La pagina CESNUR su Nuova Acropoli

 
di Miguel Martinez


La causa di Parigi ebbe un seguito inatteso. Nel marzo del 1998, trovai un documento su Internet che, oltre a definirmi un "apostata", faceva le seguenti affermazioni: 

"Gli apostati hanno svolto un ruolo chiave nell'etichettare Nuova Acropoli come gruppo 'fascista'. Tra questi, si è distinto Miguel Martinez, un ex-dirigente di Nuova Acropoli in Italia. Il 2 luglio del 1997, Martinez e la rete TV francese Canal Plus, hanno perso una causa civile per diffamazione davanti al tribunale di Parigi, accusati di aver sostenuto - secondo la corte, senza alcuna prova - che Nuova Acropoli sostiene sia il nazismo che il regime filo-nazista di Vichy." 

I miei commenti precedenti sulla sentenza dimostrano chiaramente che il tribunale parigino non ha mai detto nulla di simile. 

Il problema con questo documento è che non si trattava però di una replica polemica da parte di Nuova Acropoli; queste affermazioni comparivano in quello che si presentava come uno "studio scientifico".

Il documento consisteva in un rapporto stilato da un avvocato italiano, Massimo Introvigne, fondatore e direttore del CESNUR (Centro Studi Nuove Religioni) e presentato alla riunione annuale della American Academy of Religion a San Francisco il 23 novembre del 1997. 

Cattiva ricerca o malafede?

Le bibliografie si trovano in genere alla fine di una ricerca; ma Introvigne evidentemente aveva deciso di dare al proprio testo un sapore accademico elencando decine di libri proprio all'inizio (anche se nemmeno uno di questi libri aveva alcuna relazione con l'argomento dello studio, cioè Nuova Acropoli).

Il documento prende in considerazione tre tipi di persone che lasciano un culto: "defectors, ordinary leavetakers and apostates": disertori, partenti ordinari e apostati. Tutti e tre i termini vengono spiegati usando termini tutt'altro che neutri. Secondo Introvigne, un 'disertore' è semplicemente incapace di vivere secondo gli alti livelli etici (high standards) richiesti dal gruppo, mentre l'apostata è un "nemico professionale" [sic] del gruppo. Egli pretende di esserne fuggito, e quindi è costretto a rappresentarlo come se fosse un carcere.

A questo punto, Introvigne presenta il gruppo "post teosofico", Nuova Acropoli.
 
 

"Il modo in cui si affida alla filosofia greca implica una certa critica della democrazia contemporanea. Diversi dei primi scritti risalenti agli anni Sessanta sono stati interpretati come antidemocratici e prossimi a una versione latinoamericana di estremismo di destra. Esistono molte controversie a proposito di questi testi. Alcuni, secondo Nuova Acropoli, sono falsi fabbricati da oppositori o traduzioni errate da originali spagnoli. Altri testi, la cui autenticità non è mai stata messa in discussione, condannano in maniera inequivocabile il nazismo, il fascismo e - più recentemente - il Fronte Nazionale in Francia."
 

Anche se non vogliamo scrivere un documento su Nuova Acropoli, qualche commento sui metodi di Introvigne è necessario (per una confutazione completa dello studio di Introvigne, e una presentazione generale di Nuova Acropoli, leggete qui

Innanzitutto, Introvigne non specifica quali siano gli scritti controversi. Questo fatto sfuggirà ai lettori che non conoscono i retroscena: egli evita di entrare nei dettagli perché NA evita di entrare nei dettagli. Ogni volta che NA è stata messa a confronto con citazioni, nella stampa o in libri, l'organizzazione si è limitata a risposte estremamente vaghe.

Il documento più controverso, il Manuale del Dirigente, non fa parte di alcuni "dei primi documenti". Esso è, più o meno, la costituzione dell'organizzazione (e se Introvigne vuole ritiene credibile la sentenza del tribunale francese, deve anche ammettere che la stessa sentenza conferma l'autenticità del testo).

