L'oscura notte del Dott. Introvigne: le minoranze religiose...





L'abstract dell'articolo di Introvigne in Terrorism and Political Violence inizia con una nota di paura:  

«Oggi in Europa occidentale le minoranze religiose sono spesso percepite come una minaccia…» 
Penso all'Italia. Da 130 anni una chiesa anglicana si trova al centro della Roma papale senza che, per quanto ne so, abbia mai subito danni. Ai bambini musulmani che frequentano la scuola vengono fornite diete speciali. Luterani e battisti beneficiano di denaro pubblico. L'attore Moni Ovada afferma che, in quanto ebreo, la sola forma di discriminazione mai patita è stata quando gli chiesero «perché voi ebrei siete tutti così intelligenti». Volgendo lo sguardo all'Europa faccio fatica a immaginare in che modo le maggioranze protestanti di Svizzera o Germania possano "percepire" la "minaccia" delle minoranze cattoliche nei loro paesi. Poi mi rendo conto che in effetti un esempio di discriminazione contro le minoranze religiose esiste davvero: nel Regno Unito i cattolici non sono ammessi nella famiglia reale e non possono quindi godere delle attenzioni dei paparazzi.  

Se esiste un argomento fortunatamente defunto in Europa occidentale è proprio quello della discriminazione religiosa: i conflitti dell'Irlanda del Nord sono chiaramente etnici e sociali, non teologici. Tensioni sicuramente circondano l'Islam, ma sono largamente dovute all'interazione tra drammatiche migrazioni mondiali e conflitti internazionali e sociali.  

In Europa occidentale il 99% degli appartenenti a minoranze religiose non sono percepiti come minaccia, né subiscono discriminazioni. Introvigne sta chiaramente usando il termine "minoranze religiose" per un altro motivo: per collocare a forza, sullo stesso piano, la grande, pacifica e rispettata popolazione protestante diciamo dell'Ungheria e l'azienda multinazionale americana Scientology.   

Introvigne poi prosegue discutendo due argomenti molto diversi: i rapporti governativi critici verso le "sette" e certi individui su Internet che non gli piacciono. Niente di tutto ciò ha naturalmente a che fare con il "terrorismo" né con qualche forma di violenza, ma - come vedremo - Introvigne riesce a introdurre qui e là sospetti di violenza, così l'articolo non verrà deriso su una rivista normalmente dedicata a temi così sanguinosi come i conflitti nello Sri Lanka o in Algeria.  

ron hubbard scientology nuovi movimenti religiosi
Ron Hubbard, fondatore di Scientology, 
mentre dice ai pomodori come devono crescere
   

Perché le «minoranze religiose», ad esempio Scientology e qualche altra, sono «percepite come una minaccia»? Introvigne cita Philip Jenkins, il quale dice che le sette rappresentano un comune nemico «contro cui l'opinione pubblica può unirsi e riaffermare credenze e standard condivisi». In Europa occidentale «credenze e standard condivisi» devono essere davvero curiosi se, un paio di pagine dopo, Introvigne descrive gli "antisette" come un insieme di musulmani fanatici, atei, comunisti e fascisti.  

Tuttavia Introvigne prosegue tranquillamente, raccontandoci che i rapporti critici verso le sette stilati dai Governi europei basano le loro accuse su due capi d'imputazione: «culti o sette non sono religioni»; le sette usano il "lavaggio del cervello" o "controllo mentale".  

Sebbene non completamente errate, le due affermazioni di Introvigne evitano aspetti cruciali della tematica relativa alle "sette". I critici delle sette non sostengono in generale che il gruppo che criticano «non è religioso»; affermano piuttosto che ogni gruppo che commette un certo tipo di azione è una "setta", qualsiasi sia la propria autodefinizione: gruppo religioso, politico, psicoterapeutico, organizzazione scientifica, filosofica o commerciale. Le "sette" criticate in Francia comprendono "Tradizione, Famiglia e Proprietà" o TFP (gruppo appartenente ad una religione, ma non religione in sé); Amway, che si definisce impresa commerciale; Nuova Acropoli, che nega vigorosamente di essere una religione.  

In secondo luogo le sette non vengono semplicemente accusate di "controllo mentale". Vengono accusate di usare il controllo mentale per scopi che spaziano dallo sfruttamento di manodopera non pagata all'abuso sessuale; dalla manipolazione politica all'evasione fiscale.  

Dico questo unicamente per sottolineare ciò che Introvigne preferisce non dire; le mie opinioni su questi argomenti differiscono sia da quelle di Introvigne che da quelle che egli critica.  


   


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