scientology è il fatto che quasi tutti i tedeschi oggi ritengono che qualunque organizzazione totalitaria dovrebbe essere stroncata sul nascere. Scientology ha gli stessi problemi e gli stessi nemici dei neonazisti, e per gli stessi motivi. Anche se nessuna legge è mai stata applicata in Germania contro Scientology, alcuni critici di Scientology sostengono che l'organizzazione dovrebbe essere soggetta alle rigidissime leggi tedesche per la difesa della democrazia contro il minimo sospetto di totalitarismo. La proposta di non permettere agli scientologisti di occupare posti statali "sensibili" si basa sul famoso Berufsverbot per cui migliaia di insegnanti e altri dipendenti statali, sospettati di essere neonazisti o comunisti (un'ideologia strettamente associata, nella mentalità tedesche, con il regime totalitario della Germania dell'Est) hanno perso i loro posti. 

Introvigne potrebbe essere contrario a una simile legislazione antitotalitaria, ma in tal caso, perché non dirlo? 

Il liberalismo di Introvigne è comunque riservato a Scientology. AC oggi misura con cura le proprie parole, se non il senso sottostante. Altre affiliate della TFP in Italia hanno però lanciato campagne rumorose contro gli immigrati stranieri; hanno addirittura attaccato ricerche apolitiche sull'America precolombiana e cercato di impedire una lieve commedia in una sala parrocchiale che conteneva alcune battute simpatiche sui preti. Altri elementi degni di nota sono l'esplicita difesa del colonialismo europeo e attacchi all'islam (per celebrare l'anniversario delle crociate, la rivista di AC ha dedicato la propria copertina per tutto un anno, numero per numero, a illustrazioni di episodi delle crociate). Parlando dell'argomento preferito di Introvigne, la tolleranza religiosa, Cristianità (gennaio-febbraio 1993, p. 5 ss.) ha pubblicato una lunga intervista con un professore argentino, che aveva le seguenti parole da dire sulla conversione forzata delle americhe: 
 
 

"Il mondo precolombiano, sebbene celasse un oscuro sentimento del Dio sconosciuto e un'enigmatica attesa di qualcosa che doveva venire, era contrassegnato dalla corruzione, dalla magia e dall'idolatria. Con l'arrivo dei missionari tale realtà è stata prima purificata, attraverso un'opera di demitizzazione, quindi trasfigurata, mediante la conversione, in un 'mondo nuovo', redento dal Cristo e liberato dalla schiavitù del peccato"
    

Nessun accenno ad altre forme di schiavitù. Il numero di marzo 1992 mostra in copertina questo titolo: "Cristoforo Colombo, ammiraglio genovese e 'Defensor Fidei'". La discussa regina spagnola Isabella riceve un altro titolo: "la serva di Dio Isabella la cattolica, modello per la nuova evangelizzazione". Ci viene detto che questa signora, che potrebbe essere un modello di evangelizzazione ma non certamente di libertà religiosa, è "una figura fra le più straordinarie della storia e la sua vita sembra costituire un capitolo importante dei piani divini sul mondo e sulla Chiesa".

Scientology può andare anche bene; ma la teologia cattolica della liberazione viene bollata con tutto il vecchio livore "anti-sètte". In "Note tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione", il dirigente di AC, Giovanni Cantoni, si chiede se un certo teologo progressista brasiliano non sia "un neo-gnostico e un neo-anabattista?" (Cristianità, novembre 1992, p. 25).

Un tema preferito è la lotta contro i diritti degli omosessuali. Il 27 settembre del 1994, il vicepresidente del Parlamento europeo ha ricevuto una delegazione dei "Comitati per la Difesa dell'Ordine Familiare Naturale e Cristiano", un'organizzazione di facciata della TFP, che aveva raccolto 136.000 firme contro la parità di diritti per gli omosessuali. Tra i membri della delegazione, Guillaume Babinet, direttore della T.F.P. francese; il marchese Luigi Coda Nunziante, presidente di Famiglia Domani (altro gruppo di facciata della TFP: Coda Nunziante si è fatto notare tempo fa quando ha denunciato Marina Ripa di Meana per aver posato nuda per un manifesto contro le pellicce); il professor Roberto de Mattei, presidente del Centro Culturale Lepanto; Leopold Werner, rappresentante della T.F.P.-Covadonga spagnola; e vari membri del parlamento italiano (Controrivoluzione, n. 37-40, aprile-novembre 1995, Firenze, Italia).