Parlando davanti a una commissione del parlamento belga, il direttore di NA-Belgio, Fernando Fígares, ha risposto alle domande riguardo a questo testo, dicendo "non appartiene a NA, anche se è stato rubato dai nostri archivi", già una spiegazione piuttosto bizzarra; pochi secondi dopo, dice "si può concordare con quanto affermato dal nostro fondatore, il presunto autore, quando disse che si trattava di appunti presi da uno studente nell'Uruguay nel 1969". Poco dopo, Fígares compie un altro salto acrobatico, sostenendo che il documento "è stato rubato dai nostri archivi", dove "ovviamente conserviamo documenti redatti da persone che ci hanno criticati o attaccati" (Fernando Fígares, 12.12.96, audizione davanti alla Commissione di Inchiesta Belga sulle Sètte). In una conferenza stampa a Lione in Francia invece, lo stesso fondatore di NA, Livraga, aveva detto che le parole erano effettivamente sue, ma erano state "deformate" nel corso della traduzione (quest'ultima versione viene ripresa nell'opera congiunta di Introvigne e Antoine Faivre, Pour en finir avec les 'sectes'). Introvigne ha ragione quando afferma che questi testi sono "controversi": nemmeno i dirigenti di NA sembrano riuscire a mettersi d'accordo se il testo è stato dettato dal fondatore dell'organizzazione, se è un falso redatto dai "movimenti anti-sètte" e conservato negli archivi di NA (da cui è stato necessario poi rubarlo, avendo gli stessi falsari presumibilmente perso la propria copia) o è una traduzione errata (come se lo spagnolo molto chiaro e semplice di Livraga potesse perdere tanto nella traduzione in francese…).

Un altro documento "controverso", l'Ideale Politico, fu effettivamente scritto nell'ultimissimo anno degli anni Sessanta, ma fu legalmente depositato in Belgio nel 1983; l'importante dirigente acropolitano Javier Escribano, ha scritto che la sua lettura era la chiave per diventare un "vero acropolitano". Scrivendo nella rivista svizzera Gauche Hebdo (n. 30/31, 25.7.96), il critico Claude Cantini dice:

"Nel corso del nostro incontro a Losanna il 20 giugno del 1996, il Sig. B. [Buisson, direttore della filiale svizzera di NA] ha riconosciuto che - sebbene il 'Manuale del Dirigente' non sia interamente opera del fondatore di Nuova Acropoli, J. A. Livraga - a lui va senz'altro attribuita la paternità dell'Ideale Politico."
 

Senza citare l'Ideale Politico, la filiale svizzera di NA nel 1997 passò una "risoluzione" in cui affermava che "il testo chiamato il Manuale del Dirigente […] non è un documento ufficiale dell'Organizzazione Internazionale Nuova Acropoli" (in Bilan 1997: Association Nouvelle Acropole Suisse, p. 10). Non falso, semplicemente "non ufficiale".

Per quanto riguarda la "filosofia greca" a cui accenna Introvigne, L'Ideale Politico in effetti fa alcuni superficiali riferimenti al mito della caverna di Platone; ma il Manuale del Dirigente non fa praticamente alcun riferimento alla filosofia greca, come sostiene invece Introvigne.

In ogni caso, nessuno dei due documenti ha alcuna pretesa filosofica: entrambi sono guide per un'azione politica concreta.

Se Introvigne ignorava tali fatti, avrebbe fatto meglio a tacere.

Va anche notata la maniera in cui Introvigne confronta "certi" documenti (senza mai specificare quali) circondati da "molta controversia" con le banalità pubbliche sulla democrazia pronunciate da NA, che ovviamente non sono mai state smentite dalla stessa NA. È difficile sfuggire alla sensazione che Introvigne abbia voluto deliberatamente negare l'importanza del materiale che tratta.

La soluzione all'imbarazzante problema posto a Nuova Acropoli dai suoi stessi "testi controversi" è sempre stato, come abbiamo visto, quella di evitare ogni discussione. Una cosa comprensibile nel caso di un'organizzazione che deve salvare la propria reputazione senza rinnegare i fondamentali insegnamenti del proprio fondatore.

