Caresto - Lettera aperta

Storia recente - 2005

    Dopo l'apertura del nostro sito era logico aspettarsi un corri-corri per scoprire il colpevole di tale malefatta.
    Si è puntato il dito su tanti, magari nemici storici di Caresto (sarebbe stato tutto più facile, no?), fino ad arrivare a "incolpare" il vescovo.
    Tutto ciò non è importante: è il tipico atteggiamento di un paese annoiato che non ha meglio da fare che indagare fra "i propri" concittadini.
    L'importante è invece che tutto quello da noi qui descritto sia stato visto da tutti e non da una persona sola o da pochissimi: quindi tutti sanno la verità.

    Don Pasquini però non ha perso tempo e subito ha riunito i suoi fedelissimi, i suoi "bravi", perché lo aiutassero ad uscire dall'impasse e a dare contro al vescovo e al resto della popolazione.
    Così, domenica 11 dicembre è stata distribuita in chiesa una ridicola lettera aperta, firmata da alcuni esponenti del paese che però non contiene firme reali ma solo nomi e qualifiche (strano, vero?).

    E' diretta in primis ai sacerdoti della diocesi e sta a significare quindi che proprio essi sono piuttosto contrari a don Pasquini.... forse non perché è solo una vittima sacrificale per il bene dell'umanità ma piuttosto perché i retroscena di tale vicenda sono ben conosciuti.
    E' nota a tutti la latitanza pastorale di don Pasquini. Occorre forse ricordare che nei 45 giorni di attività estive per ragazzi e giovani all’Oratorio lui non è mai stato presente? Occorre forse ricordare che non va mai a trovare un ammalato o che non celebra mai un funerale?
    Cosa dire poi di un sindaco che firma una lettera simile (ingerendo in affari ecclesiali) non a nome proprio ma come sindaco? Una cosa strabiliante, visto che si aspetta che tutto un paese sia dalla sua parte, mentre invece la situazione è ben diversa.
    I Vadesi sono persone molto più sveglie di quanto crede il sindaco, persone che hanno lavorato sul serio tutta una vita e che da una "brutta storia" come quella carestina non ne traggono nessun vantaggio, anzi la storia mette decisamente a basso livello il profilo del paese che merita ben altro. Coprire una questione simile si ripercuote inevitabilmente sull'onore degli abitanti del paese.

    Per fortuna il vescovo di Urbino è una persona seria e coraggiosa che sta dimostrando di valutare tutto con grande attenzione e sensibilità pastorale, a difesa di vittime e della identità religiosa e morale della sua diocesi.
    Riportiamo per intero la lettera che è girata in paese.......

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AI SACERDOTI                                                                                            Sant’Angelo in Vado 09-12-2005
DELLA DIOCESI DI URBINO
p.c. AI CITTADINI VADESI
 

Circa due mesi fa il nostro paese ha cercato di far sentire la propria voce a Sua Eccellenza, il Vescovo, chiedendo un incontro per capire il senso di questo tempo così incerto per la nostra Chiesa locale.
Ci rivolgiamo oggi ai sacerdoti che da sempre hanno contribuito nella nostra terra alla costruzione di un tessuto sociale oltre che religioso fatto di valori quali la solidarietà, l’onestà, la gratitudine, la sana discussione tra opinioni diverse.
Riteniamo che oggi stia accadendo un fatto di particolare gravità: è in atto un attacco personale nei confronti del “nostro Parroco”, un attacco meschino e subdolo che gli sta facendo perdere la serenità e soprattutto la salute. Sono due anni che si cura per un grave livello di ipertensione e per una fastidiosa orticaria di cui i medici non trovano ragioni fisiche ma solo legate ad uno stato di tensione al quale sarebbe difficile per chiunque resistere.
Gli attacchi sono sottili e ambigui, di provenienza anonima e per questo vigliacca e minano la dignità dell’uomo e del sacerdote.
Noi parrocchiani consideriamo don Piero Pasquini un sacerdote di grande spessore morale e culturale, che ha saputo creare coinvolgimento, promuovere molte iniziative, dare ordine e organizzazione alle proprietà della Chiesa, stimolare alla formazione partendo dalla conoscenza della Bibbia; ha creato una struttura di accoglienza per le famiglie che sta facendo del bene a quanti la frequentano, che grazie alla sua attività e alle sue pubblicazioni, ha fatto conoscere Sant’Angelo in Vado e la Diocesi di Urbino in tutta Italia.
Per tutte queste ragioni ci chiediamo perché la Chiesa, della quale lui per primo ci chiede di fidarci, non lo difende? Dove sono i sacerdoti che con lui hanno condiviso il seminario e il sacerdozio? Perché non c’è una nomina da Parroco nella sua Sant’Angelo che tanto lo stima?
Taciterebbe ogni cattiveria di quei pochi che per ragioni di interesse personale stanno sputando nel piatto dove per troppo tempo hanno mangiato.
Non assisteremo silenziosi alla declassazione di un uomo così prezioso per la nostra comunità, useremo ogni mezzo pubblico per chiedere ragione di questo trattamento così emarginante da parte di tutta la Chiesa.

SINDACO
Bravi Settimio

PRESIDENTE DELLA PRO LOCO
Cucchiaini Claudio

PRESIDENTE DEL CORO “A.MERCURI”
Passeri Iris

ASSESSORE ALLA COMUNITA’ MONTANBA
Federici Alfio

PRESIDENTE REGIONALE COLDIRETTI
Luzi Gianalberto

PRESIDENTE AMICI DEL CAVALLO
Brincivalli Renzo

PRESIDENTE COOP. IL CERCHIOP
Guerra Massimo

RESPONSABILE CNA
Galli Massimo

PRESIDENTE CORO PARROCCHIALE
Marcatognini Gilberto

RESPONSABILE GRUPPO TEATRALE
Marinelli Romano

PRESIDENTE ASSOCIAZIONE FAMIGLIE DELL’ORATORIO
Guidi Roberto

GRUPPO AMICI DEL PANINO
Dini Rolando

PRESIDENTE ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI
Brincivalli Davide

PRESIDENTE BANDA CITTADINA S. CECILIA
Tomei Mario

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