L'affiliata della TFP "Centro Lepanto" ha ottenuto una certa notorietà nella stampa il 23.6.95, quando ha persuaso la presidente della Camera, Irene Pivetti, a partecipare a una cerimonia di riparazione per il fatto che la città di Roma aveva permesso la costruzione di una moschea.

Non c'è nulla di nuovo in tutto ciò. Una nota da un amico argentino informa che la TFP ha sostenuto il colpo di stato del generale Juan Carlos Onganía nel 1966, e ha organizzato una massiccia campagna nel 1973 contro il ritorno di Juan Domingo Peron. Oltre alle sue gigantesche campagne anticomuniste di stile statunitense, vale la pena di accennare ai suoi rapporti con Augusto Pinochet, che ha prima sostenuto, per poi accusarlo di prestare troppa attenzione ai poveri ("TFP: la nouvelle inquisition", in Golias, n. 51, nov.-dic. 1996, p. 64). 

Questa critica non ha impedito a Pinochet di nominare il fondatore del ramo cileno della TFP, Ettore Riesle, come ambasciatore presso la Santa Sede nell'aprile del 1974 1974 (Giovanni Tassani, La cultura politica della destra cattolica, Coines Edizioni, Roma, 1976, p. 211, nota 86).

La RAI ha recentemente mostrato documentari del periodo di Allende in Cile, in cui possiamo vedere tra l'altro una manifestazione anticomunista della TFP: era divertente constatare come i giovani manifestanti fossero tutti vestiti alla stessa maniera del disegno che fa da sfondo alle pagine in cui Cristianità descrive le attività del CESNUR, e portassero anche lo stesso tipo di altissimi stendardi pseudomedievali.

Lo stesso stile si poteva vedere alla RAI durante la grande manifestazione di destra a Roma, se ben ricordo alla fine del '96 o inizio '97: tutti i dimostranti del Centro Lepanto - il cugino di AC - portavano sulla giacca una spillina con il leone rampante della TFP e reggevano tutti assieme un lungo striscione: "PROPRIETÀ PRIVATA DIRITTO DIVINO". Ovviamente per coloro che sono abbastanza fortunati da avere una tale proprietà. La TFP infatti considera il possesso di proprietà una precondizione per una decente vita cristiana, donde il termine "proprietà" nel nome. Come spiega Roberto de Mattei, leader del Centro Lepanto, "la conservazione della tradizione cristiana richiede un ambiente, la famiglia; e la famiglia, per sopravvivere e svilupparsi ha a sua volta bisogno di un substrato materiale che ne garantisca la vita e la libertà" (De Mattei, Il crociato del secolo XX: Plinio Corrêa de Oliveira, Piemme, Casale Monferrato, 1996, p. 203); tale substrato è, ovviamente, la proprietà. Ciò non significa però affatto dare la proprietà a tutti, ma piuttosto conservarla nelle mani di chi già ce l'ha. Una maniera di limitare la salvezza che potrebbe comportare interessanti riflessioni teologiche.

Il nostro è un saggio su Introvigne, non sulla politica. Finché le persone esprimono opinioni forti in maniera chiara e onesta, posso trovare obiezioni a tali opinioni ma non a chi le esprime. Tutto ciò che voglio sottolineare è che nessuna delle affermazioni o fatti che ho citato e che costituiscono le caratteristiche fondamentali del mondo di Introvigne, ha alcun rapporto con la "ricerca accademica", con la "sociologia" o con la "tolleranza religiosa".

  



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