Uno studioso potrebbe cercare di esplorare le dinamiche sociali sottostanti a una tale contraddizione; potrebbe analizzare i testi. Introvigne si limita invece a porre il proprio timbro sulla ridicola versione ufficiale presentata dall'organizzazione stessa. Speriamo che il motivo sia soltanto la pigrizia.

Ancora più sorprendente, Introvigne più avanti sembra sostenere che il tribunale di Parigi avrebbe addirittura provato che alcuni presunti documenti di NA erano falsi: evidentemente non ha letto la sentenza. L'unica sentenza citata nel testo di Introvigne è questa, e l'unica accusa contro NA riguarda i "controversi" documenti del gruppo; non è facile pertanto dare un altro senso all'affermazione di Introvigne secondo cui "infatti, come si è già detto, alcune decisioni di tribunali hanno dimostrato che alcune di queste accuse sono false."

"Gli apostati associati a movimenti anti-sètte come Miguel Martinez si vantano occasionalmente, dicendo che la loro attività pubblica è stata un fattore cruciale nella crisi nel numero di membri di Nuova Acropoli in Francia."
 

Introvigne costruisce con cura questa frase - sa benissimo che non ho mai sostenuto nulla del genere (e nemmeno l'ho mai pensato), ma il lettore viene indotto a crederlo. Inoltre, l'unico commento che io abbia mai fatto che mettesse in relazione il regime di Vichy con NA è stato un brevissimo riferimento a una somiglianza fisica - peraltro innegabile -  tra i simboli adoperati da entrambi. 

Nel 1997, Nuova Acropoli Francia - con un insolito gesto di fiducia - ha consegnato le proprie liste di membri al CESNUR, per permettere a questa organizzazione di svolgere una ricerca sulle persone che hanno lasciato NA.

Questa ricerca, sulla quale non esiste alcuna documentazione indipendente, sarebbe stata condotta per posta (diciamo tra parentesi che lo studio smentisce la pretesa pubblica di Nuova Acropoli di avere 10.000 membri in Francia; i dieci anni di schede che il CESNUR avrebbe studiato comprendono soltanto 530 individui). 

Lo studio non tocca l'aspetto fondamentale di un'organizzazione gerarchica, con i suoi livelli segreti "a strato di cipolla": la maggior parte delle persone che entrano in una tale organizzazione e poi la lasciano ne hanno ovviamente un'impressione insieme gradevole e superficiale. Queste persone non hanno alcuna idea né dei fini ultimi dell'organizzazione, né delle sue pratiche interne. 

Il questionario poi tocca unicamente le impressioni degli ex-membri, non i fatti controversi. Proprio perché NA ha una reputazione 'fascista', le accuse sono state in genere politiche e ideologiche e non, come nel caso di altri culti, basati sul trattamento riservato ai singoli membri. Al contrario di quelle che si possono porre su molti culti, si tratta di domande che richiedono una risposta molto semplice, in termini di "sì o no". E sono le uniche che interessano il pubblico generale. 

Lo studio di Introvigne non pone alcuna di queste domande.

Come ex-membro di Nuova Acropoli, mi sembra perfettamente ovvio che la maggior parte dei leavetakers abbia un'impressione positiva dell'organizzazione. In fondo, il lavoro dell'organizzazione era quello di sedurre le persone e farle contente. In fin dei conti, lo scopo della pubblicità non è certo quello di lasciare la gente con una cattiva impressione.

Chiunque vada da un venditore di automobili, guardi la pubblicità, incontri personalmente il venditore, riporterà probabilmente un'ottima impressione della sua visita. Le cose sono un po' diverse quando si compra veramente una macchina e la si usa tutti i giorni.

Le domande sono fuorvianti. Introvigne elenca certe risposte come tipiche di ciò che egli chiama gli 'apostati'. Chiama anche me un 'apostata' (anzi, sono l'unico apostata che egli cita per nome). Anche se, per motivi che non approfondirò qui, avrei risposto in maniera completamente diversa da coloro che egli chiama 'apostati'.

Egli nota come le risposte più negative siano quelle date da persone che sono state in contatto con ciò che egli chiama "movimenti anti-sètte", e sono queste le persone che egli qualifica come apostati. Introvigne sostiene che queste persone sono state "influenzate" o "persuase a pensare in modo critico" a proposito di Nuova Acropoli.

Questa è un'inversione del processo reale. Non conosco un solo ex-acropolitano che sia stato avvicinato da un "movimento anti-sètte". In realtà, una persona che si forma un'opinione critica per conto proprio naturalmente avvicinerà in seguito un'organizzazione che si occupa del problema dei culti. Un fatto più interessante che emerge dallo studio di Introvigne è che il gruppo 'ostile' è costituito in prevalenza da persone sposate, quello 'soddisfatto' da celibi: la prossimità a una persona fidata (che può anche essere un amico o un'altra persona cara) che non appartiene all'organizzazione certamente svolge un ruolo importante nello spezzare l'isolamento del membro di una sètta e gli permette di rispecchiare la propria esperienza. Introvigne però evita di commentare questo fatto.

Curiosamente, Introvigne indica come un segno di 'ostilità' l'idea secondo cui NA sarebbe un 'movimento religioso'. In realtà, NA afferma di non esserlo; ma Introvigne è un grande sostenitore della natura religiosa di qualunque organizzazione pretenda di esserlo, mentre i critici delle sètte affermano che tutta la questione è priva di importanza: i culti distruttivi possono essere politici, terapeutici o commerciali e non solo religiosi.

La 'Religione' è qualcosa di cui non esiste e non può esistere una definizione obiettiva: le definizioni si possono allargare o restringere per includere o escludere i gruppi che si preferiscono. Nel suo articolo in Libertà religiosa, 'sètte' e 'diritto di persecuzione' (Cristianità, Piacenza, 1996), Introvigne accusa il parlamento francese di pretendere "addirittura di risolvere un problema che impegna ormai i sociologi e gli storici della religione da almeno cento anni definendo la nozione stessa di 'religione'" (p. 99). L'unica realtà obiettiva in questione è che il riconoscimento come religione comporta certe conseguenze legali e sociali.

Se prendiamo la Chiesa Cattolica come 'religione' indiscussa, NA e Scientology si trovano entrambi più o meno alla stessa distanza: entrambi implicano 'visioni del mondo' (NA ha in effetti più 'teologia' e meno commercio di Scientology).

Ma NA è stata fondata in America Latina, dove né i cattolici né gli anticlericali amano le 'nuove religioni'; Scientology è nata negli Stati Uniti, dove invece l'appartenenza a qualunque 'religione' conferisce rispettabilità sociale. Quindi, a parità di 'religiosità', l'uno si presenta come 'religione', l'altro come 'movimento filosofico'. E Introvigne si affanna a mettere il suo timbro di studioso su entrambe le affermazioni, accusando il "movimento anti-sètte" di sostenere la natura non religiosa di un gruppo e la natura religiosa dell'altro.

Introvigne generalizza poi i risultati di questo particolare studio. Una scelta non giustificata: NA è un gruppo di dimensioni medie, quindi non lo si può paragonare facilmente né ai piccoli gruppi, né alle multinazionali cultistiche. Soprattutto non viene dagli Stati Uniti né vi è passato, per cui non ha mai sviluppato seriamente un approccio da "vendita dura". I suoi aspetti largamente politici poi introducono elementi unici.

Le conclusioni di questa ricerca postale sono facili da immaginare: si trovano già in ogni opera di Introvigne scritta prima che venisse condotto questo studio e vengono da lui applicate a qualunque cosiddetta "sètta". Gli apostati vengono "socializzati" nella "sottostruttura anti-sètte", quindi le loro "narrazioni" sono inaffidabili (al contrario evidentemente dei comunicati stampa dei culti). Questa pretesa implica un paradosso: la socializzazione in sottostrutture antisettarie implica uno scambio occasionale di lettere e di telefonate tra individui che si vedono come pari. Se una tale socializzazione è in grado di ricostruire i ricordi degli ex-adepti, quanto deve esere potente il condizionamento dentro un culto, dove i membri vengono "socializzati" quotidianamente dentro una struttura basata sul principio di autorità?


  



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